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Per approfondire, vedi le voci
Cultura italiana,
Arte italiana,
Cinema italiano,
Musica italiana e
Cucina italiana.
Galleria degli UffiziGalleria nazionale d'arte moderna a
RomaArco di Trionfo,
Piazza della Libertà,
FirenzeIl contributo che l'Italia ha portato, nel corso della storia dei popoli che l'hanno abitata, alla cultura mondiale è stato, per pressoché unanime consenso degli storici, immenso e vario. Probabilmente fu proprio il fatto di essere da sempre, per motivi
geografici e
storici, una terra di scambi e di incontri tra popoli diversi a farne un luogo di così vitale fermento. Ed in effetti una caratteristica tipica della cultura italiana è la sua grande varietà locale: la mancanza di una unità nazionale per secoli ha fatto sì che ogni regione acquisisse un propria tradizione ed identità politica, derivatagli dalla propria storia di dominazioni e fusioni con civiltà diverse.L'
arte e la
musica sono sicuramente gli ambiti di eccellenza della cultura italiana più noti nel mondo. La prima ha avuto la sua espressione più alta e caratterizzante nel periodo che va dal
Quattrocento al
Seicento inoltrato (nei periodi del
Rinascimento e del
Barocco); ma la lunga storia del paese, ed i numerosi periodi di ricchezza che ha attraversato, hanno lasciato in eredità esempi notevolissimi dell'arte delle più disparate epoche e civiltà, che fanno dell'Italia un caso unico al mondo per la varietà dei beni artistici e per la loro diffusione capillare sul territorio (la città di
Firenze, ad esempio, ha la più grande concentrazione mondiale di opere d'arte in proporzione alla sua estensione). Dai
templi greci della
Magna Grecia ai
borghi medioevali, dalle
terme romane alle ville settecentesche, il grande museo all'aperto della penisola è tra le prime mete del turismo mondiale.La
musica italiana comincia a fiorire nel
Cinquecento, con la
musica rinascimentale che, soprattutto con
Monteverdi, acquisisce i suoi tratti più innovativi nel tardo Cinquecento, con la nascita dell'
opera lirica, genere in cui gli italiani vedranno il primato per secoli. Operisti italiani famosi in tutto il mondo sono
Rossini,
Verdi,
Toscanini,
Puccini. La musica strumentale italiana ha visto un periodo di fioritura meno duraturo, concentrandosi perlopiù (anche se non solo) nel periodo barocco, ma è stata comunque percorsa da artisti di importanza epocale, quali
Palestrina,
Corelli,
Vivaldi, il già citato Monteverdi nonché, nei secoli successivi,
Paganini e lo stesso Verdi.Non vanno trascurate le profonde innovazioni che l'Italia ha portato in tanti altri campi della cultura lungo 2500 anni di storia. Nei due periodi in cui la penisola fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'
Impero romano ed il
Rinascimento, il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di decisiva importanza.In età romana l'Italia era il centro culturale oltre che politico di uno stato che segnò il culmine dell'
età antica, che diffuse la cultura greco-ellenistica in un'
Europa molto indietro nella civilizzazione, e che fu la
fucina di grandi innovazioni nel campo tecnico (
architettura romana), del
diritto (il
diritto romano è a fondamento ancora oggi della
giurisdizione dei moderni paesi occidentali), della
letteratura.Il Rinascimento segnò invece dopo il
medioevo il diffondersi dall'Italia di una nuova sensibilità che, espressasi mirabilmente nella letteratura, nella vita e soprattutto nell'arte della penisola, segnò l'inizio dell'
età moderna e l'avviarsi dell'
Occidente verso una propria dimensione culturale caratterizzante, foriera delle rivoluzioni liberali,
industriale e
scientifica, di cui fu iniziatore e protagonista proprio un italiano,
Galileo.Già dal
XVII secolo tuttavia il ruolo culturale di primo piano del Paese tende lentamente a declinare: se nel '600 l'Italia riesce ancora a mantenere un primato europeo in alcuni settori (l'arte e la musica principalmente), nel secolo successivo il panorama culturale italiano può essere a tutti gli effetti considerato provinciale rispetto ai fermenti che cambiavano l'Europa in
Francia ed
Inghilterra. Le cause della fine del primato italiano sono molteplici e complesse. In linea generale gli storici vedono un rapporto diretto con il declino sociale ed economico che interessa l'Italia a partire dalla fine del Cinquecento, a sua volta imputabile ad una serie di fattori storici; tra questi, la mancata unificazione degli stati italiani in un unico
Stato nazionale simile a quello francese o inglese, fatto che avrebbe avuto conseguenze irreparabili sulla capacità competitiva della penisola in campo commerciale ed economico. La stessa pratica del
mecenatismo durante il XV e XVI secolo, che nel breve termine diede forte impulso al fiorire dell'arte rinascimentale, costituì un "dirottamento" dalle attività produttive delle ricchezze accumulate in Italia e pose le basi per la recessione. Un motivo più strettamente culturale può essere poi identificato con l'egemonia su intellettuali ed artisti italiani esercitata dalla
Controriforma dalla seconda metà del XVI secolo, che soffocò i fermenti della rivoluzione scientifica (si pensi al
processo a Galileo), del pensiero filosofico (la carcerazione di
Tommaso Campanella, il
rogo di
Giordano Bruno), della letteratura (costretta alla sterile adesione ad un'ortodossia nei contenuti e nella forma).L'inizio del
XIX secolo vede una rinascita culturale italiana, trainata dal nuovo clima delle idee liberali e patriottiche, di forte stimolo al mondo intellettuale; gli italiani ritrovano una propria dimensione europea nella
letteratura romantica (
Manzoni,
Leopardi), nella riflessione politica (
Mazzini), nella scienza (
Galvani,
Volta).L'Italia è famosa in tutto il mondo anche per la
cucina (le parole
pasta,
spaghetti,
pizza, ad esempio, sono entrate di prepotenza nei vocabolari stranieri anche in altri continenti), il
vino, lo stile di vita, l'eleganza, il
design, le sue caratteristiche feste e più in generale per il gusto.Non meno importante è stato il contributo italiano alla scienza, con personaggi come
Luigi Galvani e
Alessandro Volta ricordati per gli studi pionieristici sull'
elettricità,
Antonio Pacinotti che inventò la
dinamo,
Antonio Meucci che inventò il
telefono. Anche tra i
premiati con il Nobel sono presenti degli italiani illustri come
Enrico Fermi e
Guglielmo Marconi per la
fisica,
Giulio Natta che fu uno dei padri della
chimica industriale,
Giosue Carducci,
Eugenio Montale,
Grazia Deledda,
Luigi Pirandello,
Salvatore Quasimodo e
Dario Fo per la
letteratura,
Camillo Golgi e
Rita Levi-Montalcini per il loro contributo alla
medicina