E caffè Enrico ne ha ordinati e bevuti tanti da stringersi le coronarie, ma in casa non resisteva in quelle sere di primavera. Si umiliava, ma non vedeva oltre quelle spalle ben disegnate e ogni caffè era linfa nuova per lui per il semplice fatto che in qualche modo passava tra quelle mani che avrebbe voluto stringere, tra quelle dita che avrebbe voluto intrecciare alle sue. "Stai fermo Enri, la Visi oggi non c'è". Non riesco ad essere gentile con Enrico perchè in quel momento non vedo altro che il tuo banco vuoto senza motivo."Come?? Ma sei sicura Clò?? Come fai a saperlo? Guarda che mi ammazzano i miei se.." Enrico scivola sulle esse concitato, non sa se credermi o meno."Tranquillo, non c'è. Il bidello è già andato in presidenza ad avvisare. Ma dov'è Luca?" lo guardo finalmente negli occhi e vedo il suo sguardo da superstite smarrito che non riesce a spostarsi da me. A cercare un segno, un cenno, una conferma. Io sono però smarrita come lui, a modo mio però."No. Non so niente di Luca. Asociale com'è certo non viene a confidarsi con me.." Enrico si passa una mano sul viso, il pericolo sembra scampato.Almeno per il momento."Già. Dai andiamo a fare colazione, così mi racconti cosa hai combinato ieri sera". Poso lo zaino sul mio banco e mi giro verso la porta. So che Enrico mi seguirà sorridente, con gli occhi pieni del suo amore non consumato, pieno di Lucrezia e del suo collo di cigno."Sono andato anche ieri Clò. Sono un cretino perchè non starà mai con me. Ma forse alla fine non mi strazia nemmeno più tanto l'idea. Io però di questo amore non riesco a fare a meno di riempirmi il cuore. Non so se mi capisci..."
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E caffè Enrico ne ha ordinati e bevuti tanti da stringersi le coronarie, ma in casa non resisteva in quelle sere di primavera. Si umiliava, ma non vedeva oltre quelle spalle ben disegnate e ogni caffè era linfa nuova per lui per il semplice fatto che in qualche modo passava tra quelle mani che avrebbe voluto stringere, tra quelle dita che avrebbe voluto intrecciare alle sue. "Stai fermo Enri, la Visi oggi non c'è". Non riesco ad essere gentile con Enrico perchè in quel momento non vedo altro che il tuo banco vuoto senza motivo."Come?? Ma sei sicura Clò?? Come fai a saperlo? Guarda che mi ammazzano i miei se.." Enrico scivola sulle esse concitato, non sa se credermi o meno."Tranquillo, non c'è. Il bidello è già andato in presidenza ad avvisare. Ma dov'è Luca?" lo guardo finalmente negli occhi e vedo il suo sguardo da superstite smarrito che non riesce a spostarsi da me. A cercare un segno, un cenno, una conferma. Io sono però smarrita come lui, a modo mio però."No. Non so niente di Luca. Asociale com'è certo non viene a confidarsi con me.." Enrico si passa una mano sul viso, il pericolo sembra scampato.Almeno per il momento."Già. Dai andiamo a fare colazione, così mi racconti cosa hai combinato ieri sera". Poso lo zaino sul mio banco e mi giro verso la porta. So che Enrico mi seguirà sorridente, con gli occhi pieni del suo amore non consumato, pieno di Lucrezia e del suo collo di cigno."Sono andato anche ieri Clò. Sono un cretino perchè non starà mai con me. Ma forse alla fine non mi strazia nemmeno più tanto l'idea. Io però di questo amore non riesco a fare a meno di riempirmi il cuore. Non so se mi capisci..."