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Post N° 274

Post n°274 pubblicato il 28 Ottobre 2006 da liberante

Delle certezze e della solitudine.

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cinzia63
cinzia63 il 28/10/06 alle 03:17 via WEB
"La solitudine che è solitudine in due. Io con la mia e lui con la sua. Nessun punto di contatto se non il distratto vivere quotidiano e le abitudini così calcificate nelle ore dei giorni dei mesi e degli anni tutti uguali da non averne nemmeno più memoria. La solitudine del non essere soli." ho ripreso un tratto del tuo racconto, racconto di vita, di linee di sfumature, quello che piu' mi calza fra le tue parole.inesorabile. di certezze ne ho meno di te, forse e' per questo che qualcuna la cerco, a volte cammino sperando che qualcuno mi rassicuri, voglia di sentirmi sulla sponda giusta.cerco la serenita', orme da seguire, angoli in cui rifugiarmi, notti parallele in cui l'incanto sospende il respiro. almeno un punto fermo al quale appoggiarmi... braccia che stringono. notte bella Titti...
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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