Il Libro del Futuro

La Città e la collina


 
   ...6 parte... La città altrettanto.l'aria cavalleresca dei Reali sembrava averla contagiata ed i vigili urbani che ora vanno inseguendo per tutta la città i malcapitati onesti mentre le macchine sostano in tripla fila e mentre il traffico sconvolto inonda ogni dove,allora erano cosi' integerrimi e rispettati che per la Befana tutti gli portavano un dono.Al centro del corso il pizzardone  come su un podio da direttore d'orchestra ,faceva scorrere il traffico mentre tutto attorno si accumulavano bottiglie di vino e liquori,panettoni E nel bel mezzo di tanta felicità scoprii la morte Fu all'improvviso e per la curiosità che fin d'allora costituiva la sigla della mia mente.Mi era stato proibito di passare per i trabocchetti,strettissime viuzze come budelli che percorrevano la collina,Io mi immaginavo che lì nascosti agli angoli gli assassini proprio quelli incappucciati come in Pinocchio attendessero le loro vittime per estorcergli denaro O la borza invece di borsa o la vitaI malcapitati talora perdevano entrambe-E dunque era una prova di coraggio passarci.Rabbrividendo lo feci e proprio mentre passavo una porta si spalanco' e vidi nel centro quasi in strada un corpo immobile coperto da un lenzuolo meno la facciaLa faccia era di un pallore spaventoso,le membra totalmente immobili,gli occhi sbarrati e sopratutto orrore nell'orrore ,il volto era coperto di moscheEra solo e per sempre morte significo' solitudine,mosche,pallore,occhi aperti.Un corpo che non poteva piu'difendersi La sera ebbi la febbre e sempre ogni qualvolta l'orrore riprendeva forma,la febbre mi torno'Cosi' la prima volta che lessi un libro giallo che Carmelina all'insaputa del professore leggevaCosi' quando vidi schierate in Duomo le vittime dell'alluvione  Sebastiana mi porto' le proposte dell'altro suo nume tutelare-Che venga in palestra a far di scherma E cosi' si seppe che lui,il lettore di riviste e letteratura americana aveva una palestra di schermaIl quadro dei reali di Francia era completo L'idea della morte porto' con se' la passione delle civiltà antiche che della morte si erano occupate come gli Egiziani,la passione dei luoghi di gigantesche sepolture come Pompei ma cancello' anche il lieto fine dei reali di Francia,chiuse il ciclo della vittoria finale Il gruppo cosi' prese a leggere altroLa signora di MontpensierLi' la conclusione era assurda.I protagonisti che erano gli Enrichi,Enrico di Guisa,Enrico di Navarra non facevano tutti una buona fine e quando Enrico di Guisa muore,Crillon dice -AmenQuella frase  Amen,disse Crillon, divenne celebre e parte del lessico comuneOrlando biondo e spigoloso era un adolescente ombrosoUn giorno mi attiro' circospetto nel cortile-Giuriamo,disse-Che cosa?-Che non lasceremo mai la città-Giuro,dissi e non sapevo come il giuramento mi avrebbe tragicamente impegnato   Tutto cambio' d'improvvisoE fu il vento del capoluogo-Amen disse Crillon Finimmo di leggere e quasi tutti scendevano dalla collina per vedere la rivoluzioneDalla città salivano fumo,suoni laceranti di sirene.Orlando tornava periodicamente a portare notizieL'esercito si era accampato vicino.L'esercito?Come contro Catilina e i catilinari:Ma chi era Catilina?C'era stato un primo morto.Perchè ? Chiedevo-Ma per il capoluogo.Non riuscivo a comprendereC'era una parola magica che faceva iniziare tutto-Sciopero Generale Al suono di quella parola partivano camion pieni di breccio che veniva buttato per le strade a costituire le barricateCome la Comune di ParigiMa qui dov'era la Comune?Le somiglianze storiche finivano qui perche' il resto era folclorePupazzi impiccati,parole d'ordine alle barricate, due repubbliche proclamate nei quartieri nord e sud della città e poi poesie.Rime baciateDialetto e italianoSe non ci fossero i morti tutto poteva sembrare un divertimentoSe non ci fossero i morti La rivoluzione si interrompeva all'ora di pranzo e di cena e la notte per riprendere la mattinaFacevo di tutto per dimenticare la vicenda,per estraniarmi per ritrovare la bellezza della cittàEssa stava ancora nelle piante  e nei fiori.Tutto quell'acre odore di fumogeni,quella polvere suscitata dalle rincorse dei celerini e dal gioco sadico a rimpiattino dei dimostranti ,aveva come  antidoto il fiore della magnoliaLa città era nominata per la zagara  ma da qualche tempo non se ne vedevano di zagare:troppo breve la loro vita,troppo esigua la loro piantagione.Ora invee la magnolia sorgeva a tratti sulla via Marina ma il suo profumo era cosi' intenso ed inebriante che neppure l'odore dei fumogeni riusciva a soverchiarloCosi' mi ero trovato un angolo dove l'odore poteva raggiungermi mentre ero per cosi' dire al sicuro da quel gioco che ogni tanto diveniva mortale Finchè non fu rapita la MadonnaIl quadro della Madonna protettrice della cittàFu portato a furor di popolo,o meglio con furore in piazza e li' vegliato L'arcivescovo venne a pregare con angoscia infinitaed alla fine il quadro fu restituito al santuario Allora compresiE fui piena d'orroreDa queste parti e in certo tipo di civiltà primordialerapire una donna significava obbligare i suoi parenti ad un matrimonio di riparazione,ad un'alleanza forzataNo,non era uno scherzoQui si voleva ottenere lo stesso  Ed intanto la casa restava sola come la città esposta nella solitudineE fu cosi' che la cosa penetro' nella città senza cavallo di legno e senza Sinone  Piansi.