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Post N° 375

Post n°375 pubblicato il 08 Agosto 2007 da liberante

Sospesa.
Forse in bilico.
Sicuramente non stabile. 

Eppure non sento graffi e ferite.
Non ho demoni che mi mordono le carni e sangue che scendendo si coagula sulla pelle.
Nulla soffoca il respiro e frammenta l’aria in pezzi di rabbia.
Nessun boccone pesa sullo stomaco a rendere acidi i sapori.

Eppure mi fanno male i muscoli della faccia a sorridere.
Le risate increspano la superficie come una lieve brezza sulle acque ferme di uno stagno.
Fanno fatica le parole, incespicando su dolori vecchi e rancori nuovi.
Gli occhi guardano banalmente e nulla ferma il mio sguardo accendendo un colore diverso.

Trovo una piccola strada e la seguo.
Al buio, non accendo la luce.
Preferisco tenere le mani avanti e con il palmo tastare per trovare l’ostacolo. Seguirne i contorni, tastarne il materiale, conoscerlo e riconoscerlo. Spingerlo via, sul bordo.
Ci sono ostacoli che non si spostano.
Mi ci appoggio con tutte le mie forze, ma loro restano lì, beffardi e inamovibili.
E allora mi fermo.
 
 

Sospesa.
Forse in bilico.
Sicuramente non stabile.
Tra le scelte.

Girare intorno a quel macigno che non vedo, ma so che c’è, e so che è formato di fredde pietre attaccate insieme, come fossero tutte le macerie di tutte le mie vite.
Freddo sasso, enorme e pesante, troppo pesante.
Al buio ho paura di quello che potrei incontrare lasciando la piccola strada per cercarne un’altra che mi porti oltre.

Sospesa.

Non so più dove ho messo il martello con cui ho distrutto, polverizzandoli, macigni ben più grossi e anche se lo avessi ancora non riuscirei nemmeno a sollevarlo.
Non trovo più in me la forza devastante di voler cambiare tutto perché non mi va bene più niente.

Sospesa.
Mi osservo dall’alto vivere la vita che ho voluto.

E non mi basta, non mi basta nemmeno questo.
Non riesco più ad accontentarmi di questa piccola strada e non riesco ad andare avanti.
È zavorra nell’anima e nei passi questo amore che non voglio lasciare.
Lo conosco e lo riconosco, l’ostacolo che buca le mie decisioni.
Rimanere attaccata a questo filo di seta di illusione, senza vedere che è un filo marcio, putrefatto e talmente usato da essere inservibile.
Devo dar forza alle mie mani e con rabbia, amica rabbia compagna di guerre e battaglie, spezzare in mille pezzi irriconoscibili questo muro che mi ferma,

sospesa,

e buttarli dietro, a coprire le orme dei passi già camminati per non ritrovare i perversi percorsi e le mille maniere in cui sono bravissima a farmi del male.
A mani nude devo rompere e spezzare la pietra, graffiarla e spaccarla fino a non avere più carne sulle dita, fino ad avere solo sangue ed un dolore così vivo da crederlo gioia e sbriciolare fino all’ultimo pezzo questo macigno che mi sbarra la strada con riflessi cangianti di luci inesistenti e poi la polvere lanciarla lontano a disperdersi nel vento e che non ne resti traccia alcuna.
Questo devo fare.
Dovrei fare.
Dovrei.

Sospesa.
Forse in bilico.
Sicuramente non stabile.

 
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Commenti al Post:
JON.L
JON.L il 08/08/07 alle 22:07 via WEB
.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:14 via WEB
!
(Rispondi)
 
cinzia63
cinzia63 il 08/08/07 alle 23:56 via WEB
Io detto senza parlare e tu scrivi senza sentire, ancora nella mia mente quell’antica credenza che non sono soltanto gli uomini ad avere un sosia da qualche parte del mondo, anche per le anime e’ la stessa cosa, come esiste quel filo conduttore che le unisce ovunque siano. La rabbia non serve a nulla, soltanto a farsi del male anche più di quello che riescono a fare gli altri. Lei accelera i battiti, distorce i pensieri, macchia di sangue le dita e l’anima, macchia come la china che tanto riesce a fare quando e’ morbida e sinuosa, quanto riesce a distruggere nei tratti violenti che bucano la carta e lo stomaco. Il dolore vivo che si dispera nella carne, serve anche quello, serve a capire, e quando si muove dentro come un dannato sa dire tante cose, insegna. Quel che viene dopo e’ vita.
Leggera
Respiro
Lenta
Ti appartengo.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:20 via WEB
Lo so e lo sai che il sentimento grida e urla forte anche se a volte faccio finta di non sentirlo e che poi mi strappa fuori parole che non vorrei avere, ma ci sono, ferme ed allineate, nere sulla pagina bianca. Come una decisione.
Un abbraccio e un sorriso.
(Rispondi)
 
nenicchia
nenicchia il 09/08/07 alle 12:07 via WEB
Sospesa. Come il giorno che attende la notte, come l'acqua che disseta il deserto, come il freddo che riscalda le nuvole. Sospesa. Come l'anima che dilania il cuore. Sospesa. Il sangue scorre nè lento nè veloce, lui scorre inesorabile, denso, inarrestabile. E tu, vampira di te, ne annusi l'eterno disgelo. Il macigno che sbarra la strada è grande, enorme e porta i tuoi occhi. Tu soffia e leggera spingi, come nuvola al vento si dileguerà. Bevo le tue parole e riassaporo il sangue di ferite vicine. Ti abbraccio. Serena.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:23 via WEB
Ciao Serena, con un soffio di vento e un raggio di sole si colora anche l'angolo più buio del giorno più buio, è che a volte non esiste colore per coprire il nero. Un sorriso.
titti
(Rispondi)
 
 
 
nenicchia
nenicchia il 10/08/07 alle 01:26 via WEB
e allora tu vestilo, con una collana di perle...un sorriso.
(Rispondi)
 
 
 
 
liberante
liberante il 11/08/07 alle 00:54 via WEB
e che le perle con la loro luce di mare schiariscani il nero...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/07 alle 13:19 via WEB
"sospesa" è l'aggettivo che definisce di più la mia vita...forse da sempre. G.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:27 via WEB
Anche per me, chè i periodi delle certezze sono quelli che mi hanno fatto più male. Se non ho certezza di nulla riesco a combattere per avere qualcosa, e nella battaglia mi sento viva, vitale e forte.
(Rispondi)
 
io_sottovoce
io_sottovoce il 09/08/07 alle 14:42 via WEB
Serve una mano per sollevare il martello?
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:28 via WEB
Eccome se serve!!!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/07 alle 15:04 via WEB
c'è chi è sospeso, in bilico, e non sa di esserlo, nè si pone il problema di scegliere e cambare, nè prova rabbia o altro. està muerto. chi sa, si arrabbia, si rode attorno ad una decisione, a me mi pare Vivo und vitale. e da cosa nasce cosa
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/08/07 alle 15:06 via WEB
dimenticavo : your philosophic friend
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 10/08/07 alle 00:30 via WEB
My Philosophic Friend, alla prossima cena portugheisa (ma si scrive così? con le lingue ho un rapporto pessimo) devi invitare pure me!
(Rispondi)
 
falco58dgl
falco58dgl il 10/08/07 alle 02:37 via WEB
"A mani nude devo rompere e spezzare la pietra, graffiarla e spaccarla fino a non avere più carne sulle dita, fino ad avere solo sangue ed un dolore così vivo da crederlo gioia e sbriciolare fino all’ultimo pezzo questo macigno che mi sbarra la strada con riflessi cangianti di luci inesistenti e poi la polvere lanciarla lontano a disperdersi nel vento e che non ne resti traccia alcuna. Questo devo fare" Questa parte mi ha colpito, mi pare che interpreti bene un desiderio di liberazione, di emersione, di superamento delle difficoltà che cingono la nostra vita. Spaccare la pietra per ritrovare la luce, per assaporare mattine terse e limpide, per sentirsi bene nella propria pelle, per recuperare frammenti di gioia, di comunione con il mondo. W.
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 11/08/07 alle 00:55 via WEB
Sì, spaccare la pietra che mi tiene separata dal caldo e dal sole, demolire il muro d'indifferenza dietro cui mi nascondo per non sentire dolore.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/08/07 alle 07:46 via WEB
perchè mi riconosci sempre? uffa . non so crearmi mentite spoglie... (da cosa l'hai capito , Ellery?)
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 11/08/07 alle 00:58 via WEB
Ma elementare Watson! (anche se c'entra un cazzo con Ellery) Ti ho vista, bella come sei, anche se cercavi di nasconderti dietro alle tue parole.
(Rispondi)
 
Mrs.Lot
Mrs.Lot il 10/08/07 alle 12:26 via WEB
dovresti. forse perchè la rabbia non è condizionale. la decisione non lo è. condizionale è la speranza. o la stanchezza. lo dico per me che condizionale lo sono quasi sempre...
(Rispondi)
 
 
liberante
liberante il 11/08/07 alle 00:59 via WEB
La rabbia è imperativo. E' che in questo periodo di tempo indeciso, il condizionale mi sta addosso come un vestito comodo...
(Rispondi)
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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