Creato da liberante il 05/03/2005
Che anche nella più delirante delle fantasie il bianco su cui scrivo sia la mia verità.

IO

immagine

 

Ultimi commenti

ricomincia, è bello leggerti...:-) Il tuo ragazzo magari ti...
Inviato da: magdalene57
il 25/07/2023 alle 20:20
 
non scrivi più, vedo un vero peccato ciao, tommy
Inviato da: stufissimoassai
il 22/11/2022 alle 16:23
 
Piove fuori e dentro di me
Inviato da: cassetta2
il 21/08/2022 alle 22:53
 
Ciao
Inviato da: Lucien.Chardon
il 29/07/2022 alle 14:13
 
Sei una persona speciale, forse non quella a cui mi...
Inviato da: liberante
il 03/06/2019 alle 12:21
 
 

Ultime visite al Blog

echelon1962annisexantaossimoraliberanteoggiedomani51merizeta21alf.cosmosstufissimoassaipasseggero65Coccolami14cassetta2magdalene57dams777maturalmentegrandiaboutnoi
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 56
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 

Copyright ©

Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

 

« Messaggio #343Messaggio #345 »

Filippa Filippazzi

Post n°344 pubblicato il 30 Aprile 2007 da liberante
 

Invece ridendo dissi, in un certo senso.

Cominciammo a chiacchierare della sua insonnia,
dovrebbe bere del latte caldo con il miele prima di andare a dormire,
e del mio quasi esaurimento nervoso,
ma non si direbbe proprio chè il suo sguardo è così radioso,
poi entrò dal dottore, e pensai che non era male, chiedendomi se la mia fame di compagnia non mi faceva vedere quello che non era.
Quando se ne andò mi salutò con un cenno della mano e un,
a presto,
che mi lasciò abbastanza indifferente.
Il mio livello di autostima strisciava come un verme sotto la suola delle mie scarpe e quel tipo lì mi dava l’impressione di uno che, quelle come me, gli vanno bene solo per quattro chiacchiere, ingannando la noia, mentre aspetta il proprio turno dal dottore.
Non ci pensai più.
In quel periodo di pseudo-malattia passavo più tempo nel negozio dei miei, con grande loro gioia e per me era una maniera di avere più soldi per il mio colorato shopping e anche per esorcizzare giornate troppo lunghe.
Una sera, mentre stavo chiudendo il negozio con mio fratello Astolfo arrivò il tipo che avevo incontrato dal dottore.
Di corsa e un po’ affannato con una rosa bianca in mano e,
viene a cena con me stasera?
Credo di aver fatto la faccia di quella che vede un alieno, talmente stupita che Astolfo rispose per me,
vai pure che chiudo io.
Lo guardavo senza parlare e lui ridendo si presentò,
Mario Rossi.
Scoppiai anch’io in una risata che non riuscivo a frenare.
Non potevo crederci, finalmente qualcuno con un nome banalmente normale.
Gli porsi la mano e sillabai,
Fi-lip-pa Fi-lip-paz-zi.
Lui mi prese la mano e la baciò.
Un baciamano ed ero già innamorata.
Quella sera mi portò in un piccolo ristorante, vicino a casa sua.
Come in un film. Il locale era animato, pieno di gente, rumore, risate, fumo e c’era musica dal vivo.
Mi sentivo effervescente, bella e felice, soprattutto felice.
Gli anni bui di solitudine furono inghiottiti in un attimo dalla sensazione di vita che mi attraversava la pelle.
Parlavo e ridevo, mi accorgevo per la prima volta di come la mia conversazione fosse interessante e affascinante. Se fossi stata un uomo mi sarei innamorata di me stessa.
Lui era intelligente e spiritoso, mi faceva ridere, mi faceva pensare, mi faceva stare bene. Colto e simpaticissimo. Elegante e raffinato. Era anche un bell’uomo, quarantacinque anni, capelli scuri e occhi scuri, alto almeno dieci centimetri più di me.
Il mio ideale fatto persona.
Non sposato, cosa non trascurabile.
Da quella sera cominciammo a frequentarci.
Seppi così che il suo lavoro lo portava quasi sempre in giro per l’Italia, aveva un’impresa di servizi e organizzava convegni e ricevimenti con un socio ed alcuni collaboratori.
Durante la settimana mi telefonava alla sera per raccontarmi del suo vagabondare e al sabato ci vedevamo e a volte anche alla domenica.
Diceva che con me stava bene, non si sentiva assediato e non voleva assediare, le cose sarebbe venute spontanee. Mi dava un casto bacio per salutarmi e mi prendeva a braccetto per camminare insieme.
Ero felice.
I miei concordarono nel dire che una persona distinta e questo mi faceva un po’ ricredere, chè l’opinione della mia ottusa famiglia non era mai stata la mia.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Rispondi al commento:
actioninstop
actioninstop il 02/05/07 alle 08:16 via WEB
Quanto amo questa donna !! Son tornato...purtroppo per te !! ;-) Un abbraccio
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

Tag

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963