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Sogno di primavera


A volte capita, anche se non è frequente, di lasciar andare la mente dopo aver focalizzato un pensiero, di quelli che tornano spesso ma che allontaniamo per dedicargli un tempo giusto e migliore.In un pomeriggio di una primavera già calda, mentre la luce del sole inondava ogni angolo della stanza, mi sono ritrovato a chiudere gli occhi e a lasciarmi trasportare in quella strana condizione che sta tra il sogno e la veglia, su un un confine labile, delicato ma confortevole.E così mentre la sensazione di luce mi riempiva gli occhi anche se chiusi, sentii una presenza vicino a me, una donna che era un pensiero, ricorrente e che ormai stabilmente visitava il mio immaginario: la sensazione di luminosità era tale che non riuscivo a vederla chiaramente ma solo a percepirla, ma sicuramente era molto bella.La sua immagine non mi appariva dettagliata, ma non era importante in quel momento. Sentivo però un profumo dolce, di quelli intensi ma delicati. Percepivo quasi un sapore, lo stesso dolce come di fragola e panna.Ma la cosa più bella era la sensazione di serenità e di dolcezza che sovrastava su ogni cosa; avrei voluto toccarla delicatamente per percepire anche la sensazione del tatto ma avevo paura che svanisse e per questo restai immobile a contemplare questa figura di donna, di una bellezza che andava oltre la percezione visiva ma che entrava dentro di me.Mi ritrovai a pensare ad una parola: "eternità". Si, perché avrei voluto che quel momento si cristallizzasse lasciandomi così per un tempo indefinito, dove le dimensioni del piacere e della pace potessero avere la loro consacrazione.Non ricordo di aver detto una sola parola né di averne udite da lei, ma il suo sguardo valeva molto di più di qualsiasi discorso.Pensai dopo al fatto che dovevo dare un nome a questa donna, che era venuta a visitare la mia fantasia e, per quello che avevo provato e per la luce interiore che mi aveva illuminato la chiamai Chiara.Alla fine riapri gli occhi e tornai nella realtà, ma non provai quel senso di dispiacere per un sogno finito, un bel sogno del resto. Provai invece una specie di consolazione, come avessi trovato qualcosa di nuovo, come sapessi che Chiara sarebbe tornata ancora a trovarmi e a regalarmi così tanto con la sola presenza, con il suo profumo e la sua dolcezza.