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Canto XXXV - Inferno

Donne affette da Endometriosi

 
 
 
 
 
 

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Mommy da Roma

Post n°87 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da librodade

Mi hanno donato delle uove bellissime

Eccomi qui di nuovo davanti al mio computer a cercare di memorizzare e buttare fuori le mie emozioni.

E’ da agosto scorso che ho deciso di andare in Spagna a rincorrere il mio sogno di poter un giorno diventare madre… da agosto che ho mandato la prima email al centro, sono passati 7 mesi durante i quali sono andata lì a fare il primo colloquio, ho fatto un ciclo di prova, ho fatto una preparazione vera e propria finita però a metà…

Mio marito ha funzionato, ma lui funzionava già prima, la mia donatrice di ovociti ha funzionato, l’unica che come al solito non ha funzionato sono io, ma io già non funzionavo qui in Italia.

Il cammino dell’ovodonazione è un cammino particolare… non preleveranno i tuoi ovuli, non ti sottoporranno a stimolazione… verrà stimolata un’altra donna che rimarrà chiaramente anonima.

Almeno in Spagna al centro dove mi sono rivolta io l’unica cosa che ti è dato sapere è l’età della tua benefattrice ed il gruppo sanguigno, che non deve necessariamente essere uguale al tuo…

La mia donatrice ha 24 anni e gruppo sanguigno O Rh positivo, non il mio…

Lei si che è stata brava, ha seguito tutto alla lettera, è stata pronta subito e mi donato 9 ovociti, 9 uova che sono state fecondate con il seme di mio marito e ne sono usciti fuori 7 bellissimi embrioncini che ho dovuto subito subito congelare…

Non ne ho potuti trasferire almeno due, come avevo immaginato e sperato perché il mio endometrio (la parete interna dell’utero) non era nelle condizioni migliori per poter accogliere… si stava già sfaldando.

Siamo rimasti così male… ma come, arriviamo fino a Barcellona e ce ne torniamo a ventre vuoto? Ma come? Ci deve essere un errore… no… nessun errore… sono cose che succedono.

Alcune coppie arrivano fino a lì e poi se ne tornano indietro senza aver fecondato niente o poco… a noi è andata bene… 7 è un numero fantastico… li vorrei tanto vedere i miei topolini… anche se la cellula uovo non è la mia, io li sento comunque miei…

In Italia la nostra legge schifosa non ci permette di fare ovodonazione, da noi non è concesso avere un figlio con queste tecniche, ma l’eventuale concepimento e quindi il bambino è riconosciuto… non è un controsenso? Si, ma del resto ultimamente cosa ha un senso nel nostro bel paese?

Insomma la settimana scorsa siamo partiti e tornati in 4 giorni, se avessi potuto trasferire i miei due embrioncini sarebbero passati 5 giorni…

Ho inventato un’influenza in ufficio ed ho preso l’aereo… la Spagna mi piace tantissimo, se tutto andrà bene sarà il paese originario di mio figlio per metà ed io questo lo rispetto moltissimo…

Per natura non mi dimentico mai di chi mi fa del bene e la Spagna in questo momento mi sta facendo del bene, mi sta lasciando sognare, cosa che in Italia per me non era più possibile… io rispondo male alle cure ormonali, ho poco tessuto ovarico, grazie ai miei due interventi per endometriosi, e quindi, conseguentemente, non produrrei mai più di due follicoli a stimolazione, i medici mi hanno detto: signora, potremmo al massimo arrivare a tre, ma la qualità non è certo delle migliori…

Si è visto a marzo scorso, i miei due follicoli contenevano entrambi degli ovuli, ma uno solo si è fecondato con il seme di Fabio… mi hanno trasferito un solo, unico, meraviglioso embrione, frutto dell’amore mio e di mio marito, che però per ragioni sconosciute non ha attecchito, non si è attaccato al mio utero e non è cresciuto dentro di me…

Da quel momento in poi ho cominciato a pensare all’ovodonazione, una strada per mille aspetti controversa ma anche piena di speranza per donne che come me non ne hanno molte neanche con la fivet o icsi…

Insomma un’alternativa, una buona alternativa… se si riesce a superare il fatto che le uova siano di un’altra donna, poi tutto viene da sé…

Per me è stato così…

Ho deciso di non mettere quasi nessuno al corrente del mio nuovo cammino… e’ un cammino comunque difficile… ci si risparmia la prima fase di stimolazione della fivet, ma tutto il resto è tale e quale… stesso stress, stessa paura…

Dal ritorno da Barcellona non ho versato neanche una lacrima… mi sono fatta forza e sono andata avanti… fingendo con molti di non esserci mai andata… non è voler nascondere le cose, è cercare di tutelarsi da eventuali fallimenti e non dover raccontare niente…

Ero gasatissima quando mi hanno chiamata, era il mio periodo astrologicamente migliore… quindi mi aspettavo che filasse tutto liscio, ma in questo mondo niente è quello che sembra…

Siamo arrivati alla clinica il lunedì mattina e c’era un’altra coppia proprio come noi, forse un pochino più grandi, ma stavano lì per la stessa cosa nostra ed erano anche loro italiani… soprattutto lei mi guardava insistentemente, cosa stava facendo? Si stava forse domandando quale problema potessi avere? Se me lo avesse chiesto avrei risposto volentieri, ma non mi ha fatto nessuna domanda e continuava a fissarmi… dopo di loro è toccato a noi… fabio è andato nella stanzetta a riempire il bicchierino ed io a farmi prelevare un campioncino di sangue per creare il liquido di coltura nel quale poi vengono fatti stare per un po’ gli ovuli della donatrice… fatto questo mi hanno fatta salire al piano di sopra per eseguire l’ecografia di controllo che in quel momento andava benissimo…

Siamo usciti con un sole splendido e ci siamo andati a rifocillare in una delle tante bellissime pasticcerie che affollano Barcellona e lì di nuovo incontriamo la coppia di prima e lei ricomincia a fissarmi…

È curioso che una donna che sta lì a fare ovodonazione ne fissi insistentemente un’altra che sta lì evidentemente per il suo stesso motivo… comunque non ci siamo mai rivolte la parola…

Non lo so, quasi ti vergogni, non scatta la solidarietà che avverti tra connazionali quando sei in viaggio… probabilmente perché non è un viaggio di piacere…

Anche io mi trovavo spesso a sorridere alle coppie chiaramente straniere (tanti spagnoli ed anche alcuni francesi) e mai alle coppie italiane, sinceramente non so spiegare bene il perché… c’è empatia ma si preferisce non aprire bocca…

Gran parte dello staff che lavora in questa clinica è italiano, le collaboratrici, i medici, le assistenti e ti senti quasi a casa… se non fosse per il portafogli che si svuota sempre più sembrerebbe di stare in Italia…

Si sono organizzati molto i paesi nostri vicini dopo la nostra magnifica legge. La scelta della Spagna è stata immediata, è il paese più simile a noi e serve poter pensare che i miei colori siano uguali ai colori della mia donatrice… c’è tutta una scheda di caratteristiche fisiche da compilare ed anche delle fotografie da lasciare al momento del primo colloquio e noi italiani rientriamo nei tipi caucasici, sinceramente avrei pensato più al termine mediterraneo ma no, non c’è…

Il fatto di dover comunicare comunque con un paese diverso, anche se la lingua non è un problema e ci si comprende facilmente, crea non poche frustrazioni… sono immersi di lavoro fino ai capelli e se chiedi di parlare con il medico che ti segue c’è sempre una fitta rete di passaggi di ragazze che si fanno carico di riferire le tue domande al dottore e di risponderti prima possibile via email…

Naturalmente però devi trovare un centro compiacente che ti prepari qui in Italia perché devi comunque seguire delle cure ormonali e verificare puntualmente la crescita dell’endometrio ed i valori del progesterone e dell’estradiolo… mandi poi tutto a loro via fax oppure per mail e dopo qualche ora ti comunicano come proseguire…

Un’organizzazione ottima, basta però non includere gli imprevisti che anche in questa avventura non so pochi… può succedere che tu (ricevente) sei pronta e la tua donatrice non ancora, quindi si rimanda tutto… può succedere (come è successo a me) che la donatrice è pronta e tu no… può succedere che gli embrioni non si formino nonostante il seme di tuo marito sia buono, insomma mille piccoli intoppi anche qui…

Sono moltissime comunque le donne che riescono ad avere figli grazie alla donazione di ovociti, naturalmente una volta tornate in italia mica tutte si mettono ad urlarlo ai quattro venti e quindi spesso non se ne parla, ma la realtà è ben diversa…

Io sono ancora a metà anche in questa fase, perché per me naturalmente le cose devono essere sempre un po’ più complicate.

Comunque lo rifarei e lo rifarei ancora e non vedo l’ora di andare a riprendermi i miei ghiacciolini…

Monica

 

 

Grazie Monica, anzi Mommy, perchè è così che ci conosciamo noi.
Nessuno qui sul blog aveva ancora parlato di ovodonazione.
Il tuo racconto è prezioso per le donne che meditano questa scelta.
Grazie per aver regalato questa testimonianza a noi del Blog e alle ragazza dell'APE.
Ti auguriamo tutte di arrivare presto a conoscere i tuoi "ghiacciolini".
Veronica, anzi Verolina!

 

 
Rispondi al commento:
macchiolina1980
macchiolina1980 il 15/02/08 alle 17:12 via WEB
Facciamo una cosa ragazze, ogni test di gravidanza positivo lo scrivete e brindiamo virtualmente tutte insieme... però vi avviso che sono astemia, però ne vorrei vedere tanti di positivi, fà niente se poi mi inciuco... per voi questo ed altro!! Ci state?? Anto
 
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