Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

IO

immagine

 

Ultimi commenti

ricomincia, è bello leggerti...:-) Il tuo ragazzo magari ti...
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
 
non scrivi più, vedo un vero peccato ciao, tommy
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
 
Piove fuori e dentro di me
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
 
Ciao
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
 
Sei una persona speciale, forse non quella a cui mi...
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21
 
 

Ultime visite al Blog

echelon1962annisexantaossimoraliberanteoggiedomani51merizeta21alf.cosmosstufissimoassaipasseggero65Coccolami14cassetta2magdalene57dams777maturalmentegrandiaboutnoi
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Copyright ©

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

 

« Messaggio #314Filippa Filippazzi »

Post N° 315

Post n°315 pubblicato il 08 Febbraio 2007 da liberante

immagine

Sarà per lunga consuetudine che ritorno con la mente a te.
Brandelli di memorie dolci come le sere dai tramonti lenti come lenti erano i nostri passi intorno alla casa.
La tua voce bassa e calma nelle parole del racconto della giornata e la mia risata soffocata nel tuo collo, tra l’orecchio e la spalla ad annusare l’odore sconosciuto delle tue ore passate lontano da me.
Nelle mani le tue mani e intrecciate le dita nel gesto che fin dalla prima volta era come se fosse da sempre e sempre era sempre per sempre e davvero per sempre e ci credevo con la fede cieca della verità.
Nessun dubbio.
C’era l’evidenza della pelle sulla pelle, del tuo odore che sapeva di me, dei miei capelli nella tua mano, della tua carne nella mia bocca.
Non c’è inganno, né menzogna nel trovare la parte migliore di me dentro di te.
E tu dentro di me non avevi pudore dell’eccesso, ero e basta.
Per te tutto.
Il tutto che era mondo e confine, delimitava gli spazi e i tempi e non esisteva altro che il noi.
Prendimi in questo angolo di buio come lo facevi in piena luce, nel giorno sfolgorante, nell’aria aperta, nelle domeniche di lenzuola e macchie di caffè, nella risata tra la lingua e le labbra.
Tienimi stretta nell’abbraccio che allontanava il terrore, tra le braccia come fossero lo scudo contro il male che troppo si avvicinava.
Quiete e follia, coagulate insieme dalla passione che resta dove è sempre stata a rammentare che il silenzio non basta a farla tacere.
Urla come un tempo, con più forza e rabbia, anche se fai finta di non sentirla, anche se ascoltandola ne ho paura.
Lasciami stare raggomitolata addosso al tuo corpo grande e caldo, ascoltando i nostri respiri affannati e i battiti impazziti dei nostri cuori.
Sarà che mi manchi.

L'immagine è un quadro di Marisa Bigongiari "Donna Pianeta Acqua"

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
alina3
alina3 il 08/02/07 alle 23:57 via WEB
Davvero complimenti. Un testo intenso, una scrittura incisiva. Frammenti di ricordi che creano un amalgama di emozioni intense, prive di banalità, forti e nel contempo dolci e vivide. Grazie...
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

Tag

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963