Il Libro del Futuro

Diario di Giuda 2 parte...


Era leggendaria per questo:Viveva in una casa perduta in una folta vegetazione incolta in cui crescevano mischiandosi gelsomini e passiflore,palme  nane e gatti che accorrevano da ogni parte dato che nel loro linguaggio si erano passati la voce che li' c'era una specie di ospizio per loroUn ospizio di fatti miagolanti che scatenavano autentiche sarabande nella stagione dell'amore.Allora i vicini si lanciavano alla caccia mettendo tagliole o  buttando bocconi avvelenati per poter riprendere i loro sonniMa quelli sfuggivano prodigiosamente a qualsiasi trabocchetto come se fossero stati addestrati sapientementeLa prof.era stata ribattezzata per questo Medeala maga dell'Oriente che aveva punito Giasone il traditoreMario parteggiava per Giasone naturalmente e forse per questo odiava anche i gatti in particolare,quelli di Venezia, deiGiardini dove si recava abbastanza spesso-Non mi ascolti,stava dicendo l'altro:lo so a te interessa una sola cosa e trasse finalmente dalla tasca una busta  Mario si sentiva esausto:si appoggio' alla balaustra del ponte sull'Adige.Era uno dei punti che prediligeva:il castello con i merli alle spalle e l'acqua che gorgogliava sottoCerto non era il mare della LocrideEcco anche il mare era quello dei Greci,dai colori vividi e pieni di vitaGiasone,lo chiamava ormai la prof:E lui ne gongolava,Certo era il suo fascino ed il suo stile che attraeva tutte a spingerla a dargli questo nomignolo. E forse,chissà che anche lei....-Si,gli diceva,guardandolo perplessa,assomigli proprio a Giasone  Accanto nel piccolo bar,un veneto beveva il suo gotoCome facessero con quel caldo e di prima mattina:V'era una ragazza ferma accanto al tavolino,stava chiedendogli qualcosa E l'altro già brillo scuoteva la testal'istinto di Giasone si risveglio' potente e decise di intervenire-Cosa cerca,signorina?-S,Zeno Lei alzo' gli occhi e come un pugno colpi' Mario allo stomacoUn'innocenza totaleOcchi chiari,di un celeste pallido,grandi immensi.Occhi di gatto pensava confusamente MarioLo guardo' e poi sorrise.Ed anche il sorriso aveva il sapore misterioso dell'innocenza,come ai primordi della creazione quando tutto era intatto,non sommerso dalla falsità ne' dal doloreMario si riscosse:che roba,non aveva mai creduto all'innocenza:Tutta illusione.-Ma S.Zeno non è da queste parti farebbe bene a dirmi esattamente che cercaE lei prese a narrare e di nuovo l'incanto  e quella sensazione di ricominciamento,di inizio lo prese.Si chiamava Perla  e cercava la tomba del nonno -Ho fatto un  voto-Un voto ad un santo?-Ma noed il riso sgorgo' piu' innocente del resto-A mia madre morta Ed una sorta di singulto le affioro' alla gola.Mario era sconvolto,cosi' rapido il passaggio da un tono ad un altro,cosi' improvviso il mutamentoE lei raccontava