Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

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Post N° 253

Post n°253 pubblicato il 21 Agosto 2006 da liberante
 
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Ricevuto in data 23/08/06 @ 19:13
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Commenti al Post:
liberante
liberante il 21/08/06 alle 20:28 via WEB
Anima è quella cosa di me che non so dove sia, ma sono sicura che c’è. Anima potrebbe essere tra la pelle e la carne a tradurre le sensazioni in sangue e brivido. Una specie di filtro. Ascolto con il mio lato esterno e lei, l’anima, trasporta nel mio interno. E dentro? Cosa elabora la percezione? Il meccanicismo delle spiegazioni scientifiche e anatomiche mi lasciano stupita, ma indifferente. L’anima tra la pelle e la carne non è sufficiente, perché il mio sentire è molto più complicato. Allora l’anima potrebbe essere dentro la carne, nel sangue che scorre per tutto il corpo. L’anima lega il sangue e lo rende vivo. Veicolo delle mie emozioni. Rosso sangue, rosso amore, rosso passione, rosso inferno. Il colore del diavolo. La mia anima nel mio sangue. Anima liquida che prende la forma che gli viene data, come l’acqua, ma densa e vischiosa. Anima pulsante. Senza sangue non c’è vita. Senza anima non c’è vita? La prima è un’affermazione, la seconda è una domanda per cui non ho risposta. Perché di conseguenza e con effetto domino vengono le altre. L’anima muore con la morte? Un lago rosso del mio sangue, il mio corpo senza più vita, e tutto quello che sono stata è lì in quella pozzanghera di liquido rosso che si raddensa e diventa solo una macchia marrone scuro? È ansia e paura che sconfiggo con questa fede minuscola, gretta e meschina, e mi salvo dall’urlo di follia con la finta certezza di un al di là. Forse preferirei avere il coraggio di non credere ed accettare la fine del mondo con la mia fine. Ma sono vigliacca e mi tengo attaccata alla mia anima immortale. Forse rinascerò senza avere più memoria di quello che ero, o forse una memoria larvale di ciò che è stato me lo porterò in una nuova vita da coleottero o da monaca di clausura. Oppure sarò girasole e spiga di grano. Oppure sarò di nuovo me stessa, questa contorta e troppo piena di dubbi me stessa con la stessa anima mescolata ad un sangue nuovo.
(Rispondi)
 
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 22/08/06 alle 07:23 via WEB
l'anima, che sicuramente si affaccia in quello che scrivi, si nutre e lavora nelle stanze più sotterranee della coscienza, dove, instancabilmente, setaccia ed elabora il significante dell'esperienza vitale... E tutto quello che deve essere sia!
(Rispondi)
 
 
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 22/08/06 alle 07:37 via WEB
(ma che è, ansia da pole position o rinc...imento mattutino? scusami, non era mia intenzione comparire per forza in "prima fila"!)
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 23/08/06 alle 01:05 via WEB
ottima pole position!!!
(Rispondi)
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 24/08/06 alle 10:33 via WEB
Anima è quella cosa che non è proprio una cosa. Anima è quel posto che non è proprio un posto. Anima è quella che fa la differenza fra scopare e far l’amore. È sempre un entrare è sempre un prendere ma entrare nell’anima o prendersi l’anima non è “prendersi” dentro ma “perdersi” dentro. «Dentro». Il posto dell’anima. Un posto che non è un posto perché un posto vero ha dei confini e l’anima non ha confini. E’ cuore è stomaco è mente è pelle è carne è sangue è pensiero è occhi è voce è silenzio è lingua è respiro è mani è quella che ti fa distinguere tua mamma da tua zia o tuo fratello dal tuo migliore amico. Anima è l’urlo della carne. Anima è il posto dove nascono le lacrime. E’ tanti posti infatti. Anche dove non c’è sangue c’è anima. Anche dove non c’è carne c’è anima. In un’unghia spezzata.
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 24/08/06 alle 13:37 via WEB
è capire di me quello che non posso sapere, sotto dentro intorno insieme, che tutto coagula e rapprende e poi distilla il liquido strano che prende forma dalla forma che gli viene data. sai, a volte penso che l’immagine dell’anima possa essere la mia ombra, da sempre con me e per sempre con me, non si staccherà nemmeno quando questa vita si staccherà da me. lei no, fedele e ostinata, resterà attaccata ai miei piedi e sarà lì anche nel buio perché non esiste un buio così profondo da scacciare la mia ombra.
(Rispondi)
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 24/08/06 alle 22:14 via WEB
«è capire di me quello che non posso sapere», attenta. Non farlo da sola. Guardarsi dentro con i propri occhi è guardarsi dal proprio punto di vista. Specchio mio specchio chi è la più bella del reame? Nel bene o nel male è raccontarsi bugie. Lasciati guardare e poi chiedigli «cos’hai visto?» e lasciaglielo dire. Non interromperlo. Tu prendi nota, in silenzio e senza influenzarlo né con un sorriso e nemmeno con un broncio. Scrivi e zitta. Lasciati guardare. Vivere, se possibile. E poi fatti raccontare. Notes e penna. Poi quando, lui o lei o chi vuoi che sia, non c’è, rileggiti. Scoprirai come ti vedono gli altri ovvero come sei: «sotto dentro intorno insieme» ... sicuramente non esiste un buio così buio da spaventare la tua anima.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
liberante
liberante il 25/08/06 alle 12:51 via WEB
usare l’altro/a/i come specchio per me stessa? ma quanto di me riesco a essere senza maschera o menzogna? quanto di me lascio filtrare in maniera che chi mi sta di fronte capisca di me quello che non posso sapere? dovrei ricomporre i pezzi di me diversi per ognuno e ricomporli in un puzzle. dovrei? forse nel mio dilagante egoismo preferisco una minima visione di me stessa, dentro a me stessa. vivendo, nuotando nella vita come fosse il mare più cristallino nella giornata più limpida. meno faticoso. ma tu mi obietterai che mica deve essere facile vivere. e dai…per un po’ lasciami a galleggiare nel mio beato non sapere che verrà il momento degli specchi e delle strade in salita, del confronto con il mio esterno e del lavoro devastante di far coincidere il fuori con il dentro…
(Rispondi)
 
melinilla78
melinilla78 il 21/08/06 alle 20:55 via WEB
anima errante la tua ... capace di incontrarne di altre , passarci attraverso e toccarle ... Si ! l'anima estiste ed è quella che rende viva ogni più piccola grande emozione . Bentornata
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 21/08/06 alle 23:10 via WEB
uh!!! l'anima, sapessi che attorcigliati ragionamenti mi faccio su 'sta cosa e ci dovrò tornare ancora come in un pellegrinaggio.
(Rispondi)
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 24/08/06 alle 11:05 via WEB
«Come in un pellegrinaggio». Brava. Come ogni viaggio. Come ogni partenza. Ti accorgi sempre che hai dimenticato qualcosa. Infatti ne ho dimenticate due. «Senza anima non c’è vita?», secondo me no. Anche i sassi hanno un’anima. Più semplice, meno complessa. Quanta gliene serve ma ce l’hanno. «L’anima muore con la morte?», secondo me no. C'è la morte soggettiva e la morte oggettiva. Si muore per sè ma non si può decidere di morire anche per gli altri. Una persona muore veramente nel momento in cui diventa trasparente a tutti gli altri. Anche ai cani. L’indifferenza è la vera morte. Esserci è esistere ma esserci non significa per forza esistere. Il tempo sbiadisce le immagini fino a cancellarle. I ricordi sopravvivono alle immagini. Su quella parete c'era un affresco che il tempo ha cancellato. Quell'affresco riproduceva un libro aperto con una pagina strappata. Fui io a strappare quella pagina. C'era scritto...
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 24/08/06 alle 13:47 via WEB
eh no! non vale ora devi dirmi cosa "C'era scritto..." anche perchè mi hai parlato in maniera bellissima e condivido quello che esprimi, soprattutto per la memoria, non varrebbe la pena vivere se di me non restasse ricordo e la dimenticanza cancellasse le mie piccole e stupide orme come fa l'onda sulla sabbia. il ricordo sopravvive.
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 24/08/06 alle 22:20 via WEB
Strano, oggi in spiaggia, guardando le impronte dei gabbiani nella sabbia – come zampe di gallina ma un po’ più strette - pensavo che quelle impronte il mare ed il vento se le portano via. Le nostre impronte digitali, invece? Le lasciamo ovunque andiamo. Treni, aerei, navi, alberghi, case, ristoranti, auto, amici, borse, fogli, uffici, bollettini postali, giornali, libri, negozi, teatri, discoteche, bar, musei, scuole, palestre, tastiere, monitor. Siamo dappertutto con le nostre «piccole e stupide» impronte e chissà per quanto tempo ci restiamo... il tempo sbiadisce le immagini fino a cancellarle. I ricordi sopravvivono alle immagini. Su quella parete c'era un affresco che il tempo ha cancellato. Quell'affresco riproduceva un libro aperto con una pagina strappata. Fui io a strappare quella pagina. C'era scritto... «Stordito da due nostalgie opposte come due specchi, perse il suo meraviglioso senso della irrealtà, e alla fine raccomandò a tutti che se ne andassero da Macondo, che dimenticassero tutto quello che gli aveva insegnato del mondo e del cuore umano, che se ne fottessero di Orazio, e che in qualsiasi luogo si fossero ritrovati si ricordassero sempre che il passato era menzogna, che la memoria non aveva vie di ritorno, che qualsiasi primavera antica è irrecuperabile, e che l’amore più sfrenato e tenace era in ogni modo una verità effimera. Alvaro fu il primo a seguire il consiglio di lasciare Macondo. Vendette tutto, perfino la tigre prigioniera che si burlava dei passanti nel patio della sua casa, e comprò un biglietto eterno per un treno che non finiva mai di viaggiare. Nelle cartoline postali che mandava dalle stazioni intermedie, descriveva a sprazzi le immagini istantanee che aveva visto dal finestrino del vagone, ed era come sminuzzare e gettare nell’oblio il lungo poema della fugacità»...
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 25/08/06 alle 12:57 via WEB
anche le parole sono impronte. restano fissate esattamente come sono state scritte, fino alla distruzione del pezzo di carta, fino alla cancellazione con un tasto che fa click. le parole scritte si fondono con le immagini. il brano che mi regali, mi regala l’immagine del pergolato in un agosto di un tempo forse di un’altra vita a Portovenere, seduta, con la gamba ingessata a leggere in quel libro, aprendo finestre sconosciute su di me con l'incanto sulla punta delle dita. da quella lettura è iniziato un mio percorso, che mai finirà, di ricerca senza mai essere soddisfatta di quello che trovo.
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 25/08/06 alle 12:59 via WEB
comunque, caro Lupo, e di questo ti ringrazio con tutto il cuore, sei riuscito a fare in questo blog afasico un bellissimo dialogo. e non significa che con queste parole voglio chiudere il dialogo...anzi!
(Rispondi)
 
melinilla78
melinilla78 il 22/08/06 alle 17:10 via WEB
.... all'improvviso capisco ! è bastato un attimo , il calore del sole sulla guancia e il fastidio della troppa luce , un attimo e mi sono vista sorridente , rispondere in inglese a domande sentite mille volte con la monotonia di un nastro . Un attimo e l'ho vista allontanarsi facendosi strada fra la folla di vacanzieri , sfiorare ogni sguardo e passare oltre ... ne ho sentito la voglia di non essere lì , di andare lontano , voglia di non sentire , non pensare , non ricordare ..... ne ho sentito il sapore dolce sulle labbra , la sensazione leggera del respiro, l'aria di mare , odore di buono , rumore di risacca e voci sconosciute affievolite . Un attimo , ed era lei , quella che credo fosse la mia anima , la parte più profonda e vera di me . Una voce mi ha detto "Grazie " you are very kind... da quanto la mia anima mi parla in inglese ? Un attimo .... che mi ha lasciato sospesa , lei così grande ... con tante cose da imparare e conoscere , lei speciale ed unica x ognuno di noi , come ho potuto pensare di poterla rinchiudere anche solo x un attimo..... Anima mia , capace di ricordarmi sempre chi sono , capace di farmi riflettere, crescere .... Oggi so che hai ragione , l'animo è diverso dall'anima ... l'uno lo si può impostare , l'altra è innatamente sincera . Ti auguro di saper sempre ascoltare la tua anima , anche quando proprio non ci credi ... vale la pena fare tali pellegrinaggi !
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 23/08/06 alle 01:06 via WEB
!!!
(Rispondi)
 
 
 
melinilla78
melinilla78 il 23/08/06 alle 14:15 via WEB
!!!!!!!!!! hai pienamente ragione ....! ciao
(Rispondi)
 
franke23
franke23 il 23/08/06 alle 12:00 via WEB
L'anima è vita e morte assieme..... l'animo è nuvola. Cia Titti un caro saluto, Franco PS Ti leggo sempre con immenso piacere
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 24/08/06 alle 13:39 via WEB
sull'animo devo ancora ragionare! per ora mi basta attorcigliarmi su questo concetto o ipotesi di anima. caro Franco ti vedo sempre con immenso piacere tra le mie parole.
(Rispondi)
 
bluwarrior
bluwarrior il 25/08/06 alle 19:16 via WEB
L'animo è l'espressione visiva di ciò in cui l'anima versa....
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 25/08/06 alle 23:39 via WEB
esterno, interno...
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Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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