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Post N° 274

Post n°274 pubblicato il 28 Ottobre 2006 da liberante

Delle certezze e della solitudine.

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Commenti al Post:
liberante
liberante il 28/10/06 alle 01:47 via WEB
In questo tempo di passaggio, con questo sole caldo che tiene ancora tra le mani l’estate, non sento certezze e non le cerco. Quelle che ho mi bastano. I miei pilastri sono sempre nello stesso posto. Figlio, casa, lavoro. Sono fortunata. Al di fuori di questo c’è sabbia mossa dal vento. Ne faccio castelli con pinnacoli e fossati e poi con il piede li distruggo. Ci sono momenti in cui leggo tra le mie mani frasi precise e tutto ha una gran bella luce e seguo col dito le righe per non perdere il segno e approvo, convinta che quello sia esattamente quello che stavo cercando. Ma non è così. Nulla è definitivo. Nemmeno le parole che scrivo adesso e che tra un attimo leggerò e le troverò assurde o stupide o inutili. Ma non voglio certezze, non ne voglio più. Per troppo tempo ho camminato su quella strada dritta e vuota dove mi sentivo talmente sicura da non accorgermi più di me stessa. E degli altri. Non vedevo la mia pelle che si screpolava nell’arido vuoto che mi avvolgeva e mi nascondeva a me stessa. Non mi volevo vedere, non guardavo i miei piedi camminare né le mie spalle curve coprire il respiro. Non parlavo con la notte. La notte era buio e insonnia, tanti libri e mai scrivere una parola. Non ho scritto. Non scrivevo più e non so ricordare quando ho smesso, come non so ricordare quando ho iniziato. Chiusa al mondo e prigioniera delle catene che mi ero messa addosso da sola, nella accattivante gabbia della certezza. Era solitudine, pura e insana solitudine, quella peggiore, la più cattiva. Quella che ti cancella il sorriso e la bocca si piega all’ingiù, quella che ha troppe parole e niente da dire, quella che non ha colori, né suoni, né memorie. La solitudine che è solitudine in due. Io con la mia e lui con la sua. Nessun punto di contatto se non il distratto vivere quotidiano e le abitudini così calcificate nelle ore dei giorni dei mesi e degli anni tutti uguali da non averne nemmeno più memoria. La solitudine del non essere soli. Per troppo tempo non ho capito che la solitudine mentre non sei sola cancella la voglia di vita. Adesso mi rendo conto dei danni che ho fatto, di quanto ho distrutto con questo mio incedere incurante dell’incanto che calpestavo. Raccolgo con delicatezza quel poco che è rimasto e invento tutto il resto. Insicura e sbagliando direzioni mi perdo e mi ritrovo, senza paura e con l’allegria di scoprire nell’incertezza la certezza di cui ho bisogno.
(Rispondi)
 
cinzia63
cinzia63 il 28/10/06 alle 03:17 via WEB
"La solitudine che è solitudine in due. Io con la mia e lui con la sua. Nessun punto di contatto se non il distratto vivere quotidiano e le abitudini così calcificate nelle ore dei giorni dei mesi e degli anni tutti uguali da non averne nemmeno più memoria. La solitudine del non essere soli." ho ripreso un tratto del tuo racconto, racconto di vita, di linee di sfumature, quello che piu' mi calza fra le tue parole.inesorabile. di certezze ne ho meno di te, forse e' per questo che qualcuna la cerco, a volte cammino sperando che qualcuno mi rassicuri, voglia di sentirmi sulla sponda giusta.cerco la serenita', orme da seguire, angoli in cui rifugiarmi, notti parallele in cui l'incanto sospende il respiro. almeno un punto fermo al quale appoggiarmi... braccia che stringono. notte bella Titti...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:28 via WEB
La notte. La parte migliore del giorno, per il silenzio e la calma, per il dialogo con quella me stessa che non ascolto nel confuso vociare quotidiano. La peggiore.
Un abbraccio col cuore
(Rispondi)
 
dartagnan_5
dartagnan_5 il 28/10/06 alle 06:20 via WEB
dal primo giorno che misi piede nel tuo blog, se ben ti ricordi, iniziai a curiosare e scoprii pagine bellissime come queste intrise di sentimenti più profondi.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:29 via WEB
sempre troppo buono con me, mio scanzonato Guascone!!!
(Rispondi)
 
Traiettorie_Mentali
Traiettorie_Mentali il 28/10/06 alle 11:15 via WEB
le certezze generano incertezze....
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:30 via WEB
le certezze (tranne le tre citate) generano...noia?
ti sorrido
(Rispondi)
 
dilma19
dilma19 il 29/10/06 alle 08:52 via WEB
sei Tu sinuosa tra le tue parole ...:-)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:32 via WEB
sei TU che mi vedi meglio di quanto non sia...
(da quanto tempo non vai farti una bella visita dall'oculista...? ehehehe)
(Rispondi)
 
animedeserte
animedeserte il 29/10/06 alle 14:36 via WEB
la solitudine e apprezzata solo se si desidera..ciao anna
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:33 via WEB
e allora non la chiamo più solitudine, ma dico che mi piace stare "sola" e poi è anche un
tra virgolette
che ci sarebbe molto da parlarne
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/10/06 alle 17:48 via WEB
Por favor no hagas hotlinking, sube la imagen a tu servidor
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/10/06 alle 13:20 via WEB
Hola Amigo!
Perdonas!... mi amiga "Liberante" no conoce bien tu idioma... pero yo sì...un poquito mas que ella... y, entonces, intento a contestarte:
Estas tranquilo...Liberante, cuando volveras a su piso por la tarde, subira la imagen che buscò en Google y certo que no sabìa que fuera la tuya... *__* ...
Mi amiga Liberante no hace "hotlinking"
(yo no sè l'anglais y el sentido exacto de la palabra... pero yo sé como mi amiga buscò la imagen...!!)
*__* Estas bien! ...Gracias por tu visita y vuelvas aqui cuando creas...
Adios! *__*
RosyTrilly
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 30/10/06 alle 13:23 via WEB
RosyTrilli
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:35 via WEB
ringrazio la mia carissima Rosy che mi ha aiutato a capire e a farmi capire, che di spagnolo capisco nulla.
(Rispondi)
 
dolcedonna9
dolcedonna9 il 29/10/06 alle 21:00 via WEB
La solitudine e' dentro me, dentro la mia anima, vorrei scacciarla, mandarla via, ma nn mi lascia. In fondo e' la mia dolce compagna,in fondo mi fa compagnia.e' come un amante che si appiccica e non ti molla perche' gli faccio comodo, mi fa comodo averla per amica, per nemica. In fondo non voglio mandarla via... e' preziosa per me, mi fa pensare, meditare. Ognuno di noi ha la sua solitudine, diversa eppure uguale. Giusy
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:36 via WEB
solitudine amica-nemica...hai proprio ragione!
(Rispondi)
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 30/10/06 alle 19:25 via WEB
la solitudine non è l'essere soli o in compagnia,, che ogni anima è "solitaria" per definizione, bensì è quel senso di smarrimento che si prova con lo scoprirsi soli perchè non si ha scambio di pensieri e idee, o non si riesce a trovare nessuno con cui condividere malta e mattoni per realizzare progetti comuni... ma la condizione più pesante è la solitudine di sé, quando l'anima sembra svuotata d'ogni sentimento positivo, e sembra che non ci sia nulla che possa riuscire a farla vibrare ancora... credo davvero che tu l'abbia conosciuta questa sensazione, la riconosco quale humus di cui si nutre l'intera tua creazione... ti saluto con molto affetto... vegeto ed alquanto vivo, tuo vin
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 30/10/06 alle 23:38 via WEB
felice di ritrovarti, che iniziavo a preoccuparmi un pò, e come avrei fatto a incantarmi senza il tuo v'incanto..?
(Rispondi)
 
dolcedonna9
dolcedonna9 il 31/10/06 alle 07:01 via WEB
La conosco molto bene quel tipo di solitudine, tu l'hai capito molto bene vin.l'ho provata sul mio corpo, sulla mia pelle.mi ha annullata, mi ha distrutta.Son caduta e mi sono rialzata piu' forte di prima,consapevole che niente e nessuno potra mai farmi ricadere.La mia solitudine e' stata la depressione, il male dell'anima e quando si oltrepassa quella soglia sotto c'e' il baratro, e capisci che per te puo' essere l'inizio della fine. Io sono stata su quel baratro per un periodo molto lungo, che mi ha totalmente annullata. Non ero piu' io, non provavo emozioni,per niente e per nessuno. Ho tentato di farla finita,ho tentato il suicidio nel piu' tremendo dei modi. ho issato una corda al soffitto e sarebbe bastato solo un secondo ed io ora non ero qui a raccontarlo. Solo quando si oltrepassa quel limite si capisce che la vita va vissuta comunquecon tutti i suoi perche', con tutte le sue negativita'. un abbraccio con affetto vin. Grazie liberante he mi consenti di entrare nel tuo blog per leggerti e per scrivere. Giusy
(Rispondi)
 
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 31/10/06 alle 07:16 via WEB
...tu sei arrivata fin sull'orlo del baratro, ma ti sei fermata di fronte al suo vuoto ancora più vuoto di quello che si porta dentro... hai avuto coraggio ad affrontare fino in fondo la spinta annientatrice, e a vincerla riaffermando il tuo diritto ad esistere contro tutto ciò che può spingere a credere il contrario, è questa la tua bellezza, l'aver conquistato ciò che si dà per scontato: la piena legittimazione a vivere, nessuno ora potrà portatela via... ti abbraccio forte forte, vincenzo
(Rispondi)
 
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Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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