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Post N° 346

Post n°346 pubblicato il 07 Maggio 2007 da liberante

Ci sono dei momenti che chiamo "stato di grazia".
Quando nulla di quello che avrebbe potuto andare storto è andato storto.
Quando il tempo diventa un tessuto liscio e facile, come la seta.
Quando tutto quello che sento è bene.
Bene.
Senza sinonimi e aggettivi.
Bene.
Bene e basta.
L’incastro perfetto di tutte le tessere del mosaico.
E ce ne sono tanti di pezzi in una giornata.
Sabato è stato così.
Nulla che nemmeno per un attimo non sia stato quello che alla mia anima fa bene.
Di questo e di molto altro ringrazio chi sabato ha vissuto con me.
Il mio bene.

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lughe_sarda
lughe_sarda il 08/05/07 alle 12:42 via WEB
assente da un pò assaporo lentamente le tue pagine piene di colore e di musica.. La tua bellezza delicata avvolge nel silenzio di "sabati" colorati dove "bene" riempie senza bisogno di aggiunte..mi siedo un pò qui in silenzio tra le tue parole per lasciare che l'emozione avvolga il mio cuore..
 
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DA LEGGERE

 

Antonio Gramsci "La Città Futura" (1917)   

 

" Odio gli indifferenti: credo come Federico Hebbel che “vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e partigiano. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il rinnovatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che circonda la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scoraggia e qualche volta li fa desistere dall’impresa “eroica”. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. ".......

..... continua qui  

 

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