liberopoli

rapporto dall'avamposto di marte


il nostro agente sulla terra non stima l'umano consorzio detesta i rumori vive in disparte se accondiscende a mescolarsi con gli altri fa sfoggio di spirito e originalità suole fare lunghe solitarie passeggiate fantasticare fare castelli in aria contemplare i temporali lo scorrere dei fiumi il respiro del mare detesta la cantilena dei rosari e benchè buono di animo rifiuta di accordarsi con dio la sua più che da uomo è vita da bestia piena di virtù e ingegno soffre l'ipocrisia delle maniere civili si sente a suo agio con con i gatti e rimpiange di non essere nato in un mondo più prossimo all'innocenza dello stato di natura