Il Libro di SabbiaLibri e dintorni... |
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FRASI SPARSE.
«Per sopravvivere agli assalti degli atei come dei veri credenti mi sono tenuto nascosto nelle biblioteche, tra pile di volumi pieni di polvere, per nutrirmi di miti e cimiteriali leggende. Ho fatto festini di panico e terrore di cavalli imbizzarriti, di cani latranti, di gatti impazziti... briciole scosse da lapidi tombali. Col passare degli anni, i miei compatrioti del mondo invisibile svanirono uno a uno, mentre i castelli crollavano o i nobili affittavano i loro giardini visitati dagli spiriti a club femminili o a tenutari di tavole calde con alloggio. Privati delle nostre dimore, noi, spettrali errabondi dell'universo, siamo sprofondati nel catrame, nelle latrine, in sfere di incredulità, di dubbio, di mortificazione, o di assoluta derisione.»
Ray Bradbury, Sull'Orient, direzione nord.
FRASI SPARSE
«… nella carrozza entrò un uomo che cominciò a suonare un violino che sembrava fatto con una vecchia scatola di lucido da scarpe e, nonostante io non abbia proprio senso musicale, quei suoni mi colmarono delle più strane emozioni. Mi pareva di udire una voce di lamento provenire dall’Età dell’Oro. Mi diceva che noi siamo imperfetti, incompleti, non più simili ad una bella tela intessuta, ma piuttosto come un fascio di corde annodate insieme e gettate in un angolo. Diceva che il mondo era un tempo interamente perfetto e generoso e che quel mondo perfetto e generoso esisteva ancora, ma sepolto come un cumulo di rose sotto tante palate di terra. Gli esseri fatati e i più innocenti tra gli spiriti vi avevano dimora e si dolevano del nostro mondo caduto nel lamento delle canne mosse dal vento, nel canto degli uccelli, nel gemito delle onde e nel soave pianto del violino. Diceva che presso di noi i belli non hanno senno e gli assennati non sono belli e che i nostri momenti migliori sono offuscati da qualche volgarità, o dalla trafittura di un triste ricordo, e che il violino deve rinnovarne sempre il lamento. Diceva che soltanto se coloro che vivono nell’Età dell’Oro potessero morire per noi sarebbe possibile essere felici perché quelle voci tristi si acquieterebbero, ma loro debbono cantare e noi lacrimare finché le porte eterne non si spalancheranno.»
William Butler Yeats, Il crepuscolo celtico.
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ISTITUTO DI STUDI RINASCIMENTALI DI FERRARA
XII Settimana Alti Studi Rinascimentali
Dagli Estensi al governo pontificio.
La Legazione di Pietro Aldobrandini
Sala dei Comuni
Castello Estense
FERRARA
14, 15, 16 gennaio 2010
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Provincia di Ferrara - Comune di Ferrara
Fondazione Cassa di Risparmio
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GIOVEDÌ 14 GENNAIO
15,00
Saluto delle Autorità
PRESENTAZIONE CONVEGNO
Gianni Venturi
15,30
Maria Antonietta Visceglia
Il pontificato Aldobrandini. Linee di lettura della politica internazionale.
16,15
Maria Teresa Fattori
Procedura e cerimoniale romano della Devoluzione.
17,00
Gigliola Fragnito
Clemente VIII e l’inquisizione. Linee di ricerca.
VENERDÌ 15 GENNAIO
9,00
Giampiero Brunelli
L’insediamento delle istituzioni pontificie.
Nuove fonti.
9,45
Giovanni Ricci
Devoluzione rituale. Nuovi sguardi sul 1598.
10,30
Federica Gargano
Le carte della Legazione ferrarese del cardinale Pietro Aldobrandini.
11,15
Franco Cazzola
Ferrara da Ducato a Legazione: problemi amministrativi, economici, territoriali (1598- 1606).
15,30
Francesca Cappelletti
Pietro Aldobrandini collezionista fra Roma e Ferrara.
16,15
Ranieri Varese
L'immagine di Ferrara nel XVIII secolo.
17,00
relazioni dei borsisti
SABATO 16 GENNAIO
9,30
Lorenzo Paliotto
La Devoluzione e il vescovo Giovanni Fontana.
10,15
Carla Molinari
Gli Aldobrandini e Torquato Tasso.
11,00
Roberta Ziosi
“Spectacular, Spectacular! No words in the vernacula, Can describe this
great event!": elementi per una drammaturgia dello spettacolo 'ferrarese' tra
Cinque e Seicento.
Segreteria organizzativa
Claudia Spisani
ISTITUTO DI STUDI RINASCIMENTALI
Via Boccaleone, 19 – 44121 Ferrara
tel/fax 0532 760002-768208
isr@comune.fe.it // www.comune.fe.it/isr
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