Ho costruito una barchetta di carta. Con uno scontrino. Ero alla fermata dell’autobus e dovevo aspettare per più di mezz’ora. Mi sono accesa una sigaretta e ho guardato il cielo. Grigio. Grigio tutto uguale, né nuvole, né altri colori, un incombere di grigio. Non freddo, chè questo strano novembre resta ancorato all’umido tiepido di un autunno sfumato. Ho lasciato passasse la sensazione di impazienza per quel tempo di inutile attesa. La strada divedeva netta il luogo. Dal mio lato lo spazio riempito da tutto quello che rende uguali tutte le città uguali a tutte le altre città uguali. Il centro commerciale, il parcheggio, la fermata dell’autobus, il supermercato, l’affanno, le borse della spesa, la gente, il sabato screanzato della folla. Oltre la strada, sull’altro lato la pazienza della campagna. I filari di pioppi con poche foglie e i rami neri contro l’opaco del cielo, la terra arata morbida di pioggia, il verde immutato di qualche siepe, il fumo di stoppie accese al limitare dei campi.
Post N° 284
Ho costruito una barchetta di carta. Con uno scontrino. Ero alla fermata dell’autobus e dovevo aspettare per più di mezz’ora. Mi sono accesa una sigaretta e ho guardato il cielo. Grigio. Grigio tutto uguale, né nuvole, né altri colori, un incombere di grigio. Non freddo, chè questo strano novembre resta ancorato all’umido tiepido di un autunno sfumato. Ho lasciato passasse la sensazione di impazienza per quel tempo di inutile attesa. La strada divedeva netta il luogo. Dal mio lato lo spazio riempito da tutto quello che rende uguali tutte le città uguali a tutte le altre città uguali. Il centro commerciale, il parcheggio, la fermata dell’autobus, il supermercato, l’affanno, le borse della spesa, la gente, il sabato screanzato della folla. Oltre la strada, sull’altro lato la pazienza della campagna. I filari di pioppi con poche foglie e i rami neri contro l’opaco del cielo, la terra arata morbida di pioggia, il verde immutato di qualche siepe, il fumo di stoppie accese al limitare dei campi.