Canto XXXV - Inferno

Storia di Lara


 Carissima Veronica,  solo questa mattina ho cominciato a leggere il tuo  libro   "CondividEndo". Chiaramente essendo una delle tante donne affette da   endometriosi mi sono rispecchiata in qualsiasi cosa tu abbia scritto.  Voglio raccontarti la mia storia e condividere la mia esperienza con   te e con le donne come noi e non; perché io vorrei che tutte le donn e   sia quelle affette che quelle non affette sapessero dell'esistenza  di   questa "cosa" x fare in modo che non sia troppo tardi, come spes so   accade, x combatterla.   Ho quasi 39 anni ed ho scoperto di avere l'endometriosi intorno ai   29.Purtroppo le mie storie d'amore, come spesso accade, sono state   sempre turbolente, mai sincere, fino a quando sono incappata nella   classica storia con un uomo già sposato con una figlia. Il destino h a   voluto che x un caso fortuito rimasi incinta....avevo 27 anni. Da una   parte ero felice e dall'altra mi rendevo conto che la situazione   sarebbe stata complicata. Quello che mi fece più male furono le sue   parole, "è imp ossibile che sia mio e comunque non penserai mica di   tenerlo?" Insom ma, tra i dubbi e la disperazione totale decisi di   abortire.   Una scelta che mi peserà nel corpo e nell'anima finchè vivrò.    Più o meno un anno dopo, ho cominciato ad avere dolori durante e dop o   il ciclo sia alle ovaie che nella zona del retto.  Ne parlai con la mia ginecologa (di cui mi fidavo ciecamente) che mi   fece fare un'ecografia. Il radiologo mi disse che avevo un nodulo,   secondo lui endometriosi, (io a suo tempo non avevo neanche capito la   parola e la dimenticai), che lui avrebbe tolto subito, perché tan to   era impossibile che sarebbe andato via con le cure. La mia dottor essa   disse che non era così grave e che con delle cure omeopatiche s arei   stata meglio. Andai avanti così per 3 anni circa... i dolori au   mentavano sempre più e decisi di chiedere alla mia dottoressa di bas e   cosa ne pensava. Lei mi disse, dai sintomi che le descrissi, che s   econdo lei si trattava di "endometriosi".  Fu la seconda volta che sentii quel termine e dal quel momento non lo   dimenticai mai più.   Andai a fare un'altra ecografia al Policlinico e il medico che me la   fece, non fece in tempo ad appoggiare l'ecografo che disse, ma sei   piena di noduli, secondo me si tratta di endometriosi.  Da quel momento tutto ebbe inizio...nel frattempo avevo perso quasi  4 anni.... trovai un ginecologo che mi disse che mi avrebbe operato   subito.  Nel 2003 primo intervento il laparotomia per cercare di salvare le   ovaie. Uscita dalla sala operatoria chiesi se tutti i miei organi   riproduttivi erano ancora al loro posto e con grande felicità mi dis   sero di sì. Erano riusciti a salvare entrambe le ovaie e tutto il re   sto. Dopo qualche mese i dolori ricominciarono...non potevo crederci   ....   Mi rivolsi ad un'altra dottoressa che mi indirizzo dalla dott.ssa   Delfini dell'ospedale San Carlo di Nancy. Mi disse che erano   specializzati e comunque si stavano interessando ai casi di   endometriosi.  Nel 2004 durante una vacanza conobbi un ragazzo ed iniziai una   bellissima storia d'amore. Lui aveva 9 anni meno di me, ma la   differenza di età non si sentiva e noi stavamo benissimo insieme.   Nel 2005 la dottoressa mi fece ricoverare per fare tutta una serie di   esami invasivi e non, per capire quale fosse lo stato dei miei organi   riproduttivi, degli intestini, vescica, retto e quant'altro.  Furono dieci giorni veramente pesanti sia a livello mentale che   fisico. Durante gli esami rilevarono noduli nel tratto retto vaginale   e nella vescica. Ero provata e non facevo che piangere. Ma ricoverate   con me c'erano altre ragazze che stavano in condizioni anche   peggiori... quello che più mi faceva stare male era pensare ch e non   ci fosse una cura, una soluzione a tanta sofferenza. Quando st avo per   uscire dall'ospedale la dottoressa mi disse che si era liber ato un   posto per un intervento in laparoscopia, se avessi voluto pot eva   intervenire subito. Mi feci forza e decisi di rimanere ed affron tare   anche l'intervento (che comunque avrei dovuto fare non appena c i   fosse stato posto).  All'uscita dalla sala operatoria trovai i miei genitori abbastanza   provati e il mio ragazzo che mi coccolava.   La dottoressa aveva spiegato a tutti quali fossero le mie condizioni.   Mi disse che il giorno dopo avrebbe spiegato tutto anche a me. In quel   momento dovevo stare tranquilla e riposare.  Gli esiti furono che non aveva potuto fare niente se non vedere fino a   che punto l'endometriosi aveva intaccato i miei organi. Ero piena di   aderenze ed era complicato rimuovere il nodulo nel tratto retto   vaginale o nella vescica. Poteva voler dire non riuscire a ricomporre   il tratto intestino-retto (quindi utilizzare il  sacchetto) e dover ricostruire una parte della vescica.  Quindi decidemmo che avrei sopportato i dolori fino a quando non   sarebbero diventati davvero insopportabili. E mi disse di sbrigarmi a   decidere di fare un figlio, che di certo mi avrebbe aiutato. Nel   frattempo più di qualche volta sono corsa al pronto soccorso per i f   orti dolori, indescrivibili...  Il mio fidanzato era molto più giovane di me, quindi pensare ad una   gravidanza era ancora troppo presto. Decisi di continuare a vivere l a   mia bellissima storia d'amore e di vedere cosa sarebbe successo.   A gennaio del 2008, mi accorsi di un ritardo. Feci il test due volte e   le lineette erano blu. Naturalmente la mia felicità non poteva des   criversi. Lui rimase male e mi disse che avrebbe preferito che io ab   ortissi perché ancora non si sentiva pronto, nonostante sapesse qual e   fosse la mia situazione. L'egoismo degli uomini non ha limiti....  Io gli dissi che avrei tenuto il bambino con o senza di lui, perché   non potevo sapere se avessi mai più potuto rimanere incinta. Ero una    donna indipendente economicamente e i miei genitori mi avrebbero ai   utato con il bambino. La mia ex suocera era felicissima fece ragiona   re il mio ex ragazzo e alla fine anche lui si convinse.   E' stato il periodo più bello della mia vita. Avevo da pochi giorni   trovato una casa. Aspettavo un bambino dall'uomo che avrei voluto ac   canto a me per tutta la vita, avevo una famiglia che condivideva con    me la mia felicità. Non si può desiderare altro dalla vita. Finalme   nte la ruota aveva girato anche per me!  Peccato che durò poco più di un mese. Fino al 13 febbraio 2008.... i n   questo giorno, che rimarrà indelebile nella mia mente, cominciai a d   avere delle perdite; andai al pronto soccorso mi fecero subito un'  ecografia e mi dissero che non c'era battito. Mi ricoverai il giorno    dopo per il raschiamento.   Mi cadde il mondo addosso. A marzo il mio ragazzo decise di lasciarmi   perché aveva capito che non mi amava più....   Be' dal 28 marzo del 2008 non ho più frequentato gli uomini, né per   storie serie, né per storie di sesso. Credo sia la paura di ritrovar   mi nuovamente all'inferno....  Comunque il mio desiderio di avere un bambino non si è mai placato e    così decisi che lo avrei avuto con o senza un compagno.   A gennaio 2009 iniziai il viaggio della fecondazione assistita.  Mi appoggio in una clinica romana per tutti i vari esami e poi vado   all'estero per la fecondazione. Da gennaio ad oggi ho fatto già tre   IUI e una FIVET. La situazione endometriosi peggiora sempre più; ho   fatto una risonanza che ha rilevato moltissimi focolai, e comincio a d   avere problemi anche nella produzione di ovuli....   L'ultima FIVET fatta, anche i medici della clinica in cui vado mi   hanno detto che le possibilità di rimanere incinta sono minime.  Sono stata malissimo, sto malissimo, ma a settembre vorrei riprovarci.  Chiaramente diventa anche un problema economico, in quanto nella mia   posizione non mi passano neanche i medicinali che hanno un costo di   700 euro a scatola, ma fino a quando mi diranno che c'è ancora una s   peranza e avrò la forza e la possibilità economica per farlo non mi   arrenderò.   Forse mi sono dilungata un po’ troppo, ma raccontare a qualcuno che   veramente mi capisce perché ci è passata mi fa stare meglio. Ne parl o   anche alle mie amiche che mi dicono di farmi forza e che c'è altro    nella vita....parlano bene loro che hanno un marito e dei figli......   Ti ringrazio e spero un giorno di poterti incontrare.   Un abbraccio   Lara Cara Lara, che dire ... che dire degli uomini e del loro egoismo? Non voglio generalizzare ma in argomenti così delicati e di alta sensibilità ci ritroviamo spesso sole a dover decidere, sacrificare, sopportare.Mi dispiace tantissimo per come sono andate le cose, non posso neanche immaginare cosa voglia dire perdere due figli. Io ti dico solo che ho imparato a SOSTENERE sempre e comunque le scelte delle donne che lottano con i denti e le unghie per riuscire a diventare madri. Inizialmente, non ti nascondo, giudicavo. Giudicavo usando la parola ACCANIMENTO che oggi trovo tanto odiosa e irrispettosa, perchè dietro a questa parola c'è appunto il giudizio. Accanimento vuol dire che qualcun altro si spinge dove noi ci saremmo fermate. Ma due gravidanze in particolare, in questi anni, mi hanno fatta riflettere, mi hanno fatto capire che sbagliavo. Ho capito che se una donna se la sente di fare anche 10 fivet è giusto che lo faccia, accettandone i rischi di salute, purtroppo. E proprio per questo merita ancora di più il mio rispetto.E' diventata mamma la mia Alzata con Pugno di cui parlo in Condividendo nella pagina dei ringraziamenti. E solo Dio sa quanto questa donna l'abbia desiderato e abbia tentato. E' diventata mamma una donna di 43 anni che ogni volta che ascoltavo parlare mi faceva piangere tanto il suo dolore e la sua frustrazione era tangibile.E cazzo (ci sta vero?) , hanno avuto ragione loro. Alla faccia di chi pensava si accanissero.Questi due esempi erano coloro che in tutti questi anni "ancora" non ce l'avevano fatta. Ti giuro che non conosco altre donne, per lo meno quelle che sono in stretto contatto con me, che non ce l'abbiano fatta. Quindi cara Lara, posso solo dirti, di tentare ancora se pensi di poterlo fare, a costo di mangiare pane e cipolla per il resto dei tuoi giorni. Voglio essere ottimista e su questo blog c'è uno spazio per la tua prossima testimonianza positiva. Te lo auguro di cuore.Vero