Life sailing

Post


Non sei venuto a scuola quel giorno. Mi ricordo ancora il banco vuoto la mattina. Il banco blu, il banco quadrato vicino al mio, vuoto. Mi ricordo il mio strano smarrimento nel non vederti. "Clò, dai sbrigati. Hai lo studio di funzione? Tra dieci minuti arriva la Visi.." Enrico  è agitato e  inizia ad aprirmi lo zaino che ho sulla spalla. Non aspetta nemmeno che lo abbia posato. Io resto lì in bilico tra lo stupore e l'iiritazione nel non sapere che fine avevi fatto quella mattina. Lì in piedi in mezzo all'aula. "Clò, ma hai fumato sul 34 questa mattina? Ti svegli?" Enrico è lungo, lungo e scoordinato nel suo essere uomo ancora incompiuto, nella sua esse pizzicata, nel suo tentare di prendere la maturità scientifica senza aver mai capito come si fa uno studio di funzione. Armeggia con le fibbie dello zaino e ripete a se stesso che è un cretino. Avrebbe fatto meglio a non uscire anche ieri sera senza che i suoi lo vedessero. Avrebbe fatto meglio a provare a capire qualcosa di matematica. Avrebbe dovuto forse, si, forse. Ma come poteva resistere? La serata era di primavera inoltrata e le strade erano piene del profumo dei tigli. L'ansia gli gonfiava il cuore dentro al petto e quello stantuffo impazzito piantato tra i polmoni non lo lasciava proprio ragionare.