E non stare lì in quell’angolo buio, già sei vestita tutta di nero e con la faccia scura, amica Insonnia, e poi borbotti come quelle donnette che vanno alla prima messa del mattino e biascicano litanie incomprensibili con l’alito puzzolente di caffè mal digerito. E cazzo se ti ho visto, ti vedo sempre quando arrivi con i tuoi passi silenziosi e ti metti in quell’angolo. Come? Non ti saluto mai e non ti parlo? Hai ragione, faccio finta di non vederti così spero di riuscire a dormire, ma tanto non ci riesco ed allora stanotte vieni qui. Facciamo che questa inutile notte di veglia diventi almeno una notte in cui ci parliamo. Perché non vuoi sederti qui sul letto di fianco a me? C’è troppa luce dici e tu ami il buio e l’ombra. Allora sai che facciamo accendiamo tutte le luci in casa e ci sediamo in cucina. Due bicchieri e la bottiglia d’acqua fredda. No, il vino stanotte no. Domani devo lavorare e avrò già il rincoglionimento del non dormire che non voglio anche quello del vino. Ecco. Non fare la faccia schifata che già sono schifata io, cara Insonnia. Siamo sedute, una di fronte all’altra. Non stare zitta che se sei venuta da me stanotte un motivo l’avevi. Sì, è vero, dici giusto sono incazzata, ma non come credi tu, non con gli altri. Gli altri non mi hanno fatto nulla. Anzi sono buoni e comprensivi con me. Sono incazzata con me stessa. Con quella me stessa che crede in quello che fa e ci crede così tanto che vedere certe cose mi è sembrato come se mi dessero un pugno nello stomaco. Sono pentita di aver mandato le mie parole, di cui sono stupidamente gelosa, in un sito dove si azzannano come jene schizofreniche per accalappiare voti. Sembrano un branco di bestie feroci che lotta per una carogna puzzolente. E sui loro blog si insultano che i carrettieri toscani al loro confronto sembrano chierichetti. Non mi piace. Non mi piace. Non mi piace. Non fa parte del mio modo di essere. Questa è spazzatura che non tollero. Come? Mi chiedi e allora che vuoi fare? Non voglio vincere e mi amareggia aver partecipato. Perché li giustifichi? Non ci riesco. Non deve esserci acrimonia o invidia. Sai come la penso sul blog. Un posto dove metto dei pezzi di me. Per me e per chi vuole leggere. Ma soprattutto per me. E adesso lo so che andrò avanti tutta notte a macerarmi nella testa questa rabbia e poi scivolerò verso quell’altra, quella vera e profonda. Non scuotere la testa che è colpa tua stanotte se vado scavando dentro di me il dolore antico. Così tiriamo l’alba. Tu con quell’aria da sotuttoio ed io con il puzzle delle mie incertezze che non riesco ad incastrare i pezzi. Non borbottare che non capisco quello che dici. Ah! Sono stupida e hai pure ragione. Sono quasi le cinque te ne vai? Ciao e la prossima notte parleremo di quell’altro che volutamente accantono.
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Vincanto_Editions il 05/10/06 alle 21:07 via WEB
Innanzitutto ti devo dire di essere restato a bocca aperta per quello che hai scritto… È possibile che esistano persone così superbamente, meravigliosamente, eccezionalmente GRETTE ? La risposta è ovviamente positiva, stando alle cose che hai raccontato, che credo si commentino da sole! Quello che voglio invece commentare, e lo faccio solo per manifestarti affetto e vicinanza, è la tua reazione a tutto questo… Non mi va giù, no non mi va per niente giù, che proprio tu, che sei lontana da comportamenti di quel tipo, da quel tipo di “competizione” debba soffrirne! NO, non è ammissibile, né giusto! Pensaci, ma pensaci per poco Titti, non perdere il tuo tempo su tali personaggi “belli solo a/con le parole”, figurati poi una notte!… Ma sei pazza??? Io lo so che tu quando hai deciso di partecipare al concorso l’hai fatto con la voglia di provarci, che la pretesa di vincere non è nelle tue corde, e che forse hai deciso anche con una certa reticenza, celata dietro un coraggio da bambina un po’ incosciente (quella bambina così ricorrente)… Ed è proprio questa la tua bellezza, quella che il tempo non potrà sciupare mai, vivessi anche cent’anni! Io ti vedo emozionata e un po’ spaventata a parlare le tue parole al nuovo, all’ignoto cercando di plasmarlo della stessa intensità, della stessa beltà, della stessa lucidità… E allora, ti chiedo, tu che c’entri con certi comportamenti? Infine promettimi, anzi giurami che la prossima volta il vino lo metti in tavola, ma lo fai bere solo all’insonnia, che magari così crolla addormentata! Un bacio grande grande! vincenzo
(Rispondi)
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lupopezzato il 07/10/06 alle 01:54 via WEB
«Anche se mi da noia dire cose ovvie, non posso evitare di dirti che era buona la cutuleta. C’è la luna piena stanotte. Niente vento e la margherita dorme malgrado il russare leggero del mare. Possiamo fare l’alba. Se ti va sarò la tua insonnia stanotte. C’è l’altalena in veranda. L’ho oliata e non cigola più. Vuoi saperlo? Ti pensavo meno disincantata. Sai, io penso di avere... certo che puoi appoggiarti, non devi mica chiedermelo... ti dicevo che una cosa che penso di avere in comune con te è l’amore per le nostre parole. Le amo al punto che se devo regalarle, le regalo. Per il piacere che qualcuno possa amarle più di quanto le ami io stesso. Una cosa però non farei mai: metterle in concorso. So che non capirebbero. Forse mi chiederebbero: "gigi e mò? Che dobbiamo fare? Correre? Saltare? Nuotare?" Ed io gli risponderei: "No, non dovete correre o saltare o nuotare, dovete soltanto esibirvi" e loro, stupite: "Esibirci? E poi?" - "E poi qualcuno vi giudicherà. Ci saranno altre parole a confronto con voi e ci sarà una giuria che giudicherà le più belle" - "Le più belle? Ma che cazzo stai dicendo gigi? E quale sarebbe il parametro? E chi sarebbero i giudici? Chi è capace di poter giudicare? Ma va a cagare, gigi! Tu ci hai sempre detto che non c’è umiliazione più grossa, per le parole, di quella di partecipare ai concorsi letterari, Nobel compreso"... capisci? Ehi... eheheh ti sei addormentata... non lo so come parolaio ma, di sicuro, come insonnia, faccio un po’ schifo. Va buò, dormi e non mortificare più le tue parole. Promettiglielo. Non a me ma a loro. Perchè, credimi, non lo meritano. Sono così belle. Non giudico: leggo». Stanotte: da qualche parte i grilli mentre la luna piena disegna una striscia argentata che divide il mare in due parti. Il mare di qua ed il mare di là. La mia casa di pietre bianche risplende. L'altalena non cigola. E’ tutto così dolce. Anche l’insonnia. Quella che era tua ed ora, invece, è mia.
(Rispondi)
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il 25/07/2023 alle 20:20
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