MONDO LIBERO ITALIA
RIVISTA ED GIORNALE - VARIETÀ ITALIANE
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Post n°55 pubblicato il 19 Aprile 2009 da liberusmundi
Patrimonio letterario
La nascita della letteratura italiana canonicamente si fa risalire alla prima metà del XIII secolo con la diffusione, all'interno di circuiti assai privati e modesti, di quei manoscritti di carattere religioso, ma anche laico e giocoso, ad uso della comunità religiosa e laica, ma sempre ad un alto livello della scala sociale (per esempio i notai). Ciò che ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua. La letteratura italiana si compone di tutte quelle opere manoscritte e a stampa in lingua italiana che, come si è detto, a partire dal XIII secolo si sono sviluppate in Italia, fino ai nostri giorni. Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (capolavoro è il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi e le Laudi di Jacopone da Todi), la scuola siciliana (nata alla corte di Federico II) e, alcuni decenni più tardi, la lirica toscana. Nel XIV secolo la letteratura italiana possedeva già tre capolavori che la misero in assoluta preminenza per l'epoca rispetto a qualsiasi altra produzione letteraria occidentale: la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzoniere di Francesco Petrarca e il Decameron di Giovanni Boccaccio. In italiano si sono espressi scrittori e poeti di fama universale, quali Ludovico Ariosto, Niccolò Machiavelli, Torquato Tasso, Ugo Foscolo, Giosuè Carducci, Giacomo Leopardi, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Alessandro Manzoni, Grazia Deledda, Leonardo Sciascia, Giovanni Pascoli, Primo Levi e tanti altri, intellettuali che produssero capolavori di tale bellezza che influenzarono la cultura europea. Patrimoni dell'umanità dell'UNESCOL'Italia è il Paese con il maggior numero di beni dichiarati patrimonio dell'umanità.
I siti sono così suddivisi a livello regionale:
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Post n°54 pubblicato il 19 Aprile 2009 da liberusmundi
Parchi nazionali
Il contributo che l'Italia ha portato, nel corso della storia dei popoli che l'hanno abitata, alla cultura mondiale è stato, per pressoché unanime consenso degli storici, immenso e vario. Probabilmente fu proprio il fatto di essere da sempre, per motivi geografici e storici, una terra di scambi e di incontri tra popoli diversi a farne un luogo di così vitale fermento. Ed in effetti una caratteristica tipica della cultura italiana è la sua grande varietà locale: la mancanza di una unità nazionale per secoli ha fatto sì che ogni regione acquisisse un propria tradizione ed identità politica, derivatagli dalla propria storia di dominazioni e fusioni con civiltà diverse. L'arte e la musica sono sicuramente gli ambiti di eccellenza della cultura italiana più noti nel mondo. La prima ha avuto la sua espressione più alta e caratterizzante nel periodo che va dal Quattrocento al Seicento inoltrato (nei periodi del Rinascimento e del Barocco); ma la lunga storia del paese, ed i numerosi periodi di ricchezza che ha attraversato, hanno lasciato in eredità esempi notevolissimi dell'arte delle più disparate epoche e civiltà, che fanno dell'Italia un caso unico al mondo per la varietà dei beni artistici e per la loro diffusione capillare sul territorio (la città di Firenze, ad esempio, ha la più grande concentrazione mondiale di opere d'arte in proporzione alla sua estensione). Dai templi greci della Magna Grecia ai borghi medioevali, dalle terme romane alle ville settecentesche, il grande museo all'aperto della penisola è tra le prime mete del turismo mondiale. Non vanno trascurate le profonde innovazioni che l'Italia ha portato in tanti altri campi della cultura lungo 2500 anni di storia. Nei due periodi in cui la penisola fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'Impero romano ed il Rinascimento, il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di decisiva importanza. Già dal XVII secolo tuttavia il ruolo culturale di primo piano del Paese tende lentamente a declinare: se nel '600 l'Italia riesce ancora a mantenere un primato europeo in alcuni settori (l'arte e la musica principalmente), nel secolo successivo il panorama culturale italiano può essere a tutti gli effetti considerato provinciale rispetto ai fermenti che cambiavano l'Europa in Francia ed Inghilterra. Le cause della fine del primato italiano sono molteplici e complesse. In linea generale gli storici vedono un rapporto diretto con il declino sociale ed economico che interessa l'Italia a partire dalla fine del Cinquecento, a sua volta imputabile ad una serie di fattori storici; tra questi, la mancata unificazione degli stati italiani in un unico Stato nazionale simile a quello francese o inglese, fatto che avrebbe avuto conseguenze irreparabili sulla capacità competitiva della penisola in campo commerciale ed economico. La stessa pratica del mecenatismo durante il XV e XVI secolo, che nel breve termine diede forte impulso al fiorire dell'arte rinascimentale, costituì un "dirottamento" dalle attività produttive delle ricchezze accumulate in Italia e pose le basi per la recessione. Un motivo più strettamente culturale può essere poi identificato con l'egemonia su intellettuali ed artisti italiani esercitata dalla Controriforma dalla seconda metà del XVI secolo, che soffocò i fermenti della rivoluzione scientifica (si pensi al processo a Galileo), del pensiero filosofico (la carcerazione di Tommaso Campanella, il rogo di Giordano Bruno), della letteratura (costretta alla sterile adesione ad un'ortodossia nei contenuti e nella forma). L'inizio del XIX secolo vede una rinascita culturale italiana, trainata dal nuovo clima delle idee liberali e patriottiche, di forte stimolo al mondo intellettuale; gli italiani ritrovano una propria dimensione europea nella letteratura romantica (Manzoni, Leopardi), nella riflessione politica (Mazzini), nella scienza (Galvani, Volta). L'Italia è famosa in tutto il mondo anche per la cucina (le parole pasta, spaghetti, pizza, ad esempio, sono entrate di prepotenza nei vocabolari stranieri anche in altri continenti), il vino, lo stile di vita, l'eleganza, il design, le sue caratteristiche feste e più in generale per il gusto. Non meno importante è stato il contributo italiano alla scienza, con personaggi come Luigi Galvani e Alessandro Volta ricordati per gli studi pionieristici sull'elettricità, Antonio Pacinotti che inventò la dinamo, Antonio Meucci che inventò il telefono. Anche tra i premiati con il Nobel sono presenti degli italiani illustri come Enrico Fermi e Guglielmo Marconi per la fisica, Giulio Natta che fu uno dei padri della chimica industriale, Giosue Carducci, Eugenio Montale, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo e Dario Fo per la letteratura, Camillo Golgi e Rita Levi-Montalcini per il loro contributo alla medicina |
Post n°53 pubblicato il 19 Aprile 2009 da liberusmundi
Le regioni sono state ordinate per il PIL ai prezzi di mercato per abitante prodotto nel 2006. Trasporti
Il totale delle strade ferrate in Italia ammonta a 19.394 km (sono incluse la Sardegna e la Sicilia), di questi:
Trenitalia SpA è l'azienda delle Ferrovie dello Stato (FS) che si occupa del trasporto di passeggeri in Italia. Rete Ferroviaria Italiana Spa è l'azienda delle FS che si occupa della gestione e del potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria nazionale. Sistema stradale, autostradale, tangenziali
Il totale delle strade in Italia ammonta a 654.676 km (1998) Patrimonio naturale
I parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, marine, fluviali, o lacustri che contengano uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di interesse nazionale od internazionale per valori naturalistici, scientifici, culturali, estetici, educativi e ricreativi tali da giustificare l'intervento dello Stato per la loro conservazione. I parchi regionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore ambientale e naturalistico, che costituiscano, nell'ambito di una o più regioni adiacenti, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. Le riserve naturali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine che contengano una o più specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le zone umide sono costituite da paludi, aree acquitrinose, torbiere oppure zone di acque naturali od artificiali, comprese zone di acqua marina la cui profondità non superi i sei metri con la bassa marea; aree che, per le loro caratteristiche, possano essere considerate di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Le aree marine protette sono costituite da tratti di mare, costieri e non, in cui le attività umane sono parzialmente o totalmente limitate. La tipologia di queste aree varia in base ai vincoli di protezione. Le altre aree protette sono quelle aree che non rientrano nelle precedenti classificazioni, come i parchi suburbani o le oasi delle associazioni ambientaliste. Possono essere a gestione pubblica o privata, con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti. La continua crescita della densità di popolazione, già elevatissima, è causa di esacerbazione degli evidenti fenomeni di degrado ambientale che affliggono il territorio italiano. |
Post n°52 pubblicato il 19 Aprile 2009 da liberusmundi
PIL ai prezzi di mercato per abitante - Serie storica Un indicatore della ricchezza che, oltre a considerare il PIL, tiene conto anche della numerosità della popolazione a cui tale PIL è riferito è il PIL ai prezzi di mercato per abitante (euro correnti).[40]
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Post n°51 pubblicato il 19 Aprile 2009 da liberusmundi
tabella che riporta il PIL[39] ai prezzi di mercato, espresso in milioni di euro, prodotto in Italia dal 2000 al 2007, suddiviso per regione:
Le regioni sono state ordinate per il PIL prodotto nel 2006; la voce extra considera le attività economiche non attribuibili a specifiche regioni, come ad esempio le ambasciate italiane all'estero o le piattaforme marine per l'estrazione di petrolio. Rispetto ai dati sopra esposti occorre osservare che il PIL espresso in termini assoluti è un indicatore di ricchezza dell'entità geografica, piuttosto che degli abitanti. |
Inviato da: jupiter94
il 16/04/2009 alle 17:28
Inviato da: diavolettoincielo
il 16/04/2009 alle 14:44
Inviato da: diavolettoincielo
il 16/04/2009 alle 14:40