Il Libro del Futuro

la città e la collina...


7 parte---Piansi ai funerali dei due caduti  i cui feretri passavano per le vie del centro tra le urla,la rabbia della folla.L'antico orrore della morte si ridestava in tutta la sua potenzaMa piansi anche al passaggio della Madonna ormai ostaggio tra l'urlo di battaglia-Viva Maria ora e sempre C'è  un posto in montagna dove la Madonna è emblema oscuro di forze ctonie.Come se l'antica madre Persefone  la dea dei locresi avesse definitivamente preso il sopravvento su  Apollo E  da quel momento macchine vecchie ora sostituite da potenti mezzi che a me sembrano carri funebri invasero la città con l'insegna della Madonna sul cruscotto e fu cosi' che la città si dilato' in periferie orribili,tutte cementificate,con alberi strappati,le costeinvase da costruzioni abusiveTutto cambio':La gente della città prese ad andarsene a mandare i figli lontano Carmelina sposo' il professore per poi lasciarlo dopo due anniSebastiana fu invece abbandonata.Il maestro di scherma emigro' pure lui La casa sulla collina gemeva nel vento della notte quando spirava furioso e torme di gatti intraprendevano le loro battaglie eroticheLo stridio dei rami del ficus le grida dei gatti che baruffavamo violenti si mescolavano in note di tregenda senza confine  Ma c'era Orlando Aveva preso a frequentare come diceva lui un gruppo di artisti riuniti in una baraccaE che fate?-Loro dipingono,io guardo Ma un giorno anzi una notte mentre i gatti facevano la loro solita baraonda,non riuscivo a dormire.Perche? Il vento caldo che si era levato aveva portato la cenere dell'Etna per le strade e sulle macchinee tutto era apparso nero.Non potevano essere i gatti a darmi tanta inquietudine ne' l'Etna a cui in fondo eravamo abituati Qualcuno busso'  alla portaUn amico di OrlandoSconvolto ripeteva ossessivamente-E' morto,è morto-Come? Perche'-insieme ai suoi amici artisti,un incidente-E poi a denti stretti-Li hanno ammazzatiE cosi' Orlando non torno' piu' sulla collina ma non ando' via neppure dalla cittàAveva mantenuto il votoLe voci sulla loro morte in uno strano incidente di macchina si rincorsero a lungo e lentamente sorse la leggenda del loro martirio ma cosi' bisbigliata appena La casa tuttavia riprese a rivivere lentamente I poeti.Si riunivano qui a leggere i loro versiLoro e i gruppi cattoliciAlla spicciolata ma insistentemente.Possono cambiare le cose i poeti?In molti credevamo di si'Ma se i versi talora ci parevano inutili rispetto al sangue che correva per le strade,rispetto all'isolamento della città.i canti che organizzavamo con i giovani cattolici,sembravano folli.Cantavamo perdutamente e c'era anche un maestro di canto che insegnava le canzoni della resistenza ed altre con centinaia di morti dentro.Non erano canti religiosi ma forti e solenniE la strana contraddizione tra i canti e l'infelicità della città che sprofondava sempre piu' nell'orrore era la stessa tra tante tenebre e i molti punti luci.La città dopo il disastro del terremoto aveva conosciuta l'immensa virtu' di don Orione il cui ricordo percorreva ancora i quartieri tutti,e poi l'aRCIVESCOVO DALLA PROFONDA SOFFERENZA eSanti,tanti Davvero si fronteggiavano senza mai incontrarsi due popoli Anomalo rispetto al resto era RiccardoNon cantava ma recitava versi,spirito beffardo e ludico e poi Ferdinando che aveva una farmacia ereditata dai genitori e era profondamente preoccupato per se' dato che fiorivano i sequestri. Teresa invece era  cantante lirica e quando decideva di partire col canto tutto si faceva silenzio intornoLa città contro i ferri arrugginiti elevati al cielo,contro le macchine tambuti ossia da morto che circolavano sempre poi' numerose aveva elaborato la strategia dei fiori,non solo magnolie ma ginestre lungo le colline,sempre piu' fragranti e luminose Tutto sembrava inutileContinuava la sparizione della cittàSpariva ad esempio il giardino storico vero museo all'aperto risorgimentale.O meglio sparivano le statue dei Plutino, gli eroi del risorgimento localeChissà dove chissà doveLi' avevo appreso la storia vicina come diceva la nostra maestra elementare perche' quella lontana si puo' apprendere dai libriEra la nipote di uno dei grandi eredi del risorgimento,Calarco e ci conduceva spesso li' e per quanto noi mostrassimo piu' interesse per gli alberi antiscimmie  per i fiori del cactus, tuttavia tutto mi è rimasto profondamente impressoE ora il cemento ricopriva tuttoLa città era continuamente un cantiere,tutto era perennemente in costruzione e le strade restavano perennemente piene di buche dove i cittadini improvvidi precipitavano,giovani e vecchi,tutti come in un gigantesco simbolo del disastro E poi c'era il patrimonio artistico abbandonatoSi sapeva che la città era antichissima e che bastava scavare appena un po' per vedere riemergere le vestigia del passatoPer lo piu' esse venivano frettolosamente ricoperteCon Ferdinando avevamo preso a girare in macchina per scoprire vestigia come dicevamoIl percorso dei Gagini,le committenze artistiche da noi.Le Madonne del Gagini.tutte biancheNel paese dove ci eravamo arrampicati tutto sembrava assente,sembrava assente il lavoro la presenza dell'uomo.Mucche allo stato brado vagavano per i campi senza che nessuno le badasseMa la Madonna era vem custoditaLa chiesa diroccata dove doveva trovarsi aveva il portone ben serrato e non ci fu verso di trovare il custode della chiaveUn'altra Madonna ostaggioMa la cosa piu' tragica fu la faccenda della necropoli sepoltafu trovata una tomba con un guerriero sepolto con l'armatura lungo il torrente Fu trovata al solito mentre venivano scavate le fondamenta per un'ennesima costruzione.Non fu possibile ricoprirla subito tanto era lo splendore delle armi e la bellezza del guerriero.Età ellenisticaMa soprattutto si ipotizzo' che lungo tutto il torrente corresse per almeno dieci miglia la necropoli. Un ritrovamento che poteva costituire come la Pompei della cittàE inveceLa sovrintendenza ordino' la riapertura dei lavoriCosi' vuolsi colà dove si puoteLa storia della città evidentemente testimoniata li' da una battaglia importante non destava alcun interesse E lentamente anche la nostra compagnia entro' in crisi.Teresa non cantava piu'Riccardo prese a frequentare strane compagnie mentre organizzava campionati di karate'E Ferdinando.....Un giorno anzi una notte mentre tornava a casa una macchina l'affianco'E dopo aver tanto organizzato la cosa.-Nel caso si verifichi non devo reagire ecco che se la diede a gambe e gli spararono.In fin di vita per un mese e poi e poi via,via via. La compagnia si sciolse Non restava che andar via