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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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Alessia di Torino

Post n°243 pubblicato il 05 Agosto 2008 da librodade

Ciao per ora ci siamo sempre scritte io e te ma avrei piacere che inserissi anche la mia storia per poterla condividere con altre compagne di sventura.
Ciao a tutte mi chiamo Alessia e abito in un piccolo paese in provincia di Torino anche se le mie origine sono venete in quanto sono nta a Jesolo in provincia di Venezia. ho 34 anni convivo da due anni e ho scoperto di avere l'endometriosi solo quattro anni fa.
Dalla mia prima visita ginecologica all'eta' di 18 anni ho iniziato a prendere la pillola sia come contracettivo ma anche perche' i dolori mestruali erano gia' molto forti ed ho smesso di prenderla all'eta' di 25 anni quindi ovviamente anche se avevo gia' l'endometriosi fino ad allora non mi aveva dato problemi. All'eta' di 27 anni inizio ad avere alcuni problemini tra i quali noiosissime perdite ormai il salva slip e' diventato parte di me; comunque vado dal ginecologo mi fa un'ecografia interna e dice che vede le tube un po' ingrossate quindi mi consiglia di fare degli esami ed un prelievo vaginale. Vado a fare gli esami del sangue e poi vado in un ospedale a fare questo famoso prelievo vaginale e non vi dico come mi hanno trattato, entro nella stanza un'infermiera mi fa sdraiare arriva un dottore per il prelievo e mi dice con una faccia schifata:" signorina ma lei ha delle perdite come mai?" io per tutta risposta gli dico semplicemente che se lo sapevo non sarei andata sicuramente li! Sono uscita dalla stanza quasi in lacrime mi avevano fatto sentire cosi' sporca era stato veramente umiliante. Comunque il risultato era che avevo contratto la clamidia che fortunata!!!! Cura con ovuli,lavande e antibiotici fortissimi e gli esami sono andati apposto e fortunatamente non aveva danneggiato le mie tube. Per qualche anno tutto abbastanza bene tranne dolori durante i rapporti sessuali e sempre perdite, pet le quali il mio ginecologo aveva provato a farmi prendere il progesterone ma niente.
A 30 anni ero in montagna con il mio ex fidanzato e inizio ad avere dei dolori atroci e perdita di sangue leggera non passa neache con il buscopan.
Rientrata dalla montagna prendo appuntamento con il mio dottore e vado alla visita, risultato ciste nell'ovaio destro da operare subito, mi dice che era un intervento da poco che mi avrebbe lasciato un piccolo taglietto.
Mi operano resto parecchio in sala operatoria mia mamma era preoccupatissima, esco e altro che taglietto 20 punti sulla pancia tipo parto cesareo il mio dottore mi dice che ho l'endometriosi mi spiega cos'era questa strana parola. Ormai si era sparpagliata per bene nel retto, ovaie , tube di cui una non si vedeva e l'altra era un po' ristretta e mi dice che devo fare sei mesi di cura con le punture di decaptyl e chi le ha fatte sa quale incubo siano tra le vampate l'insonnia e la depressione. Finisco la cura sembra tutto  bene, passano due anni e ricominciano i dolori e questa volta le cisti sono nell'ovaia di sinistra rifaccio la cura di decaptyl per altri sei mesi nuovo incubo e ora nella mia ultima visita a giugno il mio dottore mi consiglia di fare un intervento in laparoscopia per vedere la situazione meglio e visto che sa che vorrei tanto un figlio per vedere la situazione delle mie tube tanto per mettermi il cuore in pace. Non sara' lui ad operarmi perche' lui non fa le laparoscopie infatti il mio primo intervento era stato in laparatomia mi mi consigliera' lui da chi e dove andare.
E questa e' la mia storia simile a quella di tante altre che come me vivono con questo peso. Con i nostri dolori che ci fanno compagnia da quelli fisici a quelli psicologici e con il grande desiderio di avere un bambino che non arrivera' mai. Ma io prego sempre che succeda un miracolo. Convivo da due anni e anche il mio compagno desidera un figlio, abbiamo penato anche all'iseminazione ma io non sono molto convinta credo non sopporterei un'altra delusione e poi economicamente parlando non possiamo permettercelo.
Non e' facile vivere con questo problema e non e' facile spiegarlo alle persone che non lo conoscono e non si rendono conto che ci consuma. Nella mia famiglia solo mia  mamma mi capisce e mi sta' vicino quando attraverso momenti di sconforto quando piango quando sento che qualche mia amica e' incinta, sono ovviamente felice per lei ma soffro al pensiero che non entrero' mai in un negozio per bambini per comprare qualcosa per il mio ma sempre per gli altri. Sono sentimenti che solo chi come voi vive questa sofferenza puo' capire e vorrei che il mio compagno capisse i miei stati d'animo ma niente non mi e' di aiuto. Ma da quando ho scoperto questo sito , da qundo ho letto il libro di Veronica e da quando ci scriviamo email mi sento meglio non mi sento piu' sola e incompresa come prima.
Quindi grazie a tutte voi e un grazie enorme a te VERONICA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
ALESSIA
Ciao Alessia, pensavo ... mettiti in contatto con Silvana, la ragazza che segue il gruppo APE di Torino sersilva@libero.it magari se organizzeranno degli incontri potresti partecipare e trovare nuove amiche.
Attingi anche al file Condividendo ... e vedrai che ti sentirai meno sola ed incompresa.
Un bacione
Vero

 
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