Life sailing

Post


Le lame lunghe del sole ancora obliquo e traballante sulla città ci colpivano il viso mentre correvamo come due stupidi lungo i sentieri del parco. Fuori. Fuori dalla scuola e fuori da quella mattinata incerta. Ansimanti verso i nostri motorini, di corsa, di corsa. Scappa Enrico, scappa dalla Visi che non c'è, ma ci sarà. Scappa da questa vita che corre più di te, più di noi e quando ce ne renderemo conto sarà troppo tardi, non avremo più tempo per correre. Scappa Enrico, scappa Clò, scappate ora che potete. Correte fino a non avere più fiato e respirate l'aria di una mattina che non tornerà, di una primavera che finirà troppo in fretta e troppo inconsapevole. Scappate dai dubbi puerili, dalle sofferenze romantiche, scappate dalla Signora Lucia che intrappola gli anni nel fondo del grembiule, dal bidello che fuma di nascosto e gioca la schedina per cambiare vita. La polvere scivola sotto alle suole di gomma e il sudore vi bagna la maglietta, ma ricordate, ricordate ogni singolo attimo di quest'ultima corsa verso i motorini, perchè sarà l'ultima corsa così perfetta. A masticare polvere e sogni insieme, con la leggerezza di chi non sa.