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Post N° 349

Post n°349 pubblicato il 13 Maggio 2007 da liberante

La sensazione dell’isola.

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Commenti al Post:
liberante
liberante il 13/05/07 alle 23:34 via WEB
Sentirmi isola, isolata dal resto. Chiusa a quanto succede al di fuori della mia pelle ed entrare dentro di me con titubanza. Non essere sicura di voler penetrare nella foresta intricata e scura per arrivare nel fondo di me. Preferisco restare a camminare calma sulla sabbia bianca nel silenzio della risacca. Preferisco ubriacarmi di sole e di sale, scottarmi la pelle, sfinirmi di lunghe nuotate, veder arrivare il tramonto seguendo la strada della luce sull’acqua. Eppure ho voltato le spalle alla luce accecante delle conchiglie ed al troppo facile incanto della tranquillità per entrare nel verde buio, umido e soffocante della foresta, per cercare quello spazio di me che tengo nascosto a volte anche a me stessa. Lì non c’è buio, non c’è odore di muffa, li ho cacciati via tempo fa, e nella luce c’è l’amore, un po’ impolverato e seppellito da altri sentimenti che sono più leggeri e facili. Ma lui resiste. Ci passo sopra una mano e risplende ancora, come nuovo. Rifrange il sole e crea arcobaleni di colore. Mi fa stare bene più di quanto mi faccia star male, lo accetto e lo tengo lì, nell’angolo nascosto, dove solo io posso sapere che c’è. Ho imparato a non barattarlo con le false illusioni, con i vuoti discorsi, con il nulla dell’apparenza. So che cosa voglio e combatto battaglie per averlo. Silenziose battaglie con la mia impazienza, con l’affanno che a volte mi assale e mi fa respirare corto per correre un passo più avanti di quello che sento. In questi giorni di casa silenziosa e di gesti pacati, di tempo e spazio più largo, di immagini riflesse nello specchio della consapevolezza sono riuscita a ritrovare ancora una volta e meglio questa parte di me. Questa chiazza di chiaro, una radura aperta, il chiaro nello scuro. L’amore è. Senza altro aggiungere
(Rispondi)
 
 
cinzia63
cinzia63 il 14/05/07 alle 01:10 via WEB
Come faccio a dirti quello che gia’ sai, come te lo disegno se i colori migliori li hai nel tuo cassetto, come posso raccontarti la tua vita se l’hai gia’ tutta scritta, come posso dirti del mio dentro se il tuo e’ piu’ dentro ancora, dimmi come posso guardare l’amore cosi’, come fai tu, che rivolti quell’angolo mille volte, e mille altre volte ancora lo farai. Come posso parlarti d’amore se il tuo e’ gia’ quello vero, quello che resiste a mille battaglie e tormenti, quello che parte e torna allo stesso modo, travolgendoti, quello che fa dire, fa fare, fa pensare, quello che in quell’angolo dentro riversa tutta la sua dolcezza, quello che ferma il pensiero sull’attimo che fugge, che gioca con le luci e le ombre, quello che di te sa far mare calmo o tempesta.
E quell’angolo di cielo che ti si infila negli occhi.
L’amore e’.
senza altro aggiungere.
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 14/05/07 alle 22:19 via WEB
Come faccio a dirti che tu hai già detto tutto, tutto quel mio dentro che conosci bene perchè assomiglia così tanto al tuo da guardare lo stesso mare con gli stessi occhi, sedute sulla riva, nel silenzio della risacca e nel buio della notte, con la scia della luna da inseguire tra le parole e il fumo della sigaretta...
(Rispondi)
 
 
 
 
cinzia63
cinzia63 il 14/05/07 alle 22:59 via WEB
così.
come hai fatto ora, in cinquerighescarse dove hai lucidato lo specchio in cui mi rifletto, dove muovo passi tu terra che conosco, dove mi fermo con te su ogni parola, su ogni pensiero, dove mi perdo e mi ritrovo.
cosi'.
cosi' Titti,
come hai fatto ora.
(Rispondi)
 
 
lughe_sarda
lughe_sarda il 14/05/07 alle 10:48 via WEB
mi specchio nelle tue parole.. respiro la polvere che offusca, nasconde la luce della mia "radura".. quella luce che illuminava tutto e che ha lasciato il buio, la polvere..passeggio in riva al fiume nel riverbero dell'acqua, lancio un sassolino, mille cerchi su quell'acqua immota che custodisce la parte più nascosta, i ricordi delicati che facevano filtrare la luce colorondo di mille arcobaleni il mio angolo.. forse la polvere un giorno volerà via spazzata da un alito di vento perchè l'amore è. Senza altro da aggiungere..
(Rispondi)
 
 
 
liberante
liberante il 14/05/07 alle 22:23 via WEB
...e quando volerà via la polvere lo ritroverai, l'amore, bello come sempre e nuovo, colorato di arcobaleni e leggero come le nuvole bianche del cielo di primavera, avrai attraversato il buio con passi difficili e con la forte dolcezza che sai esprimere sorriderai ai cerchi nell'acqua...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/05/07 alle 08:52 via WEB
...assomiglia al mio posto.....quello che ho nel cuore. Un abbraccio grande grande....salutami chi tu sai ! Mi manca !
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 14/05/07 alle 22:25 via WEB
...diciamo che mi hai ispirato!
(Manca anche a me e le ho detto che ci manca)
Due abbracci più grandi dei tuoi...
(Rispondi)
 
annisexanta
annisexanta il 14/05/07 alle 18:38 via WEB
Meravigliose esplorazioni :°)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 14/05/07 alle 22:28 via WEB
ah...se davvero fossi su quell'isola!!! e poi è un pò "colpa" anche tua che mi metti mare dappertutto...
auguuuuuuuuuuri!
(Rispondi)
 
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Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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