LIBERI PENSIONATI

CASO ELUANA ENGLARO


 LETTERA APERTA DI SINISTRA DEMOCRATICA, RADICALI ITALIANI ED ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI  AI PRESIDENTI DELLE REGIONI  E ALLA CONFERENZA DELLE REGIONIL’on.  Marco Cappato segretario dell’ Associazione Luca Coscioni e Antonella Casu Segretaria di Radicali Italiani e l’on. Claudio Fava e Gloria Buffo per Sinistra Democratica,  hanno inviato la seguente lettera aperta ai Presidenti delle Regioni  italiane e alla Conferenza delle Regioni:Ci rivolgiamo alla Conferenza delle Regioni, al suo Presidente e a tutti i Presidenti delle regioni italiane. Conoscete, come tutti, il caso di Eluana Englaro e sapete che altri italiani si trovano o si possono trovare nella sua stessa condizione.La famiglia di Eluana, e lei stessa quando poteva farlo, hanno espresso la loro chiara volontà di opporsi ad un accanimento terapeutico crudele, inutile e ingiustificato.In attesa che il parlamento superi la colpevole assenza di norme sul testamento biologico rispettose della libertà delle persone, anche la giustizia italiana si è pronunciata con una sentenza chiara e inequivocabile che permette, nel pieno rispetto della Costituzione italiana all'articolo 32, la sospensione di una alimentazione forzata che nulla ha che vedere con la vita e la volontà di Eluana. Quella sentenza ha ricevuto l’avallo della Corte di Cassazione.Nulla e nessuno può decidere al posto dei diretti interessati, meno che mai può farlo contro la legge e contro i pronunciamenti della sede dove si esercita il diritto. Il Governo italiano, nella persona del ministro Sacconi, l’ha fatto, attraverso un atto abusivo ed esplicite minacce a una clinica, lesionando così non solo la libertà e i diritti fondamentali riconosciuti a Eluana, a Beppino Englaro e ai responsabili della clinica, ma anche attentando al principio Costituzionale della divisione dei poteri su cui si regge il nostro ordinamento.Al Ministro abbiamo chiesto  conto, e ci auguriamo voglia lui stesso consentire alla giustizia di fare il proprio corso sul suo comportamento. Ma intanto il calvario continua.Noi vi interpelliamo perché è vostra precisa responsabilità - delle Regioni, non più dello Stato centrale, come invece abusivamente il Ministro Sacconi ha inteso affermare attraverso il suo atto -  il funzionamento del  Sistema Sanitario Nazionale che deve essere in grado di far rispettare i diritti delle persone nell'accesso al Sistema sanitario, i doveri dei medici e delle strutture sanitarie nei confronti dei pazienti, e dunque deve applicare una sentenza definitiva che tutela la libertà di scelta delle persone.Vi chiediamo di garantire che ciò accada, subito. Perché in gioco è anche lo Stato di diritto. Né un Ministro, né un Governo regionale possono impedire che ciò che è dovuto per legittima scelta delle persone coinvolte -accertata per decisione di un potere autonomo e sovrano dello stato- sia rispettato. Vi chiediamo che questo principio basilare trovi attuazione immediata altrimenti il SSN diventerà soggetto e oggetto di illegalità, anziché garante dei cittadini e delle cittadine. Sarebbe un’altra lesione democratica gravissima. Il dolore e il dramma individuale non sono un affare di governo, le sentenze vanno applicate, l’Italia deve restare - alcuni di noi direbbero "diventare"- uno Stato di Diritto.Roma, 21 gennaio 2009