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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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ANTONELLA PADOVA PARTE II°

Post n°180 pubblicato il 21 Maggio 2008 da librodade

Sono qui per raccontare seguito della mia storia (nel tuo blog è la n° 81).

Quante cose sono cambiate d’allora sono successe.

Prima di tutto mi sono lasciata col mio ragazzo. Nel post precedente ne parlavo. Non mi ha lasciato per la mia malattia. Figuratevi che era stato così carino da scendere con me la mia amica fino a Ferrara il 02 Marzo se non erro, ad un incontro dell’associazione A.P.E. ed era l’unico maschietto e gli hanno pure fatto un po’ di domande. L’ho trovato un gesto bellissimo, ma poi le cose sono andate in un’altra maniera ed ora siamo amici e ieri sera dopo un’ennesima visita ed esami è venuto a tirarmi su il morale. Ma seguiamo un filo logico.
Dopo la visita con la ginecologa, dove come cura mi ha detto di sospendere la pillola anticoncezionale e di prendere degli antinfiammatori, di fare una cura alimentare, all’incontro con l’associazione A.P.E. ho capito che non ero contenta di quello che mi era stata detto. Non era sufficiente per come mi sentivo io. Non voglio essere presuntuosa e non sono un medico, ma non bastava un antinfiammatorio e qualche altra pastiglia per farmi stare bene, così sono ritornata dalla mia dottoressa di base e le ho chiesto un nome, un centro specializzato per la mia malattia. Lei mi ha parlato dell’ospedale "SACRO CUORE DON CALABRIA" di NEGRAR in provincia di VERONA. Disse che avevano un centro specializzato per l’endometriosi. Non potevo altro che crederci e telefonare ancora una volta, prendere appuntamento, spendere soldi, tempo e rifare tutti gli esami, ma temo che non avevo scelta.

Presi appuntamento ed arrivo il giorno.

Quasi due ore di macchina ed un’ora di attesa perché il dottore dovette rimanere in reparto per un’urgenza.

Feci la visita e finalmente per la prima volta mi sono sentita ASCOLTATA, CAPITA e CREDUTA. Mi fece le solite domande e chi chiese di dare un voto a tutti i miei dolori ed infine un’ecografia. Fatto ciò m’ha chiesto perché in queste condizioni non ancora fatto un intervento. Ma dovevo proporlo io al medico? Non mi è mai stata detta una cosa del genere, in modo particolare dalla mia (ex) ginecologa. Mi disse che lui avrebbe voluto operarmi anche subito, ma giustamente doveva avere in mano altri esami ancora. Una nuova ecografia all’addome superiore ed inferiore, una nuova ecografia transvaginale, un clisma opaco ed una cistoscopia. Tutti questi esami li avrei fatti in una giornata ed in parte in day-hospital.

La prima settimana di Maggio sono stata contattata per comunicarmi che il 20 Maggio avrei fatto tutti gli esami.

Ieri finalmente ho fatto tutto. Ora ho il quadro ancora più chiaro della mia situazione anche se non terminato.

Lunedì 19 sono stata a casa dal lavoro perché dovevo prepararmi fisicamente al clisma opaco e per fare ciò avrei dovuto iniziare dalla mattina a fare delle purghe.

Ieri non è stata proprio una giornata facile.

Il primo esame è stato l’ecografia all’addome, poi il clisma opaco, poi l’ecografia transvaginale e poi infine la cistoscopia.

Ero a digiuno dalla mattina del giorno precedente.

Subito dalla prima ecografia le cose non sono andate bene. La dottoressa, con la delicatezza di un elefante mi ha messo al corrente che oltre a vedere delle macchie che presumeva endometriosi, aveva visto sul rene sinistro due tumori benigni, uno su quello destro ed un altro ancora molto grande sul fegato. Ho chiesto spiegazioni, quando mi ha detto "Se è quello che penso io, non potrà più prendere la pillola". Giustamente ho chiesto cosa pensava e mi ha risposto sempre con la solita delicatezza che doveva avere prima la certezza di quello che temeva.

Il secondo esame è stato il clisma opaco. Esame un po’ umiliante, però si deve fare. Per due ore buone, oltre il dolore alla pancia, non ci vedevo nemmeno bene, per la grossa dose di Buscopan che mi avevano messo in vena per non soffrire con l’esame.

Di seguito in day-hospital ho fatto l’ecografia transvaginale, dove mi ha detto nulla la dottoressa, questa gentilissima che dopo si è preoccupata di farmi parlare con il mio ginecologo visto che era in reparto, dove mi ha detto che sarebbe stato il caso che facessi una risonanza per vedere un po’ tutta la situazione completa, reni e fegato.

L’ultimo esame è stata la cistografia dove ho pure visto tutto sul monitor.

Poi in fine serata il mio ginecologo quando mi hanno dimessa mi hanno detto che l’unica soluzione per me è un intervento, ma che se ne parlerà con certezza non appena si avranno i risultati in mano.

Per il momento so che l’endometriosi, mi ha preso vari punti dell’utero, l’ovaia sinistra, l’intestino e forse anche l’uretra, ma quello che più preoccupa è l’intestino. Per anni, ben 7/8, per sopportare il dolore che negli ultimi anni io definisco "insopportabile", mi hanno "curato" facendomi assumere la pillola anticoncezionale, che m’ha detto che non dovrò più prenderla perché ciò che ho sul fegato gli desta preoccupzione (a chi mi dicesse che non sono tumori, come è già successo, lasciate perdere, io non sono medico, ripeto solo quello che mi è stato detto). Se la causa è proprio la pillola, dico io, chi di competenza, perché non mi ha mai fatto fare esami per controllare ciò? Dovevo ridurmi così perché qualcuno se ne accorgesse? Tra l’altro il mio ginecologo sospetta adenomiosi e mi spiegava che essa è endometriosi, ma non si può togliere e vista la mia giovane età non può nemmeno "levare" l’utero, quindi non appena avrà l’esito di tutti gli esami si deciderà il da farsi.

C’è una cosa che volevo aggiungere. Non so se potrò mai avere dei figli, io ci spero ancora, ma ieri finché ero in sala operatoria in attesa di fare la cistoscopia, ho sentito un bimbo nascere. Ecco che ricomincio a piangere, uff… La donna urlava, mi faceva pena, gridava "basta", che aveva male alla schiena e dopo tutta questa sofferenza si sono sentiti dei vagiti. Avete idea di cosa possa significare assistere a tutto ciò? Beh, avevo voglia di piangere finché ero lì. È stata un’emozione fortissima e bellissima. La vita. Che dono meraviglioso. Chissà se era un bimbo od una bambina… e chissà se mai anch’io… non ho potuto avere un pensiero per le mie amiche Alice e Roberta, che le ho tenute per mano. Fanculo!

Ora aspetto di essere chiamata tra dieci giorni, dove dovrò tornare all’ospedale per fare la risonanza e parlare per l’eventuale intervento.

Ecco ora ti ho, vi aggiornata sulla mia situazione. Alla prossima. Ciao!

Antonella (LaMagiaDelleStelle)

E' una violenza troppo forte quella di dover subire i parti delle altre donne. Questa storia deve finire. Credo che comincerò a mandare via qualche mail. Stasera è meglio che non aggiunga altro. Anto vengo a trovarti più tardi sul tuo blog. Un bacione
Vero

 
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