Dammi passione anche se il mondo non ci vuole bene, anche se siamo stretti da catene e carne da crocifissione.
Presto noi sogneremo distesi al sole di mille primavere, senza il ricordo di questa prigione, di un tempo lontano ormai.
Abbracciami e non lasciarmi qui lontano da te, abbracciami e fammi illudere, che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce, giuriamo per sempre, però siamo in un soffio di vento che già se ne va.
C'erano le parole, c'erano stelle che ho smesso di contare, perso nei giorni senza una ragione, nei viaggi senza ritornare.
Ora tu non spiegare, tanto lo sento dove vuoi dolore, quando la notte griderà il mio nome nessuno ricorderà
Abbracciami e non lasciarmi qui lontano da te, abbracciami e fammi illudere, che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce giuriamo per sempre, però
siamo in un soffio di vento che già se ne va.
L'immagine è un quadro di Jack Vettriano
|
liberante il 21/06/07 alle 23:45 via WEB
Mi sembra di tornare nella casa delle vacanze, aprire finestre e fare entrare aria e sole, anzi notte e quel sorriso di luna appiccicato nell’angolo di cielo. Ritornare tra le parole, tra le mie parole, nelle mie parole. Ci vuole tempo e testa per scrivere e non avevo né l’uno, né l’altro. Non che adesso abbia più testa di prima, ma per lo meno ho un po’ di tempo. Era da tanto che non mi capitava che il lavoro mi prendesse in maniera così totalizzante. Mi ha fatto riflettere. Due aspetti fondamentali. Uno positivo. Mi sono appassionata al mio lavoro. Ho lavorato mettendoci non solo attenzione, ma anima e cuore. Mi stupisce eppure è così. Ho amato in maniera assoluta quello che facevo e quello che faccio. Certo sbuffo e mi lamento, ma per abitudine, in realtà ci sto bene dentro, mi appaga, mi soddisfa, mi rende allegra, sono serena, in armonia con me stessa e quindi con gli altri. L’essere sotto pressione, con scadenze capestro ed enigmi da risolvere, con ragionamenti e calcoli così assurdi da essere sfide continue sono cose che mi fanno star bene. Ed ecco già spiegato il negativo, che è parte di me stessa come queste dita che picchiettano sui tasti. Sto bene quando sto male. Sto bene quando la competizione mi spinge oltre il mio limitato orizzonte di benessere e di rituali sclerotizzati dalla ricerca di certezza. Sto bene quando la passione mi prende e mi porta a ballare e mi abbraccia. La passione che altro non è che essere quello che voglio essere e nel momento in cui lo voglio. Poco m’importa se la stanchezza mi strozza e mi stende in un sonno di piombo. È che per sentirmi bene devo essere sempre un passo oltre quello che la razionalità mi consiglierebbe di essere. Questa volta è stato il lavoro ad insegnarmi a riprendere la parte di me che preferisco. Quella che con la passione riempie i vuoti e puntella gli equilibri, che ama sempre quando non c’è più nulla d’amare e alla fine della notte si rifugia nel sonno e nel sogno.
(Rispondi)
|
|
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21