Il Libro del Futuro

Trentennale Nuovo Umanesimo


Il trentennale di Nuovo Umanesimo.L'Associazione Nuovo Umanesimo ha scelto di festeggiare il trentennale della sua fondazione in apparenza in modo abbastanza consueto,con convegni e presentazione di opere come quella di GaeRuffo con La fabbrica dei sogni e di Domenico Nava, Un'alba..un destino libri di racconti che l'associazione Nuovo Umanesimo per il suo trentennale ha presentato appunto alla Biblioteca dell'archivio di stato di RC il 31 ottobreNon una celebrazioneE' una forma di resistenza,l'indicazione proficua di un tao. Di una via per resistere al degrado ,alla disperazione alla mancanza di sogniMa il profondo intento è quello di incoraggiare a resistere.La scrittura infatti intende strappare l'esistenza alla morte e soprattutto alla forma più insidiosa di morte che è quella spiritualeIl nulla ci insidia.Lo ha sempre fatto ma ha trovato sempre profonda resistenza negli eroi:Gli scrittori dunque come eroiGlieroi traggono foscolianamente la loro ispirazionedalle tombe ed i morti rivivono in una sorta di scambio e fanno vivere l'eroe che li trae dall'oscurità dell'Erebo.Il termine fabbrica che da uno dei racconti passa ad indicare tutta la raccolta,insiste su questa necessità e costruzioneL'eroe-scrittore è faber,costruttore ed insieme evocatore di persone,soggetti,uomini.Nella fabbrica dei sogni è un eremita che viene salvato dal fuoco da un santone e si mette ad errare.Come gli antichi cavalieri erranti la sua quest,la ricerca è non tanto e non solo ricerca della verità o dell'avventura ma soprattutto di se'.Nella scrittura come dice Paul Valèry neiCahierslaricerca è duplice come duplice è il rapporto,con la morte e con l'ioQuando scrivo io mi scrivoE' l'affermazione paradossale di Valèrye poi aggiungeMa non mi scrivo tuttoSicche',lettore,sono io la materia del mio libroLa stessa attitudine c'è in Domenico Nava,la cui scrittura piana,svela interni che rendono visibile la scena. Lo scrittore è evocatore di sogni ed è eremita,accetta il dolore della solitudine come accetta l'elemento ordinario,quotidianoIl racconto diviene dunque oltre la ricerca del se',mito,sapere collettivo,epopea,si carica di sacralitàL'eroe cioe' lo scrittore,è l'eroe dai mille volti di cui parla Campbellevoca altri uomini,mille esistenze,percorre instancabilmente la storia ed ha una carica profetica come ne L'ultima sibillaIl sapere si fa vita e si ripeteSi rifrange in mille altre esistenze e si fa eterno ritorno,alla maniera di Nietzsche e di Mann e di Goethee dei grandi scrittori europei.Iris,la protagonista de L'ultima sibilla viene da un tempo lontano ma vive tragedie recenti, terremoti,la caduta delle torri gemellePerche' i racconti mitici o fiabeschi che siano hanno la concretezza della realtà più prossima.Lunghe file di persone davanti alla sua casa e un sogno personale di libertà come i gabbiani che veleggiano accanto al brigantino dalle vele spiegate che chiude il racconto.L'epopea torna nel ventre della grande madre,torna alla morteSoggetto e umanità,libertà e samsara ,ciclo biologico e storico,eterno ritorno e storia,in un intreccio sapiente che la scrittura offre ai suoi sacerdoti ed a chi sa ascoltare; la scrittura è ricerca di quello che Pasolini definiva in un'intervista su repubblica del 2012' il fantasma della bellezzarapidissimo il racconto,La conchiglia traccia l'apparizione.evento della bellezza.La conchiglia si illumina e la luce risveglia emozioni e sentimenti.Si torna all'umanità che il culto del denaro ha distruttoCosi'come nei racconti di Domenico Nava l'elemento quotidiano diviene straordinarioCarmelina Sicari