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« diciassetteequarantacinquepoco dopo mezzanotte e n... »

le due di notte e piove

Post n°549 pubblicato il 05 Novembre 2011 da liberante

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Rimango ferma a guardare il buio e la notte senza risposta.

E stanotte lo annuso nell’aria l’odore primario dell’inverno che verrà e spalanca porte di memoria che mi è dolce aprire.

Assomigliano a fotografie, quelle un po’ datate, sbiadite per essere state per troppo tempo appese con una puntina al muro della cucina e stropicciate negli angoli per essere state girate e guardate troppe volte.

Poi arriva il collegamento istantaneo alla realtà, all’oggi che ancora non è ieri e che non riesco a guardare col sereno distacco della lontananza.

È che non è facile capire da che parte iniziare a sputare fuori veleno e marciume per depurarmi la mente.

Ed allora vado a casaccio, il primo pensiero è quello giusto.

E il mio primo pensiero è il figlio.

Positivo e rincuorante.

Sono fortunata che non è solo bello, sano e forte, è onesto, pulito, corretto fino alla paranoia.

Forse troppo sensibile per questo mondo di nulla e di immagini, e forse avrà a soffrire nello scontro inevitabile con modi e metodi che non approva.

Ma che importa.

Ho sempre pensato che il riuscire a guardarsi allo specchio vedendo negli occhi proprio quello che voglio vedere è il privilegio che mi dà il vivere secondo i parametri che mi sono data.

E non è che siano così strani e difficili.

Tre parole che con tutta me stessa cerco di mettere in ogni cosa che faccio.

Sincerità.

Rispetto.

Libertà.

Il mio “male d’essere” di questo periodo è non riuscire a vivere con queste tre parole, non le sento intorno a me, non le vedo brillare negli spazi che mi separano dall’altro, mi sento come fossi impigliata in una rete a maglie strette formata da tutto quello che è all’opposto del mio stare bene, mi manca spazio e aria e non riesco nello specchio a vedere il mio viso, c’è il vapore dei mali pensieri che conosco bene e non riesco a scacciare, dentro brillo e trovo in angoli inconsueti gli spazi luminosi delle cose belle e buone e mi ci aggrappo come avessi paura di affogare, ma sono solo attimi e li uso con parsimonia per paura che si spengano anche loro, li uso di notte per addormentarmi e costruisco un pezzettino per notte la casa sul mare dove vorrò vivere e le passeggiate con il mio cane sulla riva di un mare d’inverno così colorato di azzurri da crederlo una cartolina, per il resto il grigio dell’incertezza avvolge le mie giornate, non sono certa più di nulla, ma non sono i sani dubbi che hanno accompagnato i miei passi in questi ultimi anni, quei bellissimi dubbi colorati di allegrezza che erano il mio orgoglio, questa è l’indeterminatezza pesante e tetra del non sapere più dove sono i confini tra sincerità e menzogna, tra rispetto e menefreghismo, tra libertà e dovere.

Il silenzio diventa sofferenza e solitudine.

Piove, e il rumore dell’acqua si appoggia con dolcezza sulla notte.

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Glenn Gould esegue "Variazioni Goldberg 1 - 7"    

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Commenti al Post:
gelsomina_a_volte
gelsomina_a_volte il 05/11/11 alle 18:09 via WEB
Cito da altra fonte "siamo fatte male; ci piace sapere SEMPRE dove stiamo andando e la sincerità è la nostra regola di vita" ...e allora quando invece l'omissione, la menzogna, le piccole bugie inutili stendono veli, non vediamo dove posiamo il piede. Non riusciamo a cogliere l'aurora e il semplice vivere, respirare, guardare avanti è faticoso.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 06/11/11 alle 14:04 via WEB
Amica mia cara, penso che al mattino noi guardiamo nello stesso specchio e ci sorridiamo per la condivisione di scelte uguali.
(Rispondi)
 
Lucien.Chardon
Lucien.Chardon il 06/11/11 alle 15:05 via WEB
Che bello rileggerti, ciao Titti :-)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 08/11/11 alle 00:14 via WEB
Che bello ritrovarti a passeggiare tra le mie parole!
(Rispondi)
 
ventodamare
ventodamare il 06/11/11 alle 18:34 via WEB
Il vento sta cambiando, spazzera' via 20 anni di oscenita' e volgarita'. Getteremo via le macerie del berlusconismo, non le useremo neanche come riempitivo per i fossi, e costruiremo una nuova Italia.
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/11/11 alle 22:14 via WEB
Costruiremo? E chi, se la sinistra italiana sta fuori dal parlamento? Spero che non alludi alla Nuova Destra del PD.
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 08/11/11 alle 00:18 via WEB
E chi dice che non si possa costruire da "fuori". Che poi costruire di questi tempi mi sembra una parola ingombrante, basterebbe qualche scintilla in più, qualche segnale che lì, fuori, a sinistra c'è qualche barricata...
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 09/11/11 alle 15:06 via WEB
Certo si può costruire anche da fuori ma se non stai in parlamento resta un fatto locale. Dentro invece, il problema è diverso. Uomini con idee di sinistra non ce ne sono più, quindi si dovrebbe cominciare a ricostruire uomini ed idee. La vedo lunga. Senza una rivoluzione, Berlusconi o no, si resta ancorati a destra.
(Rispondi)
 
 
 
ventodamare
ventodamare il 09/11/11 alle 22:32 via WEB
Costruiremo noi tutti, gli italiani. Il pornoduce ci ha portato sul baratro economico dopo aver fatto scempio di ogni senso morale e civico. Il momento e' gravissimo, mettiamo da parte le ideologie e pensiamo solo a salvarci. Quando saremo salvi, spero che ci si ricordi di chi e come ci ha condotti qui. E' da li che bisogna ripartire, dall'analisi del berlusconismo dei suoi disastri morali e materiali e la sua esecrazione.
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 10/11/11 alle 19:13 via WEB
Cominciamo dall’inizio allora e cominciamo col dire che tangentopoli aveva consegnato il paese alla sinistra ma quella sinistra aveva appena cominciato (1989, caduta del muro di Berlino) a prendere le distanze dal comunismo ovvero la sinistra italiota prende le distanze da se stessa e comincia a spostarsi a destra. Il berlusconismo? Nel berlusconismo, per onestà, devi metterci dentro anche l’omologazione politica che quella sinistra sempre più destra, gli riconobbe fino ad invitarlo al 1° congresso del PD. Dici di mettere da parte le ideologie? Evidentemente non hai capito che senza ideologie non vai da nessuna parte, ma voglio stare al gioco: io metto da parte il comunismo, tu metti da parte il capitalismo, e poi mi spieghi senza ideologie che tipo di organizzazzione socio-economica pensi di dare ad un paese per farlo funzionare. Ciao ciao.
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liberante
liberante il 20/11/11 alle 00:22 via WEB (Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 20/11/11 alle 00:26 via WEB
e nemmeno so linkare...ci riprovo. vorrei essere così brava da averlo scritto io
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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