pensiero libero

LA TRUFFA DEL 5 PER 1000


Che il Cavaliere in politica ci sappia fare dovrebbe oramai esserci tristemente noto. Certamente la prova d’Abruzzo dal suo punto di vista la sta affrontando alla grande. La sua presenza sul teatro della tragedia è costante e meticolosamente seguita dai mass-media. I sorrisi a trentadue denti hanno lasciato il posto alle scene di commozione. Le gaffes si sono rarefatte e si impongono dichiarazioni all’apparenza sofferte e meditate. Insomma per Berlusconi l’Abruzzo è diventata la migliore campagna elettorale possibile, per giunta giocata in largo anticipo e in totale assenza delle forze dell’opposizione parlamentare. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco. Se si stesse tutti più attenti i motivi per mettere perfino in ridicolo le scelte del governo non mancano davvero. Roberta Carlini su www.sbilanciamoci.info ci mette giustamente in guardia contro la bufala del 5 per mille per i terremotati d’Abruzzo. Tra pochi giorni, infatti, quando compileremo la annuale dichiarazione dei redditi quelli che come noi non evadono il fisco avranno anche la possibilità di compiere un gesto di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto destinando ad esse il 5 per mille. Tutto ciò sarebbe il frutto della generosità e della capacità amministrativa del governo che metterebbe a disposizione dei cittadini una nuova via con la quale esercitare il loro senso di solidarietà.Ma le cose non stanno affatto in questi termini. Il 5 per mille non è affatto una tassa aggiuntiva di scopo. Quei soldi sono già destinati al mondo del volontariato e della ricerca scientifica. Perciò non si tratterebbe di soldi “freschi”, ma semplicemente dello spostamento di fondi già previsti per iniziative sociali ai terremotati d’Abruzzo. Questo spostamento può avvenire sia dal mondo del volontariato e non profit, che dallo Stato ai terremotati. Sarebbe quindi molto meglio che non si togliessero soldi al volontariato, lo stesso che viene chiamato in causa e glorificato per i suoi atti di generosità nella circostanza di calamità naturali, perché in questo modo non si fa altro che indebolirlo. Sarebbe molto meglio che non si togliessero fondi alla ricerca medico-farmacologica per sconfiggere nuove e vecchie malattie e invece si annullasse, ad esempio, l’estensione dell’abolizione dell’Ici anche alle case dei ceti più abbienti che questo governo ha introdotto con la passata legge finanziaria. Ma la truffa non finisce qui. Ancora oggi è in corso la ripartizione del 5 per mille versato nel 2007. Quindi è prevedibile, con buona possibilità di indovinarla, che i soldi che verranno versati con l’imminente dichiarazione dei redditi 2009 verranno ripartiti e portati a destinazione solo due anni dopo. In sostanza i terremotati riceveranno quanto la solidarietà convinta, ma un po’ ingenua, dei cittadini ha destinato loro non prima del 2011, con buona pace della velocità della ricostruzione assicurata dalle dichiarazioni governative di questi giorni.In sostanza l’operazione del governo è chiara. La solidarietà dei cittadini italiani, cosa assai reale e consistente come si è visto in questi giorni, viene strumentalizzata dalla retorica governativa allo scopo di non ledere gli interessi delle classi più abbienti e di non rinunciare ad inutili o dannosi e faraonici progetti di spesa. Fra questi vi è, come è noto, la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ma anche la consumazione dell’inutile rito del G8 alla Maddalena – ancora più superfluo dopo il flop del fratello maggiore, il G20 di Londra - i cui costi, 400 milioni di euro secondo le stime della stessa presidenza del Consiglio, sono curiosamente pari proprio alla cifra complessiva del 5 per mille espresso dai contribuenti per l’anno 2006. Basterebbe dunque rinunciare all’appuntamento della Maddalena e si otterrebbe il risultato multiplo di non tagliare i fondi al volontariato, di soccorrere e sostenere effettivamente le popolazioni d’Abruzzo, infine di evitare una farsa dai risvolti spesso tragici che si chiama G8.Dal blog di siamo_vivipuglia