Il Libro del Futuro

da piccola ...un sorriso era felicità


Me lo sentivo dire sin da piccola “ che tu abbia…buona fortuna”. Cercavo di capire che senso avesse l’augurio che i grandi associavano ad ognuno dei diversi eventi che rendevano propizio il crescere.E pensavo che volesse dire “essere felici”, e me lo chiedevo com’è  che fosse, mentre cercavo di esserlo. La felicità. Ho capito che è un qualcosa che si ferma sulla pupilla, un riflesso che s’insinua fin dentro l’animo e ti fa vivere. Nei libri la trovavo nell’angolo d’una poesia e capivo che una società per muoversi verso la felicità avesse bisogno di poeti.  La poesia come la felicità compiono una vera e propria rivoluzione, personale ed intima e poi sociale.E scoprivo che serviva poco per esserlo alla mia età, come nel tempo comprendevo che non fosse la quantità di denaro a determinarla e che spesso andasse verso la direzione opposta.Ho scoperto che per esserlo è importante vivere secondo natura, abituarsi all’idea di un’esistenza e della storia che segua i cambiamenti.Così ho voluto esprimere in questo blog il cavallo alato. L’icona che prendiamo ad esempio per esprimere l’oltre, ossia la necessità di procedere al di là di ogni attuale momento.Mi piace così restare ad ascoltare una poesia, io che vivo in un sud difficile al cambiamento.