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Cuba, Annan incorona Castro


Repubblica, Sabato 16 Settembre 2006 - Pagina 25 - Esteri  Il leader cubano riceve il segretario dell´Onu in ospedale mentre il summit dei 118 paesi entra nel vivo Cuba, Annan incorona Castro  - "Con le sue doti può dare nuova vita ai Non allineati" OMERO CIAI  --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La malattia, nonostante il lider maximo - e sono parole del ministro degli esteri Perez Roque - stia «affrontando la convalescenza con una forza d´animo e una disciplina ferree», ha impedito a Fidel Castro di prendere parte in prima persona ad un evento, l´assemblea dei «Non allineati», che la diplomazia cubana preparava da tempo come dimostrazione pratica della fine del suo isolamento internazionale. Così in sua assenza il vertice è entrato nel vivo con un appello letto dal fratello Raul nel quale il successore designato alla presidenza di Cuba ha invitato i delegati delle 118 nazioni presenti (due terzi dei membri dell´Onu) ad unirsi contro «l´unilateralismo e l´impunità dei potenti» perché l´attuale congiuntura internazionale «è caratterizzata dalla pretesa irrazionale di dominio mondiale da parte dell´unica superpotenza globale e dei suoi alleati». Subito dopo l´assemblea ha eletto Fidel Castro alla presidenza del movimento per i prossimi tre anni (prima c´era la Malesia). Questa settimana Castro ha ricevuto tre persone. Il deputato (e giornalista) argentino Miguel Bonasso. Il presidente venezuelano Chavez, per la terza volta in meno di un mese. E il segretario generale dell´Onu Kofi Annan che ha esaltato «il suo immenso contributo e le doti di comando che ha messo in mostra nelle differenti tappe del storia del movimento dei Non allineati». Ci vorrebbe insomma un Castro in buone condizioni - come tutti i partecipanti si augurano - per rivitalizzare il Movimento.Ma è Chavez il personaggio più interessante da seguire in questo momento. Il leader venezuelano aspira ad un seggio per il suo paese nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e, come scriveva ieri El Pais, è arrivato all´Avana per «ricevere dalle mani di Castro il testimone di nuovo leader del Terzo mondo».Com´è inevitabile in questo tipo di assemblee la parte più difficile è trovare accordi concreti. Così mentre sul fronte delle dichiarazioni di principio è abbastanza scontata una presa di posizione a favore del programma nucleare iraniano, è già stata rinviata la discussione su un programma concreto al quale i cubani tengono molto: la possibilità - come già avviene con Venezuela, Bolivia e Argentina - di scambiare medici e maestri con materie prime. Per esempio Caracas oggi rifornisce Cuba di 70 mila barili di greggio al giorno, a costi molto inferiori rispetto a quelli di mercato, in cambio dei programmi di assistenza sociale che medici e maestri cubani svolgono nelle zone più povere del Venezuela.La Casa Bianca osserva con qualche apprensione il vertice - al quale partecipa anche un fedelissimo di Washington come il pachistano Musharraf - perché teme la saldatura di un cosiddetto «asse del male» (Teheran, Caracas, L´Avana) fortemente anti-americano. Ma anche perché attende segnali dal processo avviato con la malattia di Castro. Washington proporrà all´Osa, la piccola Onu degli Stati americani, di premere affinché Cuba organizzi un libero referendum nel quale si domanderà ai cittadini se vogliono o no essere governati da Raul Castro. «Lo fece Pinochet nel 1989, perché non può farlo il fratello di Castro?», chiedono a Washington.