Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

IO

immagine

 

Ultimi commenti

ricomincia, è bello leggerti...:-) Il tuo ragazzo magari ti...
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
 
non scrivi più, vedo un vero peccato ciao, tommy
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
 
Piove fuori e dentro di me
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
 
Ciao
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
 
Sei una persona speciale, forse non quella a cui mi...
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21
 
 

Ultime visite al Blog

echelon1962annisexantaossimoraliberanteoggiedomani51merizeta21alf.cosmosstufissimoassaipasseggero65Coccolami14cassetta2magdalene57dams777maturalmentegrandiaboutnoi
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Copyright ©

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

 

« Messaggio #273Messaggio #275 »

Post N° 274

Post n°274 pubblicato il 28 Ottobre 2006 da liberante

Delle certezze e della solitudine.

 immagine 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
liberante
liberante il 28/10/06 alle 01:47 via WEB
In questo tempo di passaggio, con questo sole caldo che tiene ancora tra le mani l’estate, non sento certezze e non le cerco. Quelle che ho mi bastano. I miei pilastri sono sempre nello stesso posto. Figlio, casa, lavoro. Sono fortunata. Al di fuori di questo c’è sabbia mossa dal vento. Ne faccio castelli con pinnacoli e fossati e poi con il piede li distruggo. Ci sono momenti in cui leggo tra le mie mani frasi precise e tutto ha una gran bella luce e seguo col dito le righe per non perdere il segno e approvo, convinta che quello sia esattamente quello che stavo cercando. Ma non è così. Nulla è definitivo. Nemmeno le parole che scrivo adesso e che tra un attimo leggerò e le troverò assurde o stupide o inutili. Ma non voglio certezze, non ne voglio più. Per troppo tempo ho camminato su quella strada dritta e vuota dove mi sentivo talmente sicura da non accorgermi più di me stessa. E degli altri. Non vedevo la mia pelle che si screpolava nell’arido vuoto che mi avvolgeva e mi nascondeva a me stessa. Non mi volevo vedere, non guardavo i miei piedi camminare né le mie spalle curve coprire il respiro. Non parlavo con la notte. La notte era buio e insonnia, tanti libri e mai scrivere una parola. Non ho scritto. Non scrivevo più e non so ricordare quando ho smesso, come non so ricordare quando ho iniziato. Chiusa al mondo e prigioniera delle catene che mi ero messa addosso da sola, nella accattivante gabbia della certezza. Era solitudine, pura e insana solitudine, quella peggiore, la più cattiva. Quella che ti cancella il sorriso e la bocca si piega all’ingiù, quella che ha troppe parole e niente da dire, quella che non ha colori, né suoni, né memorie. La solitudine che è solitudine in due. Io con la mia e lui con la sua. Nessun punto di contatto se non il distratto vivere quotidiano e le abitudini così calcificate nelle ore dei giorni dei mesi e degli anni tutti uguali da non averne nemmeno più memoria. La solitudine del non essere soli. Per troppo tempo non ho capito che la solitudine mentre non sei sola cancella la voglia di vita. Adesso mi rendo conto dei danni che ho fatto, di quanto ho distrutto con questo mio incedere incurante dell’incanto che calpestavo. Raccolgo con delicatezza quel poco che è rimasto e invento tutto il resto. Insicura e sbagliando direzioni mi perdo e mi ritrovo, senza paura e con l’allegria di scoprire nell’incertezza la certezza di cui ho bisogno.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

Tag

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963