Il Libro di Sabbia

Gli indios e la storia.


Hanno fatto il giro del mondo le immagini della tribù filmata da un elicottero in una delle zone più impervie dell'Amazzonia: uomini dipinti di rosso che indicano il cielo e tendono gli archi nel tentativo di scacciare il mostruoso animale che ronza sopra alle loro teste.Il fatto che esistano ancora oggi uomini del tutto isolati dal contatto con culture diverse dalla loro non è, naturalmente, sconvolgente: numerosi altri gruppi umani, probabilmente, sono rimasti estranei al vento di sviluppo tecnologico, sociale, economico che ha soffiato su gran parte del mondo negli ultimi millenni. La scoperta, tuttavia, ci riporta a una riflessione sulla reale natura di alcuni aspetti che riteniamo centrali nella nostra vita.La storia, per esempio. Ci sono eventi passati - gloriosi o drammatici - che ci sembrano talmente fondamentali da fare quasi parte del corredo di immagini innato in ogni uomo, ma questi indios dipinti di rosso non sono mai stati toccati da quelle che noi consideriamo «svolte storiche»: non conoscono l'ascesa e la disgregazione dell'impero romano né il Rinascimento o l'Illuminismo, l'avvento del Cristianesimo e quello dell'Islam, la Rivoluzione francese e quella americana e quella russa, Napoleone e le due Guerre mondiali. Non hanno mai sentito parlare di Auschwitz né dei Gulag, di Hiroshima e Nagasaki, del Muro di Berlino e delle piramidi. Nessuno di loro ha mai letto Dante o Leopardi, Voltaire, Hugo, Dostoevskij e così via. (Ma mi si potrebbe ribattere, a ragione, che almeno questo li accomuna alla maggior parte dei loro simili nelle civiltà tecnologiche). È probabile che non conoscona neppure la ruota e, paradossalmente, non si sono mai accorti della «scoperta dell'America» da parte di Colombo.Agli storici, biografi ufficiali dell'umanità, questi uomini dipinti di rosso ricordano qualcosa che spesso si tende a dimenticare: il volto della realtà non è liscio come quello di un bambino, ma solcato da rughe come quello di un vecchio marinaio. Rughe tanto sottili, a volte, da sfuggire anche alla pellicola del fotografo più esperto, ma tanto profonde da nascondere un'altra storia del tutto differente.