La farmacia d'epoca

Pastiglie Etos Schiapparelli


 Ricordo che in uno dei post del primo anno di blog avevo già citato i prodotti a marchio “ETOS”della Schiapparelli Farmaceutici di Torino , quello con il logo dell’aquila ad ali spiegate.Questa linea di farmaci Schiapparelli nacque tra il finire degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti. La parola “Etos” che contraddistingue il brand deriva dal greco antico “aethos” (ἀετός), ossia aquila, e non è una forma contratta di “ethos” da cui deriva la moderna parola “etica”.Queste pastiglie per la tosse erano molto efficaci, per via del bromoetilato di codeina ultrasedativo, solfato di lobelina (espettorante e stimolante respiratorio), acqua di lauro ceraso (sedativa della tosse. ATTENZIONE! I frutti e le foglie sono velenosi!) ed essenza di menta piemontese. Perchè quando sei Piemontese devi esserlo fino in fondo.Ecco la foto della scatola:
Misura 5,5 cm x 8,0 cm x 2,2 cm e risale agli anni Trenta del Novecento. La dose massima giornaliera era di 10 pastiglie per gli adulti e di 5 pastiglie per i ragazzi.Il disegno dell’aquila ha sempre accompagnato il brand, e negli anni Trenta, l’ovale con il marchio “ETOS” fu sostituito da un fascio littorio. Non fu un caso isolato o motivato da una possibile vicinanza al regime dell’azienda produttrice, ma spesso su farmaci o prodotti italiani di quel tempo compare il disegno o il rombo “fabbricato in Italia”, corredato da fascio littorio.Parlare di storia della farmacia italiana nel Novecento è obiettivamente difficile, e nonostante io cerchi di mantenere ciò che scrivo scevro da politica o pettegolezzi, è impensabile non dover fare i conti con i vent’anni di regime fascista. E' noto che alcune aziende furono vicine a questi ambienti, così come molte altre li rifiutarono o cercarono di dissociarsi senza troppo clamore, ma il mio invito a voi lettori è quello di capire che non basta un disegnino su una scatola a fare un’azienda fascista. Spesso sottostare a queste regole era anche un modo per continuare a lavorare, e a proteggere i propri collaboratori. Per esempio, lo stesso Roberto Leptit (l’industriale farmaceutico), per mantenere le sue cariche all'interno degli organismi di rappresentanza imprenditoriale, fu obbligato ad iscriversi al partito, nonostante fosse di idee politiche opposte. Arrestato nel 1944, fu internato nel campo di concentramento di Mauthausen, successivamente trasferito a Melk, e poi a Ebensee dove morì nel 1945.Per questo motivo, quando ci si approccia ad argomenti di una difficoltà innata come questi, siate sempre razionali, ricordandosi che a volte alcune scelte di stile o di design possono essere semplicemente figlie del loro tempo. Grazie per aver letto il post!