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NON CI SONO TRAGUARDI CHE NON SI POSSONO TAGLIARE.


 da "Buone notizie" Teledheon.  “Non ci sono traguardi che non si possono tagliare” e 19"72 è il record del campione barlettano sui 200 m. Pietro Mennea dice che per diventare campioni non bisogna mai dimenticare quali siano le proprie origini. “Ho finito di correre dal punto di vista sportivo, ma ho seguitato a correre nella vita di tutti i giorni, non mi sono fermato, mi sono posti altri obiettivi, altri traguardi, altre gare da vincere” dice rispondendo alla giornalista della tv. “Il problema non è vincere; è partecipare e mettersi in discussione”. Il mondo di oggi è diverso da quello di Mennea; ricordo le parole di Marco Pantani in un'intervista rilasciata a Gianni Minà, nella quale diceva di essere rimasto uno dei pochissimi atleti che non si allenava con l'ausilio del cardiofrequenzimetro. Una cosa del passato e primitiva, un retaggio dello sport semplice e incentrato sull'uomo. Mi chiedo se c'è davvero una differenza etica e morale tra gli atleti di trenta anni fa e quelli di oggi. Lo sport si è approssimato inevitabilemente al marketing, agli sponsor, al mercato, ai premi, alle scommesse, al denaro e si è incarnato nella bellezza di Beckam, nel luccichio dei corpi perfetti delle pubblicità, nella virtualizzazione del personaggio nei videogiochi, nell' ottimismo e la serenità dell'essere vincenti, deizzati. L'estetizzazione dell'atleta come icona commerciale lo rende meno dimesso e umile di un tempo. Niente di nuovo, è banale. Ronaldo barcollava però sulla scaletta dell'aereo.  INTERVISTATRICE: Che differenza c'è tra i campioni di ieri e i campioni di oggi? MENNEA: Noi avevamo dei valori guida da perseguire, valori per la nostra carriera e la nostra attività, per il proseguio della nostra attività sportiva, per gli sportivi di oggi non so se è così. Usain Bolt ha partecipato a due Olimpiadi da protagonista, io ne ho fatte cinque, quattro finali olimpiche nella stessa gara, non ho mai incontrato lo stesso avversario se non in un paio di occasioni. C'è che una corriera così importante non la fai se non hai valori guida. Ci piaceva la strada normale fatta di impegno e sacrifici, mi allenavo 5-6 ore al giorno, tutti i giorni compreso Pasqua, Natale e Ferragosto. Così credo di aver costruito una delle carriere più longeve dello sport, non solo dell'atletica. Non bisogna essere perfetti ma dare sempre il massimo di se stessi e se si fa qualcosa dando il massimo qualche risultato verrà. Per andare lontano non bisogna mai dimenticare le proprie radici. Se non fossi nato qui, una città con le sue contraddizioni, le sue qualità e le sue virtù non sarei diventato un campione dello sport.  E da pugliese, ne sono orgoglioso. https://www.youtube.com/watch?v=D9NB5UqM1oU https://www.youtube.com/watch?v=TtcUgrEmhfI https://www.youtube.com/watch?v=0PacUyT-LK0 https://www.youtube.com/watch?v=QzFaZ8MB2Yk https://www.youtube.com/watch?v=VVqi7HqPfJw