Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

IO

immagine

 

Ultimi commenti

ricomincia, è bello leggerti...:-) Il tuo ragazzo magari ti...
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
 
non scrivi più, vedo un vero peccato ciao, tommy
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
 
Piove fuori e dentro di me
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
 
Ciao
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
 
Sei una persona speciale, forse non quella a cui mi...
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21
 
 

Ultime visite al Blog

echelon1962annisexantaossimoraliberanteoggiedomani51merizeta21alf.cosmosstufissimoassaipasseggero65Coccolami14cassetta2magdalene57dams777maturalmentegrandiaboutnoi
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Copyright ©

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

 

« Messaggio #283Messaggio #285 »

Post N° 284

Post n°284 pubblicato il 19 Novembre 2006 da liberante

Ho costruito una barchetta di carta.
Con uno scontrino.
Ero alla fermata dell’autobus e dovevo aspettare per più di mezz’ora.
Mi sono accesa una sigaretta e ho guardato il cielo.
Grigio.
Grigio tutto uguale, né nuvole, né altri colori, un incombere di grigio. Non freddo, chè questo strano novembre resta ancorato all’umido tiepido di un autunno sfumato.
Ho lasciato passasse la sensazione di impazienza per quel tempo di inutile attesa.
La strada divedeva netta il luogo.
Dal mio lato lo spazio riempito da tutto quello che rende uguali tutte le città uguali a tutte le altre città uguali. Il centro commerciale, il parcheggio, la fermata dell’autobus, il supermercato, l’affanno, le borse della spesa, la gente, il sabato screanzato della folla.
Oltre la strada, sull’altro lato la pazienza della campagna. I filari di pioppi con poche foglie e i rami neri contro l’opaco del cielo, la terra arata morbida di pioggia, il verde immutato di qualche siepe, il fumo di stoppie accese al limitare dei campi.

immagineHo spento la sigaretta.
Non sapendo che fare curiosando nella borsa ho trovato uno scontrino.
Mi sono seduta sul muretto e ho costruito una barchetta.
Non pensavo a nulla se non a far combaciare i lembi di carta e a piegarli con precisione perché venisse perfetta.
Quando ho ripiegato l’ultimo pezzo e sorridendo ho guardato il mio lavoro finito mi sono accorta che sul bordo della barchetta c’era scritto
"Grazie e arrivederci" 
Se l’avessi fatto apposta non ci sarei riuscita.
Non la butterò via.
È un insegnamento di pazienza.
Quella che mi manca.

Jacques Offenbach "Barcarola da Les contes d'Hoffmann"

L'immagine è di Masaki Shinozaki

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
cinzia63
cinzia63 il 19/11/06 alle 10:14 via WEB
E mi metto qui accanto a te, appoggiata con i gomiti sul parapetto, fisso il punto nel quale butti gli occhi per guardare la vita, silenziosa ascolto, ascolto e guardo cio’ che a volte non vedo…se mi mancasse la pazienza starei gia’ bruciando all’inferno da sempre, e invece forse ne ho anche troppa, ho raccolto anche quella che manca a te, mi chiedo a volte che cosa serva, pero’ vedi, io non ho mai fatto una barchetta con uno scontrino ritrovato, la pazienza a volte toglie gli stimoli, ti fa stare cosi’, immobile ad aspettare, mentre tu hai cercato qualcosa, un buon motivo per fare un sorriso... E lo hai trovato...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:32 via WEB
...e sorrido anche a te.
Sì, stiamo qui appoggiate a quel muretto, in mezzo a noi il gattino e la custodia del violino(ah! la rima!) lo vuoi un cioccolatino?
Non ne ho di pazienza e devo impararla, chè non posso sempre correre un passo avanti ai miei pensieri, mi perdo e non trovo più la strada per tornare a me, per cominciare e ricominciare ad ascoltarmi.
(Rispondi)
 
annisexanta
annisexanta il 19/11/06 alle 15:38 via WEB
Ma scusa,secondo me hai sbagliato musica,perché nn ci vuole nessuna pazienza ad ascoltarla,mentre la barchetta fatta con lo scontrino,quello sì che è un lavoro da pazz'ienza... :°?
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:34 via WEB
E' un lavoro da pazzia, anzi da pazzia paziente paziente-mente, mentre la mente impaziente, impaziente-mente già corre lontano...
(Rispondi)
 
 
 
annisexanta
annisexanta il 20/11/06 alle 20:18 via WEB
Wow!!!Che risposta pazientissima!!!! :°)
(Rispondi)
 
pro_mos
pro_mos il 19/11/06 alle 18:02 via WEB
metila via è un ricordo prezioso.....anch'io facevo barchete di carta, un tempo poi ho smesso......andavano sempre dove volevano loro, o il vento o la corrente. adesso cerco di andar dove voglio da me, o, al limite, di restar fermo:-))
(Rispondi)
 
 
pro_mos
pro_mos il 20/11/06 alle 14:07 via WEB
lo sai la più bella e grande di tutte le mi barche di carta, la chiamai "malinconia".....partì un giorno di quasi primavera, del secolo scorso, anzi, perdio, dello scorso millennio!! Partì seguendo la corrente verso un grande lago, eppure, di quando in quandi, me la rivedo passare.........
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:37 via WEB
L'ho tenuta davvero. L'ho appesa con una puntina rossa alla bacheca che ho appena entro in casa. Quella è la bacheca del "memento" per ricordarmi che con un'attenta paziente attenzione si ottiene ciò che nemmeno si immaginava.
(forse non sarà vero, ma mi piace pensarlo)
(Rispondi)
 
vergine_e_martire
vergine_e_martire il 19/11/06 alle 20:39 via WEB
la grande filosofia nasce dall'ozio, le grande scoperte per caso (come la mela di Newton). grande lezione.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:38 via WEB
Verissimo, ma poi subentra il mio innato voler correre ed allora la lezione di pazienza mi scivola tra le dita come sabbia.
(Rispondi)
 
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 19/11/06 alle 23:00 via WEB
un momento magico, in cui la realtà supera le umane possibilità, a volte succede, ed è "triste ed amaro" scoprirsi inconsapevoli geni... comunque, a me mi vengono meglio gli aeroplanini! ;-))
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:41 via WEB
Cavolo! Gli aereoplanini! Mai stata capace di farli.
Le barchette si e mi riescono anche bene. Forse la pazienza che uso con le mani dovrei usarla con la testa.
(Rispondi)
 
Ulisse50dgl
Ulisse50dgl il 20/11/06 alle 00:22 via WEB
Non posso che dire: " grazie e arrivederci" Carina la storia, dolce la tua descrizione, curioso e piacevole il gatto di Masaki...traduci bene in parole la realtà..brava!!!!..Ulisse
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:43 via WEB
Ecchedire!!! se non arrossire. Ci sono delle realtà che si scrivono da sole, il mio intervento è minimo, hanno già loro tutte le parole.
titti
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/11/06 alle 06:14 via WEB
Proprio bello questo momento di vita vissuta che diventa racconto e spunto per una "morale"... è il genere che preferisco. Un caro saluto A. C.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:46 via WEB
"morale"? mah? Spero davvero di riuscire a imparare a gestire questo tempo di attesa. Parlo di pazienza, ma in realtà sarebbe più giusto parlare di attesa.
Un abbraccio, mio caro A.C.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/11/06 alle 21:26 via WEB
C'è sempre una morale, cioè qualcosa da imparare dalle proprie situazioni. Io lo sto... imparando in questo che è forse - anzi senza forse - il periodo più duro che abbia mai attraversato. In cui tutto mi sembra senza senso. Eppure ha un senso... Un caro saluto A. C.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/11/06 alle 11:10 via WEB
... (non so se sia più consolante il "grazie", o l'"arrivederci". Arrivati così, come li avessi davanti anche ai miei, di occhi, su una barchetta di carta per gioco. E' bellissimo quello che hai scritto. Posso tenermelo un po' anche per me?:)Claudia)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:48 via WEB
"la barchetta di carta" è un'immagine che mi è cara e puoi tenere tutto quello che vuoi e per tutto il tempo che vuoi.
In mano tua è al sicuro.
(Rispondi)
 
lungoilviale
lungoilviale il 20/11/06 alle 13:20 via WEB
un bacio..
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:49 via WEB
Lieta di rivederti...
(Rispondi)
 
santaguero
santaguero il 20/11/06 alle 16:44 via WEB
... chi ha tempo, si sieda ed aspetti altro tempo...un abbraccio
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:51 via WEB
Sei saggio, amico viandante, e sto imparando che il tempo si rinnova e devo aspettare il tempo giusto. Come fossi una barchetta di carta e aspettassi il vento.
Ti abbraccio!
(Rispondi)
 
animedeserte
animedeserte il 20/11/06 alle 17:44 via WEB
molto spesso faccio le barchette o i cappellini anch'io ma non credevo di essere paziente ma solo di non diventare irosaaaa ciao anna
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:52 via WEB
E' il momento che fa nascere la riflessione e poi come si può essere "irosi" mentre si piega e ripiega un pezzetto di carta?
(Rispondi)
 
webnaufrago
webnaufrago il 20/11/06 alle 17:52 via WEB
Molto carina davvero. Grazie e... arrivederci! :)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 20/11/06 alle 19:53 via WEB
Grazie e ...
a presto!!!
(Rispondi)
 
arimatec
arimatec il 22/11/06 alle 14:40 via WEB
Il tuo post, veramente bello, dona sensazioni piacevoli, di serenità e il rumore, il grigiore di quella giornata sembrano d'improvviso essrsi eclissati. Complimenti e saluti Ari
(Rispondi)
 
dolcedonna9
dolcedonna9 il 22/11/06 alle 17:54 via WEB
Davvero emozionante, chissa quante volte ho costruito con un foglio di quaderno sia la barchetta che l'aereoplanino. L'ho tenuto per giorni sul mio comodino e ogni tanto lo guardavo e la mia mente volava con la fantasia e sognavo....sognavo mari con acque calme e profonde.... e cieli infiniti e azzurri come la mia fantasia che vola lontano verso orizzonti infiniti...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

Tag

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963