Il Libro di Sabbia

Il Mondo Nuovo di Huxley.


Aldous Huxley (1894-1963) pubblicò il suo Brave New World (tradotto in italiano come Il Mondo Nuovo) nel 1932, quando ancora l'Europa non sospettava di essere sull'orlo di un abisso.Il romanzo raccontava di un pianeta Terra riunito sotto un governo mondiale unico, stabile e pacifico, uno Stato planetario basato sulla fede nella razionalità e nella scienza, abitato da un'umanità estremamente ordinata. Un'umanità felice in quanto modellata fin dal concepimento (attraverso l'eugenetica prima, l'indottrinamento poi) per essere soddisfatta della propria predestinata posizione nella società: gli Alfa, belli e intelligenti, contenti di guidare e - quattro caste più in basso - gli Epsilon contenti della propria elementare e quasi animalesca esistenza di servi.Ad aiutare questo mantenimento della felicità intervengono anche altri fattori, dagli spettacoli pieni di effetti speciali delle televisioni e dei cinema a una morale che incoraggia la libertà sessuale («ognuno è di tutti»), ma una è la chiave di volta del sistema: il soma, la droga perfetta che rinvigorisce il corpo e la mente senza causare danni all'organismo.Leggete (o rileggete) questo testo, scritto una quindicina d'anni prima del più duro e claustrofobico 1984, e fategli seguire Ritorno al Mondo Nuovo, il saggio scritto dallo stesso Huxley nel 1959. Poi, chiedetevi se sia peggiore la distopia del Mondo Nuovo con la sua felicità imposta oppure la realtà che ci circonda anche nella moderna e ricca Italia: l'insoddisfazione di tanti educati come Alfa e costretti a lavori Epsilon (perché i lavori Alfa li fanno i soliti noti), la rabbia degli Epsilon che lavorano senza vedere miglioramenti nella loro condizione (miglioramenti che il Mondo Nuovo non concepisce, il nostro promette ingannevolmente), le masse rimbecillite dalla prolungata esposizione a spettacoli televisivi e sportivi (e non parlo, qui, di chi per rilassarsi segue lo sport: parlo del vero oppio dei popoli, il calcio divinizzato che per una vittoria altrui fa esultare persone che, guardando la propria vita, dovrebbero solo piangere e tentare di uscire da una condizione di ignoranza e ottusità bestiale).La realtà, a volte, supera la distopia.