Creato da: orsobiancovagabondo il 12/09/2011
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Una figura di merda al lavoro

Post n°3 pubblicato il 20 Settembre 2011 da orsobiancovagabondo

Essendo un'impiegata uno dei miei compiti è archiviare documenti.
Fra questi ci sono anche quelli delle banche, che odio più di ogni altra cosa perché vanno ordinati cronologicamente. Il problema è che ogni documento ha tre date: quella in cui si è effettuata l'operazione, quella della valuta dell'operazione e quella in cui la banca ha stampato la lettera di riepilogo dell'operazione (a volte quest'ultima ha parecchi giorni di differenza rispetto alle altre).
Purtroppo il mio ufficio è al primo piano; proprio davanti alla mia scrivania c'è una finestra e proprio di fianco alla finestra c'è la porta d'ingresso. Risultato: chiunque stia per entrare in ufficio ha modo di vedere cosa faccio senza che io me ne accorga. O meglio, potrei anche accorgermene se, come all'epoca in cui si svolgono i fatti, non fossi troppo impegnata a cercare di barcamenarmi fra i documenti delle banche.
Perciò posso solo immaginare cos'avrà pensato quel povero cliente che, messo piede per la prima volta nel nostro palazzo mi ha vista piagnucolare in modo semi-isterico, da sola, davanti ad una pila di documenti, rivolta alle distinte di versamento: "Cosa sei tu, dove vai, chi è stato a fare quest'operazione, che banca era, quale società, dov'è il numero di conto, perché tu non hai la data...?"
Quando ho sentito il campanello sono trasalita e mi sono accorta con orrore che lo stesso cliente che aveva appena suonato alla porta mi stava ancora osservando dalla finestra con aria preoccupata.
Come se nulla fosse, mi sono alzata, sono andata ad aprirgli e con il tono più professionale di cui sono stata capace ho esordito: "Buonasera, benvenuto alla ***, come posso aiutarla? Ha un appuntamento col titolare?"
Purtroppo il mio tono ultraprofessionale, il tailleur elegante (d'obbligo nel mio lavoro), i miei sobri occhiali da vista e i miei capelli perfettamente raccolti in un elegante chignon non sono stati sufficienti a fargli dimenticare la "pazza che parla con gli anticipi fatture", così lui ha continuato a guardarmi con circospezione per tutta la sera.

 
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