Diventerò poesia..
Contenuti altamente vari ed a tratti artistici, credo.Rosso come il Natale.
Rosso come la rosa da cui Fiorenza, la amata del protagonista di un racconto che non dimenticherò, rimase abbagliata.
Rosso come il mio cuore.
Storie di amori, storie di sogni e fantasie, storie di ricordi.
L'importante è che esistano storie.
Quest'anno mi è stato regalato un quaderno contente
il cuore di una persona.
Gioia e tristezza è racchiusa in quel quaderno,
e momenti di rabbia, forse,
ma anche tanta felicità, mi ha giurato.
Felicità che ci regaliamo reciprocamente.
Ed io vorrei solo urlare al mondo intero
che il mio cuore
starà sempre con me,
bellissimo e scintillante
come la neve.
Buon Natale a tutti.
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Amai trite parole che non uno
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
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E' arrivato,
è arrivato da me,
sarei morta nel buio profondo
di un buco nero
in caso contrario.
Mi ha dato la mano
e mi ha stretta a sè
per sempre.
Si,
mi ha stretta a sè per sempre.
Ed all'improvviso
tutto intorno
si è colorato di un color oro
scintillante,
ma non di quello accecante che fa male agli occhi,
no.
Di quello che si vede solo in Paradiso,
nel proprio fantastico, perfetto
Paradiso.
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Un re ed una regina avevano tre figlie. Le maggiori erano andate in spose a pretendenti di sangue reale, ma la più piccola, di nome Psiche, era talmente bella che nessun uomo osava corteggiarla, tutti l’adoravano come fosse una dea. Alcuni credevano che si trattasse dell’incarnazione di Venere sulla terra. Tutti adoravano e rendevano omaggio a Psiche trascurando però gli altari della vera dea, perfino i templi di Cnido, Pafo e Citera erano disertati per una mortale. Afrodite sentendosi trascurata ed offesa, a causa di una mortale, pensò di vendicarsi con l’aiuto di suo figlio Amore e delle frecce amorose. La vendetta d’Afrodite consisteva di far innamorare Psiche dell’uomo più sfortunato della terra, con il quale doveva condurre una vita di povertà e di dolore. Amore accettò subito la proposta della madre ma, appena vide Psiche rimase incantato della sua bellezza. Confuso dalla splendida visione, fece cadere sul suo stesso piede la freccia preparata per Psiche cadendo cosi, vittima del suo stesso inganno. Egli iniziò cosi ad amare la ragazza e non pensò neanche per un attimo di farle del male. Nel frattempo i genitori di Psiche si preoccupavano perché un gran numero di pretendenti veniva ad ammirare la figlia, ma nessuno aveva il coraggio di sposarla. Il padre, preoccupato decise di consultare un oracolo d’Apollo per sapere se la figlia avesse trovato un marito, l’oracolo però gli comunicò una brutta notizia. Egli avrebbe dovuto lasciare la figlia sulla sommità di una montagna, vestita con abito nuziale. Qui essa sarebbe stata corteggiata da un personaggio temuto dagli stessi dei. Malgrado questo, i genitori non volendo disubbidire alle predizioni dell’oracolo, portarono, al calar del sole, Psiche sulla montagna prescelta vestita di nozze, e la lasciarono lì sola al buio. Solo quando lei restò da sola venne uno Zefiro che la sollevò e la trasportò in volo su un letto di fiori profumati. Psiche si svegliò quando sorse il sole e guardandosi attorno vide un torrente che scorreva all’interno di un boschetto. Sulle rive di questo torrente s’innalzava un palazzo d’aspetto cosi nobile da sembrare quello di un dio. Psiche, quando trovò il coraggio di entrare, scoprì che le sale interne erano più splendide, tutte ricolme di tesori provenienti da ogni parte del mondo, ma la cosa più strana era che tutte quelle ricchezze sembravano abbandonate. Lei di tanto in tanto si domandava di chi fossero tutti quei beni preziosi, e delle voci gli rispondevano che era tutto suo e che loro erano dei servitori al suo servizio. Giunta la sera lei si coricò su un giaciglio e sentì un’ombra che riposava al suo fianco, si spaventò, ma subito dopo, un caldo abbraccio la avvolse e sentì una voce mormorarle che lui era il suo sposo, e che non doveva chiedere chi fosse ma soprattutto non cercare di guardarlo, ma di accontentarsi del suo amore. La soffice voce e le morbide carezze vinsero il cuore di Psiche e lei non fece più domande. Per tutta la notte si scambiarono parole d’amore, ma prima che l’alba arrivasse, il misterioso marito sparì, promettendole che sarebbe tornato appena la notte fosse nuovamente calata. Psiche attendeva con ansia la notte, e con questo l’arrivo del suo invisibile marito, ma i giorni erano lunghi e solitari, quindi decise, con l’assenso del marito, di fare venire le sue sorelle, anche se Amore l’avvertì che sarebbero state causa di dolore e d’infelicità. Il giorno seguente, un Zefiro portò le due sorelle da Psiche, lei fu felice di rivederle, e le due non furono di meno vedendo le ricchezze che possedeva. Ogni volta che le due facevano domande sul marito, Psiche sviava sempre la risposta o rispondeva che era un ricco re che per tutto il giorno andava a caccia. Le sorelle s’insospettirono delle strane risposte che dava Psiche, loro credevano che stesse nascondendo il marito perché era un mostro. Queste allusioni Psiche li smentì tutte, fino a quando non cedette e raccontò che lei non aveva mai visto il marito e che non conosceva nemmeno il suo nome. Allora le due maligne, accecate dalla gelosia, insinuarono nella mente della povera ragazza che suo marito doveva essere un mostro il quale nonostante le sue belle parole non avrebbe tardato a divorarla nel sonno. Quella notte come sempre Amore raggiunse Psiche e dopo averla abbracciata si addormentò. Quando fu sicura che egli dormisse, si alzò e prese una lampada per vederlo e un coltello nel caso in cui le avrebbe fatto del male. Avvicinandosi al marito la luce della lampada gli rivelò il più magnifico dei mostri, Amore era disteso, coi riccioli sparsi sulle guance rosate e le sue ali stavano dolcemente ripiegate sopra le spalle. Accanto a lui c’erano il suo arco e la sua faretra. La ragazza prese fra le mani una delle frecce dalla punta dorata, e subito fu infiammata di rinnovato amore per suo marito. Psiche moriva dalla voglia di baciarlo e sporgendosi, su di lui, fece cadere sulla sua spalla una goccia d’olio bollente dalla lampada. Svegliato di soprassalto, Amore balzò in piedi e capì quello che era successo e disse che lei aveva rovinato il loro amore e che ora erano costretti a separarsi per sempre. Lei si gettò ai suoi piedi ma Amore dispiegò le ali e scomparve nell’aria e con lui anche il castello. La povera Psiche si ritrovò da sola nel buio, chiamando invano l’amore che lei stessa aveva fatto svanire.
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Beh, io sono...bolle di sapone che volano lontano, il silenzio di un museo, la fatina dei denti, una ballerina di Dégas, il suono di una risata, orecchini lunghi, un gelato alla fragola soffocato da morbida panna, urla di gioia, corse nei prati fioriti, un bucaneve, paillettes luccicanti, un tulipano rosso, un fiocco rosa, nastrini in fondo alle trecce di una bambina, un uomo di latta senza cuore, lavanda all'ingresso di una casa, uno specchio antico, smalti colorati, il rumore di lunghi tacchi a spillo, la voce di una donna innocente, un film commovente, una canzone rock, tendine trasparenti, cioccolata piccante, una quercia secolare, cipria rosa sulle guance fresche di una fanciulla, una camicetta sbottonata, un libro dalla copertina colorata, orme su una spiaggia, le rughe di un vecchio, i salti alla corda di un bambino, un cofanetto colmo di perle, un pianto disperato di fronte ad un film triste e ad una ciotola di popcorn, uno sbadiglio rumoroso, una lacrima di gioia, una borsetta di vernice, profumo di acqua e sapone, un bruco molto saggio, una storia fantastica, un poster di due giovani che si baciano, le ninfee di Mirò, Alice nel paese delle meraviglie, una sciocca, una goccia di olio profumato, io......sono tutto questo.
Che cos è la passione? Che cosa sta a significare questa singola, semplice parola di cui ogni giorno speriamo di poter fare uso per essere sicuri di essere vivi?
E' quando ti batte forte il cuore; è quando non ti va di perder tempo a pensare se fare una cosa oppure no, la fai e basta; è quando ti tremano le gambe; è quando hai voglia di ridere, ridere e nient'altro; è quando....
Sono fatte di lacrime e di sangue
e d'altro ancora. Il cuore
batte a sinistra.
(Passioni-Umberto Saba)
C'era una volta
tanto tanto tempo fa
in un paese lontano lontano
una bambina che voleva imparare a volare...
Un giorno arrivò nel suo giardino
un bambino bellissimo, pareva un angelo...
Egli le raccontò le favole più belle del mondo
e dopo disse alla bambina
"Ed ora prova a volare..."
E lei volò via,
con lui,
per sempre.............................................
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