Il Libro di Sabbia

Precipitando nel nulla televisivo.


(Massimiliano Panarari, L’egemonia sottoculturale. L’Italia da Gramsci al gossip, Einaudi 2010, 145 pp., 16,50 €)Carlo Baja Guarienti-“Sa qual è la fregatura della sinistra? Il complesso del padreterno. Puzza sotto al naso, snobismo: così il popolo non lo intercetti mai.”Christian De Sica, che sull’attenzione ai tic e alle passioni delle ultime generazioni ha costruito un genere cinematografico di innegabile impatto, riassume così le cause del fallimento d’immagine della sinistra italiana: il popolo non cerca i suoi eroi fra gli intellettuali arcigni e i rappresentanti dell’“atticismo militante” (geniale formula coniata alcuni anni orsono dalla caustica penna di Stefano Disegni), la gente si identifica più facilmente con chi “parla come mangia”. Quale strategia politica migliore può esserci, allora, che creare format sempre più digeribili, studiati per conquistare il cuore della gente, e immetterli nel circuito della comunicazione di massa?Tutto iniziò con Drive In, trasmissione cult e vero distillato degli anni Ottanta. Su quel decennio amato e odiato, così irresistibilmente kitsch, punta il dito Massimiliano Panarari, docente di Analisi del linguaggio politico all’Università di Modena e Reggio Emilia, nel suo “L’egemonia sottoculturale. L’Italia da Gramsci al gossip” (Einaudi, 145 pp., 16,50 €): nel decennio di Ronald Reagan e Margaret Thatcher, del consumismo euforico visto come unica via a una felicità quasi universale, il saggista reggiano riconosce le prime prove di quell’“egemonia sottoculturale” di cui oggi il Grande Fratello e l’Isola dei famosi, le veline e i tronisti rappresentano le forme più note. E in Antonio Ricci, sperimentatore e grande esperto della comunicazione di massa, Panarari vede la prima di una serie di figure chiave (le altre sono Alfonso Signorini, Maria De Filippi, Simona Ventura e Bruno Vespa) cui l’attuale panorama massmediatico deve la propria marcia vittoriosa.La televisione commerciale (quella cui si adatta perfettamente la formula del sociologo Marshall McLuhan “il medium è il messaggio”) come strategia volta a imporre una forma di pensiero, una visione del mondo: secondo Panarari gli alfieri del neoliberismo hanno meditato la lezione di Gramsci molto meglio dei loro rivali di sinistra e su queste basi hanno costruito la loro vittoria politica.“L’egemonia sottoculturale” è un saggio che sta facendo e farà discutere, a riprova di quanto la tematica affrontata (dov’è e dove sta andando la cultura popolare in Italia?) sia oggi tutt’altro che marginale.(Gazzetta di Parma, 11 settembre 2010)