Il cielo era talmente azzurro che rischiarava le ombre. C’era la luminosità cristallina di un altro luogo che non era questo di piatta pianura e di campi e di file di pioppi, di fossi malsani e di angoli stretti, di grigi, di aria pesante piombigna d’umidità. Un altro luogo dove le nuvole erano talmente alte da essere solo una sfumatura più lucida e nulla c’era di ostacolo tra i miei occhi e il profondo del cielo. C’era come un accento dimenticato e le frasi prendevano un altro significato all’interno della mia ombra. Non c’era più l’ombra dietro il mio sguardo che stupiva della facilità delle parole e dell’immaginazione che correva selvaggia e spettinata a cercare ipotesi dimenticate. Storie che sapevo di avere e sogni che non osavo sperare stretti insieme, un campo di papaveri, un mazzo di fiori di campo, colorati di tutti i colori più semplici, i rossi, i blu, i gialli, i bianchi ed il verde, senza sfumature, grasso e scintillante, lavato dalla pioggia e asciugato dal sole.
Post N° 351
Il cielo era talmente azzurro che rischiarava le ombre. C’era la luminosità cristallina di un altro luogo che non era questo di piatta pianura e di campi e di file di pioppi, di fossi malsani e di angoli stretti, di grigi, di aria pesante piombigna d’umidità. Un altro luogo dove le nuvole erano talmente alte da essere solo una sfumatura più lucida e nulla c’era di ostacolo tra i miei occhi e il profondo del cielo. C’era come un accento dimenticato e le frasi prendevano un altro significato all’interno della mia ombra. Non c’era più l’ombra dietro il mio sguardo che stupiva della facilità delle parole e dell’immaginazione che correva selvaggia e spettinata a cercare ipotesi dimenticate. Storie che sapevo di avere e sogni che non osavo sperare stretti insieme, un campo di papaveri, un mazzo di fiori di campo, colorati di tutti i colori più semplici, i rossi, i blu, i gialli, i bianchi ed il verde, senza sfumature, grasso e scintillante, lavato dalla pioggia e asciugato dal sole.