Il Libro di Sabbia

In principio era la frustrazione...


Pubblicate nei giorni scorsi le tanto discusse dichiarazioni dei redditi, tutti (quelli che hanno fatto in tempo) si sono precipitati a ficcare il naso nel portafoglio di vicini e parenti. Io, che non l'avrei mai fatto o forse sono solo arrivato troppo tardi, mi sono limitato a leggere sui giornali quanto guadagnano alcuni volti noti. Così, fra un vip e l'altro, mi sono soffermato su uno in particolare: nel 2005 Costantino Vitagliano ha dichiarato poco più di quanto dichiarerei io in trentacinque anni mantenendo il ritmo attuale. Sì, proprio lui, il Costantino per antonomasia. No, non l'imperatore, quell'altro. Quello che alla domanda "che cosa fai di lavoro?" dovrebbe rispondere "sono figo"... e alla domanda "ma nel senso che sfili in passerella? fai il fotomodello? reciti?" dovrebbe rispondere "no, sono solo figo"... e magari aggiungere, per onestà, "un tipo di figo non proprio per tutte le stagioni e tutte le serate, il tipo di figo che alla cravatta preferisce la canotta leopardata"... Guardo la mia dichiarazione dei redditi, guardo la sua e mi dico - citando il buon Benvenuto da Imola che certe cose le aveva capite sette secoli fa: "Nunc, vir studiose, frange tibi caput pro faciendo libros".Così ho aperto un blog.Libri, appunto.Già, non sono mai stato bravo a imparare le dure lezioni della vita. PS: Intendiamoci, non che il buon Costantino faccia niente di male: il suo è un lavoro onesto come e più di tanti altri e se lo pagano vuol dire che solo stando seduto su una poltrona rende. È il suo pubblico a suscitare in me una sincera curiosità antropologica.