Creato da passerottina860 il 12/11/2011
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LA VERA STORIA DI BALTO

Post n°1 pubblicato il 12 Novembre 2011 da passerottina860

LA VERA STORIA DI BALTO

 

Balto non è solo un film, è un eroe che è esistito veramente nell'Alaska degli anni '20 ed è protagonista di una delle storie di cani più incredibili e affascinanti di sempre. Balto era un cane del famoso Leonard Seppala, che aveva vinto tutte le più grandi corse di cani da slitta col suo pupillo Togo.

 

 

L'INIZIO DELL'EPIDEMIA

 

L'epidemia scoppiò a Nome (paesino che contava millecinquecento abitanti, finita la corsa all'oro di dieci anni prima quando Nome contava ventimila unità) il 19 gennaio 1925 e naturalmente non c'era l'antitossina (la cui scorta, datata 1918, era finita l'estate scorsa, e la richiesta di nuove unità non arrivò a Juneau a causa della chiusura del porto per ghiaccio). Il primo caso di difterite si ebbe con un bambino Inuit di due anni, a Holy Cross; il dottor Curts Welch (il dottore di Nome, assistito da quattro infermiere) disse che era solo una tonsillite, in quanto nessuno dei famigliari aveva sintomi della difterite. Il bambino morì la mattina seguente, e da lì molti altri casi di tonsillite si verificarono; il fatto che la madre del primo bambino malato non abbia autorizzato l'autopsia ha reso l'epidemia ancora più grave. Il primo caso ufficiale di difterite si ebbe con Bill Barnett, il 20 gennaio 1925. Il giorno dopo si ammalò anche una ragazza di 7 anni (Bessie Stanley), che morì il giorno dopo, e così via. A questo punto, grazie ad un consiglio di emergenza convocato da Welch, Nome fu messa in quarantena e furono ordinate urgentemente un milione di fiale di antitossina. La scorta più vicina (trecentomila unità, che pesavano in tutto circa venti libbre - 9 Kg) si trovava ad Anchorage, la capitale che distava più di millecento miglia, gli aerei non potevano partire ma fortunatamente c'era una ferrovia che arrivava fino a Nenana, a 674 miglia da Nome.

 

 

LA STAFFETTA PER IL SIERO

 

Qui non fu una sola squadra a fare Nome-Nenana-Nome per un totale di milletrecento miglia, ma si fecero "solo" seicento miglia con una staffetta di diciannove mute che mi appresto ad elencare: partì un certo Edgar Bill Shannon che fece 52 miglia fino a Tolovana, dove una squadra fresca comandata da Edgar Kalland prese l'antitossina e la portò per non so quanto fino a Manley, che percorse 31 miglia, tocco poi a Green con 28 miglia fino al lago Fish dove trovò Johnny Folger che fece 26 miglia fino a raggiungere Sam Joseph che incontrò Titus Nikotai dopo 34 miglia. Nikotai fece 24 miglia, poi Dave Corning con 30 miglia, poi Hewnry Pitka sempre con 30, McCarty 28, Edgar Nollnerr 24, George Noller (il fratello) 30, Tommy Patsy 36, l'indiano Koyokuk 40, Victor Anagick 34, Myles Gonagnan 40. Qui bisogna fermarsi. Fu poi il turno di Leonard Seppala, il guidatore più abile dell'Alaska con il suo cane Togo (leader di Seppala da ben sette anni), il più veloce della zona, che fecero 91 miglia da soli ma ne avrebbero dovute fare molte di più (150!) se non avessero tagliato attraverso la pianura Norton, dove il ghiaccio era particolarmente sottile. Scoprirete i retroscena della vicenda in seguito, ma prima fatemi finire la staffetta. Continuò Charlie Olson con 25 miglia e qui fu la volta di Gunnar Kaasen, che trasportò l'antitossina per le restanti 53 migia con l'altro cane di Leonard Seppala (memorizzatelo questo nome, è quello delle 91 miglia, lo sentirete ancora) che il proprietario lo considerava buono solo per portare la posta per brevi tratti: Balto, che arrivò in città il 2 febbraio 1925. Per completezza d'informazione, gli altri cani nel team di Balto erano Fox, Ske, Billie, Tillie, Old Moctoc, e Alaskan Slim. L'antitossina aveva percorso 674 miglia in circa 127 ore e mezzo con una temperatura media di 40 sotto zero (arrivò infatti congelata), la normali corriere lo facevano in 25 giorni.

 

 

BALTO DOPO LA CORSA

 

Balto, per il solo fatto che era entrato a Nome, fu onorato con un cortometraggio nello stesso anno (Balto's Race to Nome, 1925, 30' circa dove peraltro la parte di Balto è stata notevolmente amplificata) e con una statua nel Central Park di New York (1927, di Frederick George Roth, noto scultore animale dell'epoca). Hanno fatto anche un giro negli Stati Uniti dove furono elogiati da tutti. Ma Seppala non demorde: sa che sono stati lui e Togo a fare la parte più impegnativa ed hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale (grazie anche all'amico Ronald Amundsen, famoso esploratore artico) e si è diretto con il suo cane a fare lo stesso giro di Kaasen mentre quest'ultimo è tornato in Alaska ma prima ha venduto tutti gli otto cani (non sette, come qualcuno pensa). Di Kaasen se ne sono perse le tracce, ma per quanto riguarda Balto e compagni li ha comprati un tizio che poteva essere tutto tranne un amante degli animali. George Kimble li aveva trovati incatenati in un luogo buio e malsano, in pessima salute e maltrattati e costretti ad esibirsi in un locale da quattro soldi. Ma per fortuna sono stati notati da Kimble, che però non aveva i 2000$ necessari per comprarli e doveva trovare i contanti in due settimane. Cosa fare? Il buon Kimble ha organizzato una raccolta di beneficenza attraverso la radio ed è riuscito a trovare i soldi entro il tempo limite, raccogliendoli, tanto per saperlo, nelle scuole, quindi Balto aveva salvato dei bambini ed ora dei bambini dovevano salvare Balto. Li ha portati quindi nello zoo di Brookside a Cleveland, curati dal dottor Powell. Cieco, sordo ed artritico Balto si è trascinato fino all'età di 11 anni, morendo nel febbraio del '33. Togo morì a 17 anni. Il corpo di Balto fu poi imbalsamato ed oggi è possibile ammirarlo al Museo di Storia Naturale a Cleveland, invece il corpo imbalsamato di Togo si trova al Museo di Storia naturale di Wasilla in Alaska.

 

 

Dedicated to the indomitable spirit of the sled dogs that relayed antitoxin six hundred miles over rough ice, across treacherous waters, through artic blizzards from Nenana to the relief of a striken Nome in the winter of 1925.

 

ENDURANCE, FIDELITY, INTELLIGENCE.

 

 

 

Dedicato all'indomito spirito dei cani da slitta che trasportarono per seicento miglia sul ruvido ghiaccio, attraverso acque infide, attraverso bufere artiche l'antitossina da Nenana per risolvere l'epidemia di Nome nell'inverno del 1925.

RESISTENZA, FEDELTA', INTELLIGENZA.

 
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