pensiero libero

Una delle tante storie della "grande" madre chiesa


La stragrande maggioranza della Chiesa Cattolica Argentina appoggiò più o meno ufficialmente la dittatura militare in Argentina. Furono molti i prelati che ritenevano importante la Santa Missione che i militari avevano intrapreso al fine di rafforzare nel paese i valori della cristianità.Furono molti i sacerdoti che partecipavano alle sessioni di tortura, alle esecuzioni e all'incenerimento dei cadaveri dei Centri di Detenzione Clandestina. In parecchi si distinsero in questo ruolo. Ne ricordiamo alcuni. Padre Von Wernich Christian, specializzato nella tortura psicologica. Un ex detenuto ricorda come egli incitasse a fare i nomi dei compagni di lotta mostrando le foto di corpi devastati dalle torture. Egli inoltre contribuì alla cattura di molti sovversivi rivelando i segreti di confessione. Subito dopo il golpe l'arcivescovo Adolfo Tortolo, presidente della Conferenza Episcopale Argentina e Vicario della Forze Armate, richiamò pubblicamente i membri della chiesa cattolica argentina a cooperare con i militari. Durante un 'assemblea della Conferenza Episcopale difese l'uso della tortura. Il vescovo  provicario delle Forze Armate monsignor Bonamín, definiva i militari come purificati nel Giordano con il  sangue versato e pregava così: "Signore Dio degli eserciti, nelle cui mani sta il destino del nostro popolo fa discendere la tua benedizione sui nuovi generali come soldati del vangelo disposti a sacrificarsi dando la vita per i loro fratelli come fece Gesù Cristo. Le loro armi sono simbolo di difesa e di giustizia, il cui frutto è la pace...".Personaggio degno di particolare nota è Pio Laghi, italiano, nunzio apostolico in Argentina il quale nel 1976 benedì i militari neo-golpisti attribuendo a loro quei "valori cristiani minacciati dall'aggressione di una ideologia rifiutata dal popolo".Egli era intimo amico del comandante della Marina Militare Emilio Massera feroce torturatore e responsabile del campo di concentramento ESMA da dove partivano aerei carichi di prigionieri che venivano poi gettati vivi in mezzo all'oceano. L'intima amicizia con Massera,al quale battezzò un figlio e nè sposò un altro, lo rendono complice di uno dei criminali più feroci del XX secolo.Pio Laghi è responsabile, non solo di non aver deninciato i crimini, ma d'aver creduto alla dittatura come modello politico, come testimoniano nuerosi suoi scritti.Antonio Jasè Plaza (nella foto), arcivescovo di La Plata, fu attivo collaboratore delle forze di repressione e utilizzando la sua posizione all'interno della Chiesa fece arrestare decine di persone. Insieme al capo della polizia provinciale di Buenos Aires Ramon Camps, uno dei più sadici repressori, frequentava parecchi centri di detenzione e tortura.Ma va anche detto che accanto a questi fulgidi esempi di carità cristiana ci furono anche vescovi cattolici che per le loro idee progressiste venivano chiamati vescovi rossi o comunisti, e che furono torturati e uccisi. Ricordiamo tra questi Monsignor Enrique Angelelli, che fu ritrovato ucciso accanto alla sua auto visibilmente morto a causa di numerose bastonate in testa. Stava viaggiando sul suo camioncino verso la Rioja per presentare alle autorità militari una cartellina con le prove che due sacerdoti della sua diocesi erano stati assassinati. La versione ufficiale fu che Angelelli morì in un incidente automobilistico. Egli aveva fondato a Cordoba la Gioventù Operaia Cattolica, e nelle sue prediche attaccava violentemente i potenti tanto che già i ricchi proprietari della zona stavano raccogliendo firme per poterlo rimuovere dal suo posto.Dissidente fu anche Pablo Maria Gazzarri, sacerdote che aveva poi deciso di lasciare il clero. Venne sequestrato  il giorno in cui si accingeva ad entrare nella comunità di Pere Foucault. Due sopravissuti raccontano che egli dopo esser stato torturato all'ESMA fu portato su un aereo e lanciato nell'oceano. Aveva 31 anni.La repressione di abbattè pesantemente sui religiosi che prestavano la loro opera nelle baraccopoli. A loro fu ordinato dai superiori gerarchici di abbandonare la missione. Francisco Jalics e Orlando Virgilio Yorio furono sequestrati e torturati all'ESMA. Furono rilasciati dopo qualche mese.Hanno testimoniato che il superiore dei gesuiti, Joses Maria Bergoglio, li avvisò del pericolo che stavano correndo se non avessero abbandonato la loro missione.Infine, ricordiamo anche la repressione patita da cinque religiosi Palotini appartenti al Movimento dei sacerdoti per il Terzo Mondo, che furono barbaramente ammazzati nella loro parrocchia. Gli assassini lasciarono scritto sulle pareti della parrocchia: "questo succede a chi avvelena le menti dei giovani".E ora censurami questo Libero. Censura ogni parola che io spenderò per dar forza alla mia lotta. Perchè in ogni tempo e in ogni luogo la Chiesa, come istituzione e nei suoi vertici, è sempre stata collusa con i poteri oscuri, con i dittatori, con feroci assassini. E voi talebani censuratori continuate pure a inveire contro la realtà che la storia ci insegna: la Chiesa si è spesso macchiata di crimini orrendi ammazzando i suoi stessi figli dissidenti.Questa è la storia della vostra bella religione cattolica....E questo è solo l'inizio della mia battaglia.DAL BLOG DI LULLY_ROSSA