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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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Storia di Raffaella

Post n°161 pubblicato il 17 Aprile 2008 da librodade

Eccomi qui! Che dire o meglio che scrivere, sono Raffaella ho 31 anni e sono uscita proprio ieri dall’ospedale per il mio “solo” secondo intervento, dico solo perché da ciò che ho letto nel blog, moltissime donne ne hanno subiti innumerevoli, il ricordo dell’ultimo intervento è molto vivo, e subirne un altro a breve mi destabilizzerebbe un pochino!! A volte mi capita di pensare se quello che finora ho passato sia solo la punta di un iceberg, questo pensiero a volte mi fa mancare il respiro, è come essere circondati da 4 mura che diventano via via sempre più alte e con una velocità stravolgente.  

Raccontarti che ho dolore da quando mi ricordo, è come sfondare una porta aperta per tutte le donne che soffrono per questa malattia, all’inizio si giustifica perché siamo donne, il dolore mestruale fa “parte della donna” questo mi sono sempre sentita dire ed è questo che effettivamente ho sempre pensato, mia madre le mie sorelle ne hanno sempre sofferto, io sono come loro, l’ho sempre pensato. Fino a che un giorno il dolore si è intensificato e non ha praticamente mai cessato, durante, prima, dopo il mestruo, la mia schiena mi faceva impazzire episodi con febbre molto alta inspiegabili……………IO NON SAPEVO NIENTE DELL’ENDOMETRIOSI!

A 22 anni finalmente un ginecologo me lo ha detto: “sia che cos’è l’endometriosi?”

Non serve che ti racconti dell’intervento, come molti altri, nessi e connessi, fatto, giriamo pagina. A quel tempo non avevo intenzione di avere un figlio quindi menopausa indotta che è durata per circa due anni. Ma lei era sempre li come una vecchia amica fedele, che non ti lascia mai, il dolore continuava ho passato almeno 5 ginecologi diversi, “si eccole li, ci sono ancora, se il dolore diventa forte è meglio che intervieni di nuovo chirurgicamente” questo il laconico commento………….

Il dolore c’era, antidolorifici e via andare, e così passa il tempo, non sono più stata da un ginecologo per 5 anni…………non male vero?! Ma ho una scusante, il mio dolore mi aveva abbandonato, beh non completamente, ma non stavo più male come prima, mi sentivo se non bene, benino, nel mio cuore mi ripetevo “è regredita se ne è andata”, a volte può succedere perché non dovrebbe succedere a noi, forse……………..! e volevamo un figlio lo abbiamo cercato tanto, ma nella mia pancia c’era posto solo per lei.

Il dolore è tornato forse più forte di quanto mi ricordassi: visite, ecografie e intervento qualche giorno fa, lei c’era eccome e questa volta aveva fatto anche più di quello che il medico si aspettava, punteggio rAFS 76, un bel IV stadio!!!!

La mia storia è tutta qui, a volte ho paura di parlarne, mi sembra di esagerare, il dolore si c’è, ma molte altre donne soffrono più di me, molte altre donne hanno storie molto più importanti della mia, ripeto la cosa che mi sgomenta è pensare che forse mi aspetta ancora qualcosa che non so, qualcosa che forse è meglio che non sappia, e così ricaccio indietro questo pensiero, non ho mai voluto vedere il bicchiere mezzo vuoto, così tiro fuori un tono un pò sarcastico, e sorrido a chi mi chiede come sto, la mia famiglia le mie sorelle le mie amiche con i loro bambini! Ho paura di cadere nel vittimismo, ma a volte piango da sola, piango per la rabbia, per la paura, per lo sconforto, questo pianto però è solo mio, ne sono gelosissima, perché vivo anche della speranza che gli altri mi danno e non si riesce a dare speranza se si vede dolore e sofferenza, il senso di impotenza, tipico di ogni malattia, che attanaglia gli altri, quelli che vivono con noi, non ha bisogno di essere aumentato. Il sorriso del mio compagno mi apre il cuore ad ogni speranza. Sarà la mia pancia a crescere (lo voglio con tutte le forze), sarà il bambino che da qualche parte nel mondo aspetta noi? Chi lo sa! Spero di riuscire ad avere la forza di leggere il tuo libro, a presto

Raffaella

 

Il non sentirsi capite ci porta a tenere tutto dentro e come dici tu a diventare gelose del nostro stesso dolore. L'importante è lasciarlo uscire, manifestare. Per non implodere.
Ti ritroverai con certe cose che ho scritto nel libro ... nel capitolo DIFFICILE CAPIRE ...
Però se vorrai restare con noi, se vorrai conoscere qualcuna di noi, non ti sentirai a disagio, e a nessuna peserà ascoltarti, perchè non si tratta di ascolto ma di condivisione. Un sentimento che ho scoperto da pochi mesi, che mi avete insegnato voi, e che può essere talmente forte da annientare il dolore.
Ok che non vuoi vedere il bicchiere mezzo pieno ... ma se vai indietro di qualche storia, ne troverai tante di donne che hanno avuto il loro miracolo. E ti assicuro che tante in questo momento stanno vivendo il secondo, tra nausee e fantastiche vomitate che non permette loro di venirvelo a comunicare.
Dai Raffaella ... ci dobbiamo convivere purtroppo ... ma non è detto che tu debba vivere un inferno peggiore di quello che vivi già. Tieniti controllata e non avrai sorprese. Te lo assicuro.
Vero

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/04/08 alle 22:02 via WEB
Eh sì Raffaella è difficile parlarne ma dobbiamo farlo, dobbiamo tirare fuori quello che abbiamo dentro e già essere riuscite a scrivere le nostre storie in questo blog credo sia un grande inizio, almeno per me è stata una grande liberazione e nello stesso tempo mi sono sentita finalmente CAPITA. Spero tu possa avere la stessa sensazione, Un abbraccio Manu
 
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