Storia
Per approfondire, vedi le voci
Storia d'Italia,
Risorgimento,
Regno d'Italia (1861-1946) e
Italia repubblicana.
Il
Colosseo.
Duomo di
Firenze.
Giuseppe Garibaldi, padre fondatore del
Risorgimento.La
regione geografica italiana fu unita politicamente per la prima volta in
epoca romana con la
Repubblica romana (
509-
27 a.C.), ma il carattere
imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da
Roma e dai
socii italici finì per snaturare il carattere nazionale che la regione geografica italiana stava acquisendo sul finire del
I secolo a.C.L'unione politica della regione geografica italiana realizzatasi in epoca romana termina nel 476 d.C con la fine dell'
Impero romano d'Occidente (anno in cui per convenzione viene anche fatta terminare l'
Antichità e iniziare il
Medioevo). Nel 476 d.C. il re degli
Eruli,
Odoacre, ultimo di una lunga schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone infatti l'ultimo imperatore d'occidente,
Romolo Augusto.A partire dal 493 d.C., con il
Regno ostrogoto, si realizza di nuovo l'unità politica della
penisola italiana. Il Regno ostrogoto fu la prima di tante occasioni mancate nel Medioevo per affermare anche nella regione geografica italiana un processo di formazione di coscienza nazionale come già era avvenuto in altri Paesi europei. A partire dal 535 d.C., e fino al 553 d.C., la penisola italiana è infatti teatro della
guerra gotica che vede l'imperatore d'Oriente
Giustiniano I deciso a conquistare il Regno ostrogoto, il cui territorio nel secolo precedente era stato dell'Impero romano d'Occidente. La conquista della penisola italiana da parte di Giustiniano I fu completata solo nel 553 d.C. con la sconfitta definitiva degli
Ostrogoti e l'annessione di tutto il territorio del Regno ostrogoto all'
Impero romano d'Oriente. Il conflitto si protrae quindi per quasi un ventennio e devasta l'intera penisola italiana, tanto da portarla a una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.A partire dal 553 d.C. la penisola italiana è quindi di nuovo unita politicamente, sotto l'Impero romano d'Oriente, ma anche questa unione politica è destinata a durare poco. Gli anni della dominazione dell'Impero romano d'Oriente sono funestati, oltre che da un aggravamento delle condizioni di vita dei contadini a causa della forte pressione fiscale, anche da una terribile pestilenza che spopola ulteriormente la penisola italiana tra il 559 d.C. e il 562 d.C.. La penisola italiana, indebolita e impoverita, non ha quindi la forza di opporsi a una nuova invasione germanica, quella dei
Longobardi capeggiati da
Alboino. Tra il 568 d.C. e il 569 d.C. i Longobardi, spesso appoggiati dalla popolazione esasperata dalla fiscalità
bizantina, occuparono gran parte delle penisola italiana. Dal
Friuli i
Longobardi conquistarono ben presto gran parte dell'Italia centro-settentrionale, che prese il nome di
Langobardia Major, e dell'Italia meridionale che chiamarono
Langobardia Minor.Con la sconfitta dei Longobardi, avvenuta ad opera di
Carlo Magno, la penisola perde definitivamente un'unità politica che non ritroverà più per molti secoli a venire, fino al 1861 con la nascita del
Regno d'Italia, primo
Stato con cui si realizza l'
unità nazionale della nazione italiana.Non fu quindi l'unità politica della regione geografica italiana in epoca romana, né quella della penisola italiana nei secoli subito seguenti, a far nascere il sentimento nazionale italiano. L'unità politica della nazione italiana fu al contrario la meta di un sentimento nazionale che si inizia ad osservare per la prima volta in
epoca napoleonica[5] con l'arrivo nella penisola italiana delle truppe napoleoniche
[6] (anno
1796).Il primo accenno esplicito di sentimento nazionale italiano, rimasto del tutto inascoltato, si può individuare al termine dell'epoca napoleonica, nel
Proclama di Rimini,
[7] con cui
Gioacchino Murat, il
30 marzo 1815 durante la
guerra austro-napoletana, rivolge un interessato appello a tutti gli italiani affinché si uniscano per salvare il
Regno di Napoli posto sotto la sua sovranità, unico garante della loro indipendenza nazionale contro un occupante straniero.Il periodo della
storia d'Italia in cui l'affermarsi di una coscienza nazionale italiana porta all'unità politica e quindi alla definitiva affermazione della nazione italiana è detto
Risorgimento. Tale periodo, a conclusione del quale si ha la definitiva affermazione della nazione italiana, è un lungo processo che occupa un arco temporale di vari decenni e che, come detto, si conclude nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia sotto la dinastia di
Casa Savoia.Le personalità coinvolte in tale processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte:
Giuseppe Mazzini, figura eminente del
movimento liberale repubblicano italiano ed europeo;
Giuseppe Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste, per molti un eroico ed efficace combattente per la libertà in
Europa ed in
Sud America;
Camillo Benso conte di Cavour, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del
Regno di Sardegna;
Vittorio Emanuele II di Savoia, abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d'Italia.