Liebe Kuh

A Milano per la fiera degli Oh bei, Oh bei!


Il 7 dicembre per Milano è una data importante in quanto si apre la stagione operistica del Teatro alla Scala e raggiunge il massimo la fiera degli Oh bei! Oh bei! che, risalente al lontano 1288, racchiude elementi religiosi, popolari e culturali.Il nome della fiera nasce dalle esclamazioni dei bambini che, affascinati dalla grande quantità di cibo e ninnoli, cantilenavano la frase: Oh bei! Oh bei!, Che belli!, Che belli!Ogni anno i milanesi rendono infatti omaggio al patrono recandosi a messa nella Basilica di Sant'Ambrogio e dal 1866 le strade che circondano il sagrato della Chiesa sono invase da bancarelle di ogni tipo sulle quali trovano spazio conserve fatte in casa, fiori secchi, collane di castagne, artigianato di ogni tipo e tantissime altri ninnoli.L'itinerario su cui si snoda la fiera degli Oh bei! Oh bei! di Milano riserva anche sorprese dal punto di vista storico grazie alla presenza di un gran numero di palazzi seicenteschi; subito si incontra infatti Palazzo Visconti del quale, eretto nel 1598, resta solo la fronte a due ordini di finestre. A poca distanza si incontra l'ex monastero di San Bernardino, del 1400, diventato ora la sede del liceo Manzoni di Milano del cui monastero resta solo il complesso interno, il San Bernardino alle Monache, che presenta un portale a tutto sesto sormontato da tre monofore.Proseguendo lungo l'itinerario si incontrano casa Buttafava e casa Volonteri, seguite dalla Chiesa di Sant'Agostino, parte di un complesso edilizio risistemato nel 1670 e che custodisce al suo interno una Madonna del Quattrocento e una Pietà lignea della seconda metà del 1700.Ovviamente il fiore all'occhiello della zona dove si tiene la fiera degli Oh bei! Oh bei! è la Basilica di Sant'Ambrogio che sorse nel 379 sui sepolcri di San Gervasio e San Protasio e divenne successivamente teatro di incoronazioni di imperatori e consacrazioni di vescovi; dopo vari rimescolamenti, fu nel 1859 che alla Basilica di Sant'Ambrogio a Milano venne data la forma che vediamo oggi, frutto della mescolanza di vari stili e varie influenze.Fonte: www.dgmag.it