SPIRITO D'AMORE

Post N° 69


Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!   "...Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà! Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo e, con la potestà di Cristo, servire l’uomo e l’umanità intera! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna...."  
 Ma noi abbiamo paura anche di noi stessi...La Natura ci ha dotato di istinti con uno scopo preciso. Senza di essi non saremmo esseri umani completi. Se uomini e donne non si fossero sforzati di salvaguardare la loro sicurezza personale, se non avessero fatto alcuno sforzo per procurarsi il cibo e per costruirsi dei rifugi, non avrebbero potuto sopravvivere. Se non si fossero riprodotti, la terra non sarebbe popolata. Se non ci fosse stato alcun istinto sociale, se agli uomini non fosse importato nulla della compagnia degli altri, non vi sarebbe alcuna società. Pertanto questi desideri sono assolutamente necessari, giusti e certamente un dono di Dio.Tuttavia questi istinti, così indispensabili per la nostra esistenza, spesso oltrepassano di molto la loro naturale funzione. Potentemente, ciecamente e in modo spesso subdolo ci guidano, ci dominano e pretendono di governare le nostre vite. Senza un inventano morale profondo e senza paura, la fede, quella che funziona veramente nella vita quotidiana, è ancora fuori dalla nostra portata. Per evitare di confonderci sui nomi da attribuire a questi difetti prendiamo un elenco universalmente riconosciuto delle maggiori debolezze umane, quello dei sette vizi capitali: orgoglio, avarizia, lussuria, ira, invidia, accidia. Non è un puro caso che l’orgoglio guidi la processione: perché l’orgoglio, che induce all’autogiustificazione e che è sempre stimolato da paure più o meno consapevoli, è la fonte principale della maggior parte delle difficoltà umane, l’ostacolo principale verso un vero progresso. L’orgoglio ci incita a esigere da noi stessi e dagli altri ciò che non può essere soddisfatto senza pervertire o abusare degli istinti donatici da Dio. Quando l’appagamento dei nostri istinti nei confronti del sesso, della sicurezza materiale e del prestigio sociale diventa l’unico scopo della nostra vita, allora interviene l’orgoglio a giustificare i nostri eccessi.Tutte queste debolezze generano la paura, che di per sé è una malattia dell’anima. La paura, a sua volta, genera ulteriori difetti di carattere. L’irragionevole paura che i nostri istinti non saranno soddisfatti ci spinge ad agognare ciò che gli altri posseggono, ad avere sete di sesso e di potere, ad andare in collera quando le nostre esigenze istintive sono minacciate, a essere invidiosi degli altri quando le loro ambizioai sembrano realizzarsi e le nostre no. Mangiamo, beviamo e cerchiamo di agguantare sempre più di quanto ci sia necessario, temendo di non averne mai abbastanza. Sinceramente spaventati dalla prospettiva di dover lavorare, cadiamo nell’indolenza. Oziamo e procrastiniamo o, al massimo, lavoriamo malvolentieri e con scarso impegno. Queste paure sono le termiti che divorano senza sosta le fondamenta di qualsiasi genere di vita che tentiamo di costruire.Così, quando ci viene suggerito un inventano morale senza paura, ci può sembrare che ci si stia chiedendo più di quanto sia in grado di fare. Ogni volta che si tenta di guardare dentro di sé, sia l’orgoglio sia la paura lo rispingono indietro. L’Orgoglio dice: "Non hai bisogno di farlo...", e la Paura ribadisce: "Non arrischiarti a guardare!". Ma la testimonianza di coloro che hanno realmente sperimentato un inventano morale ci assicura che questo orgoglio e questa paura si rivelano poi non essere altro che spauracchi. Una volta che abbiamo fermamente deciso di fare il nostro inventano e ci sforziamo di farlo scrupolosamente, su questo nebbioso scenario irrompe una luce meravigliosa. Col perseverare nasce in noi un tipo del tutto nuovo di fiducia, e il senso di sollievo che proviamo nel trovarci finalmente di fronte a noi stessi è indescrivibile.