LIBERO PENSIERO

Il tiro alla fune delle legalizzazioni


Quest'oggi la ruota della fortuna si ferma sulle legalizzazioni, argomento pluridatato, ma che ad intervalli regolari fa capolino sulle bocche dei politici, onde dar loro modo di dar fiato a quelle inutili cavità per qualche minuto d'audience in più.Dev'esserci, sperduto (o nascosto) negli infiniti meandri della dimensione parallela della burocrazia, un protocollo, una qualche invisibile molla che spieghi il perchè di tanto affanno intorno alle solite ciance, alle sempiterne argomentazioni, dai nessi retorici sempre più sbullonati, e che, misteriosamente, impedisce di giungere alla beneamata sintesi (hegelianamente parlando).Ultimamente, l'argomentazione di maggior successo, quella che, se nessuno ci mette una pezza in tempo, prima o poi farà guadagnare a qualcuno il premio Nobel per l'intelligenza, ebbene, quest'argomentazione, sublime strumento retorico, è la vergogna. La vergogna, sì, come quando tu pisci o caghi davanti ad un mare di gente, ed allora arrossisci. E' una vergogna, per quelli di sinistra, essere gli ultimi che legalizzerano le droghe leggere, è una vergogna, per quelli di destra, permettere ai nostri poveri ragazzi innocenti di farsi due cannette.Il dialogo vero non esiste più, i dibattiti si sono ridotti a delle sit-com articolatissime nelle quali manca solo lo scivolone sulla buccia di banana con tanto di risata campionata sotto al filmato. La dialettica, la logica, il buonsenso sono MORTI. Tutti morti. L'unico che -forse, e dico forse- ha detto qualcosa di buono nella sua vita è Pannella.Lui, lo strafatto dei seggi, che una decina d'anni fa aveva tenuto una fitta campagna antiproibizionista, l'unica che avesse tentato concretamente di riesumare l'intelligenza. E' così semplice. Quello della droga è un mercato che, volente o nolente, esiste: è un dato di fatto ("fatto" nel senso di "evento"), una cosa che non puoi negare. Ci sono persone che, indipendentemente dal fatto (e te ridai) che sia legale o meno, VOGLIONO drogarsi, alcuni con droghe leggere, altri con droghe pesanti, mortali.Ora, se c'è una certa domanda di droga, colui il quale vuole farne uso si rivolgerà a chi garantisce l'offerta del prodotto in questione. Legge di mercato, pura e semplice. E attualmente, l'azienda che assicura l'offerta maggiore è una, e si chiama Mafia. Quindi, è abbastanza intuitivo che il proibizionismo di un prodotto di cui c'è richiesta finanzia, seppur indirettamente, la criminalità organizzata. Con questo voglio forse dire di legalizzare tutto? No. Quello che voglio dire è che sarebbe opportuno legalizzare le droghe leggere, e uno qui potrebbe obiettare, giustamente, che le droghe leggere, anche se leggere, fanno male in quanto droghe. Ed io ribatto, parlando un po', sulla base delle mie (poche, ma sufficienti) conoscenze tossicologiche, della famosa marijuana.La marijuana dà dipendenza psicologica, ma non fisica. "Dipendenza psicologica" vuol dire che il suo consumo ci piace, che ne vogliamo ancora: il tabacco dà dipendenza psicologica, la Nutella dà dipendenza psicologica, il sesso dà dipendenza psicologica. "Dipendenza fisica" vuol dire che il mancato consumo ci fa star male fisicamente: l'eroina dà dipendenza fisica, la cocaina anche, il TABACCO dà dipendenza fisica.Uno potrebbe ancora controbattere dicendo che la marijuana, a differenza del tabacco, è una sostanza psicoalterante. Bene, è certo e verissimo, ma anche l'alcool (legalissimo) lo è. Allora perchè il tabacco e l'alcool sì, mentre la marijuana no? Chi vuole si faccia una ricerca sulla Ford T, oppure si guardi il film L'erba proibita. Non che sia il massimo, ma dà un'idea. Oppure, se vuole garantirsi un minimo di imparzialità, consulti un qualsiasi manuale di Tossicologia Forense.E' così semplice: legalizziamo le droghe leggere, ne permettiamo il consumo solo in privato o in luoghi pubblici appositamente predisposti, come si fa in Olanda, da dove non puoi uscire finché non sei "sobrio". Su quelle pesanti, come la cocaina, l'ectasy, l'eroina, poniamo dei divieti ancora più severi, finanziamo la lotta allo spaccio coi proventi della legalizzazione di quelle leggere (monopolizzate dallo Stato, così come si fa già col tabacco), e nel frattempo apriamo il culo alla criminalità organizzata, perchè la priviamo del primissimo strumento di sostentamento, che è proprio lo spaccio. E in più, rendiamo più difficile quel famoso "salto" dalle leggere alle pesanti, causato proprio dallo spaccio "adiacente" (va da sé che se io vado da uno spacciatore per farmi una canna, che mi costa 4-5 euro, lo spacciatore tenterà di invogliarmi a farmi in vena, perchè mi costa almeno dieci volte tanto, con suo proporzionale guadagno). Oppure, sempre per le droghe pesanti, applichiamo la politica di riduzione del danno, quella che usano in Svizzera. Lì, nei bagni pubblici e non solo, l'illuminazione è blu. Perchè?! Provateci un po' voi a trovarvi una cazzo di vena con la luce blu...Continua...